Parcaroli: «Lavoro h24 per Macerata.
Centrodestra unito, insieme fino al 2031»

POLITICA - Il sindaco e presidente della Provincia dice di non avere intenzione di partecipare alle Europee del 2024 come trapelato nei giorni scorsi. Il segretario provinciale della Lega, Luca Buldorini: «Chi mette in giro chiacchiere a nome del Carroccio lo fa solo a titolo personale». Sul tema del servizio idrico: «Il centrodestra non permetterà il commissariamento di sindaci in merito a questioni di interesse essenziale per la collettività»

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Luca Buldorini e Sandro Parcaroli

 

«Da sindaco e presidente della Provincia sono impegnato h24 per mettere a terra i tanti fondi che stanno arrivando, concretizzando progetti importanti per tutto il territorio. Anche oggi, ad esempio, sono a Roma per parlare di progetti che riguardano la città di Macerata. Non sono interessato alle poltrone, per questo le voci che girano sulla mia presunta candidatura all’Europarlamento sono assolutamente infondate. Con il centrodestra siamo uniti, stiamo lavorando insieme e continueremo a farlo fino al 2031».

Sandro Parcaroli dice quindi di non avere intenzione, come trapelato nei giorni scorsi, di partecipare alle elezioni europee del 2024 ma ha già dato per certa la sua rielezione sia come sindaco di Macerata (il suo eventuale decennato scadrà nel 2030, voti dei maceratesi e responso delle urne permettendo) che come presidente della Provincia per un secondo mandato. «Quando nel 2020 mi è stato chiesto di mettermi a disposizione del territorio, l’ho fatto con convinzione – aggiunge Parcaroli – e non è mia abitudine lasciare a metà gli impegni assunti, soprattutto quando questi sono verso i cittadini che mi hanno dato fiducia e con me a tutto il centrodestra».

Già nel 2020 aveva negato la sua volontà di candidarsi fino a qualche settimana prima della discesa ufficiale in campo per le elezioni comunali e chissà che nel frattempo il richiamo della Lega non si faccia più forte. Tanto più che la voce della candidatura da parte della Lega è circolata proprio tra i leghisti come dice il segretario provinciale, in una nota inspiegabilmente diffusa dall’ufficio stampa della Provincia, anziché da quello del partito. «Con il presidente Parcaroli e gli altri amministratori del territorio c’è massima sintonia sulla linea e sulle decisioni da prendere – spiega -. La Lega è compatta e la sua voce sui territori sono i dirigenti, per cui chi mette in giro chiacchiere a nome del Carroccio lo fa solo a titolo personale».

Buldorini, che è anche vice presidente della Provincia, interviene anche sul tema del servizio idrico: «Se ne è parlato in questi giorni sempre lamentando spaccature nel centrodestra, invece vorrei aggiungere che la scelta politica fatta in condivisione con gli altri partiti di maggioranza non è altro che una lecita e doverosa funzione della politica in vista dell’assemblea Ata di questa settimana. Non è nostro interesse né parlare di governance, né di adempimenti amministrativi che spettano ai tecnici, ma si è solo voluto puntualizzare che il centrodestra non permetterà il commissariamento di sindaci in merito a questioni di interesse essenziale per la collettività come è appunto l’acqua. I sindaci sono e saranno sempre i soli che detengono la fiducia dei cittadini, pertanto protagonisti delle scelte».

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Mauro Lucentini

«In Lega non si parlerà di candidature fino al 2024, sia perché è noto che puntiamo alla riconferma di Parcaroli come amministratore di territorio così da portare a termine un programma di interventi corposo ed indispensabile al rilancio della città capoluogo e dell’intera provincia».

A dirlo è il commissario della Lega Marche Mauro Lucentini che sottolinea: «Macerata è un modello amministrativo a cui la Lega e lo stesso Matteo Salvini non intendono rinunciare per le sue caratteristiche di concreta progettualità e visione strategica insite nel Dna del partito. E’ noto che puntiamo alla riconferma di Parcaroli come amministratore di territorio così da portare a termine un programma di interventi corposo ed indispensabile al rilancio della città capoluogo e dell’intera provincia».

Il punto è che la candidatura all’Europarlamento non comporta una elezione da europarlamentare, anzi. Nelle ultime sessioni, la partecipazione alle Europee è stata più che altro una scelta “promozionale” per candidati consapevoli del ruolo di riempilista e non di comprimari. Basti pensare che nella circoscrizione Italia centrale le Marche non hanno mai eletto nessuno.  In particolare, nel caso specifico, la carica di sindaco e di presidente della Provincia non costituisce causa di incandidabilità. Addirittura anche il presidente della Regione Francesco Acquaroli, volendo, potrebbe essere messo nella lista per le europee dal suo partito. Le dimissioni sono richieste solo in caso di elezione e naturalmente dopo il risultato elettorale.

«Parcaroli non è solo un sindaco capace che sta portando in porto progetti ed investimenti destinati a dare un futuro di certezze ai maceratesi, ma una risorsa imprescindibile per la buona politica in quanto fulcro e prospettiva di macchine amministrative come Comune e Provincia di Macerata a cui è stata impressa una svolta attesa da decenni – aggiunge Lucentini – Né i quadri regionali né quelli nazionali del partito hanno mai preso in considerazione un cambio di timoniere puntando a portare la nave in porto come da impegno preso con i maceratesi quali che siano le aperture di credito che Sandro Parcaroli per caratteristiche sue e della squadra permetterebbero di capitalizzare in qualsivoglia elezione». Cambio di timoniere non richiesto, appunto, dalla corsa per l’Europarlamento.

(a.p.)

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