Babaloo, bancarotta documentale:
prosciolto Ezio Ascani

POTENZA PICENA - L'imprenditore era finito sotto accusa a Roma (dove aveva sede la società Esa che ha gestito la discoteca nell'ultimo periodo). Il crac era stato di oltre 1,4 milioni. La Corte d'appello ha derubricato il reato, prescrivendo

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Il Babaloo viene smantellato

Accusato di bancarotta documentale per aver sottratto quale presidente del Cda, l’intera documentazione contabile della società Esa srl che aveva gestito la discoteca Babaloo nel suo ultimo periodo, prosciolto in appello l’imprenditore Ezio Ascani.

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Ezio Ascani

La sentenza è della Corte d’Appello di Roma (la società circa dieci anni fa era stata trasferita come sede legale a Roma).

La Esa srl era stata dichiarata fallita nel 2014, aveva avuto in gestione la famosa discoteca Babaloo di Potenza Picena, nel suo ultimo periodo di attività. Ezio Ascani, difeso dagli avvocati Gabriele Cofanelli e Massimiliano Cofanelli, era stato condannato in primo grado dal tribunale di Roma a tre anni per bancarotta fraudolenta documentale, il passivo era di oltre 1,4 milioni di euro.

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L’avvocato Gabriele Cofanelli

La difesa aveva fatto appello. Sosteneva che Ezio Ascani  avesse sempre operato al solo scopo di salvaguardare gli interessi societari ed il “Babaloo”.

Al processo era emerso che solo le azioni giudiziarie di rilascio dei locali intentate dalla proprietà avevano precluso la possibilità di accesso e di ricerca della documentazione contabile mancante, ma senza che in alcun modo Ascani avesse agito ai danni dei creditori o per un suo profitto.

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L’avvocato Massimiliano Cofanelli

La Corte d’appello di Roma ha accolto le tesi difensive, escludendo l’ipotesi di bancarotta fraudolenta e riqualificando il reato in bancarotta semplice. In base a questo Ezio Ascani è stato prosciolto perché il reato p prescritto per questa ipotesi di reato.

A distanza di nove anni dal fallimento si è concluso l’ultimo processo relativo al Babaloo. Soddisfazione espressa dagli avvocati Gabriele e Massimiliano Cofanelli  per l’esito assolutamente favorevole, che di fatto esclude che Ezio Ascani e l’intero organo amministrativo avessero mai agito con intenti fraudolenti e logiche di profitto illecito.



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