Manuel Antolini, portiere del Monte San Martino
di Michele Carbonari
La sua squadra è sotto di un gol, in pieno recupero lascia la propria porta per raggiungere l’area avversaria nel tentativo di riacciuffare un risultato positivo: sul cross basso dalla destra si avventa come un rapace e con una zampata vincente batte il collega della Lorese e realizza la rete dell’1 a 1 finale. Il portiere del Monte San Martino Manuel Antolini entra di diritto nella storia del club biancoceleste grazie alla giocata che i presenti al campo sportivo “Stortini”, ma soprattutto lui, non dimenticheranno mai.
Nel calcio locale, un anno fa il portiere del Borgo Mogliano Leonardo Curzi riuscì nella stessa impresa, qualche stagione fa si ripetè più volte anche il numero uno del Real Porto Federico Pantanetti. In Serie A, uno degli ultimi portieri a timbrare il cartellino fu Brignoli del Benevento, contro il Milan. Anche lui segnò al 95′.
Una soddisfazione enorme per l’esperto estremo difensore, che oggi ha scritto una pagina nuova della sua vita e carriera da calciatore. La società del Monte San Martino, impegnata nel girone E di Terza categoria, racconta il pomeriggio. «Una rete casuale subita nel primo tempo si era trasformata in un ostacolo insormontabile per il Monte San Martino, che nonostante un forcing esasperato nella ripresa non riusciva a trovare un sacrosanto e meritato pareggio. Poi, quando ogni speranza sembrava ormai dissolversi definitivamente, ecco che i tanti supporters presenti allo Stortini venivano improvvisamente scossi da un clamoroso colpo di scena grazie al quale veniva a materializzarsi il pazzesco epilogo di questa gara, la quale entra di diritto nella storia del nostro sodalizio calcistico. Non era mai accaduto, dalla fondazione ad oggi, che un estremo difensore riuscisse ad entrare nel tabellino dei marcatori, e sarà dunque il leggendario Manuel Antolini a potersi fregiare di questo significativo primato, dato che al minuto 95′, spintosi nell’area ospite nella speranza fornire un’alternativa in più sull’ultimo disperato traversone, si inseriva da rapace sul primo palo in seguito ad un cross basso proveniente da destra, e come il più consumato dei centravanti beffava inesorabilmente il suo collega portiere con una zampata degna del grande Gerd Muller. C’è poco da aggiungere, e al massimo possiamo semplicemente ribadire che se Manuel Antolini era già da tempo indirizzato di gran carriera verso la hall of fame della sportiva, quest’oggi ha firmato definitivamente il documento che lo introduce di diritto nell’arca della gloria biancoceleste, e da parte nostra non possono che emergere in maniera palese la fierezza e l’orgoglio nel celebrare un giocatore emblematico per la storia recente del nostro club».
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