Da sinistra Mauro Fumagalli. Roberta Belletti, Paola Giannotti, Manola Gironacci e Claudio Morresi
Paola Gianotti, campionessa da Guiness a Civitanova per il rispetto del ciclista. Non solo ha fatto il giro del mondo in bici, ma è stata anche la più veloce nel compierlo. E da Civitanova lancia un messaggio a tutti gli automobilisti per il rispetto della distanza minima di un metro e mezzo dalle bici. La città infatti ha aderito al protocollo del progetto “Io rispetto il ciclista”, ideato e promosso in Italia dall’omonima associazione fondata, oltre che dalla stessa Gianotti, da Marco Cavorso, padre di Tommaso, ragazzo di 14 anni ucciso nel 2010 mentre si allenava in bici nelle strade della provincia fiorentina e da Maurizio Fondriest, ex campione del mondo di ciclismo professionistico.
La campagna nasce per sensibilizzare gli automobilisti ad una guida sicura e soprattutto ad un sorpasso consapevole lasciando una distanza minima dal ciclista. A Civitanova, lungo la provinciale 485 dopo il quartiere di Santa Maria Apparente è stato apposto il cartello con la scritta “Attenzione strada frequentata da ciclisti – 1,5 mt di distanza”.
In sala consiliare oggi pomeriggio si è svolta la cerimonia pubblica alla presenza del vicesindaco e assessore allo sport Claudio Morresi, degli assessori Roberta Belletti (Mobilità sostenibile), Manola Gironacci (Turismo), delle referenti dell’associazione Noi Marche, Loredana Miconi e Sonia Miconi, Mauro Fumagalli di Marche Bike Life e dei responsabili delle associazioni cittadine di settore. Presenti anche i consiglieri comunali Gianluca Crocetti, Paola Campetelli e Paola Fontana.
«Mi sento a casa a Civitanova – ha detto Paola Gianotti – ci vengo spesso e volentieri, per le sue tante attività legate al mondo della bici. Sono 4500 i cartelli posizionati in tutta Italia, con l’obiettivo di indicare la distanza giusta per il sorpasso ad un minimo di un metro e mezzo di distanza lungo le strade e stiamo cercando di far inserire questa norma nel codice stradale, come già nel resto dell’Europa. Attualmente la normativa è in fase di convalidazione. Grazie dunque al comune e Noi Marche bike life per aver inserito in questo circuito virtuoso Civitanova. Sulle strade viene ucciso un ciclista ogni 35 ore, io stessa ho iniziato questa campagna sulla sicurezza dopo essere stata investita da un’auto, occorre fermare questa strage fuori da ogni senso». Un ringraziamento all’ambasciatrice Paola Gianotti è stato fatto dall’assessora Gironacci e alle associazioni che hanno lavorato per portare avanti la campagna di sensibilizzazione.
« Abbiamo accolto questo importante messaggio di sensibilizzazione, fermamente convinti che la sicurezza stradale di chi usa la bicicletta sia fondamentale – dice l’assessora Belletti – La nostra città vuole essere vicina a tutti i ciclisti, amatoriali e professionisti, ma solo attraverso un lavoro di squadra si può rafforzare il lavoro di attenzione e di sensibilità che stiamo facendo per una città sempre più sostenibile. La nostra città è da sempre una città amica delle biciclette, vanta una lunga storia nel mondo del ciclismo e come dimostrano i tanti appuntamenti sportivi che si organizzano è sicuramente uno sport su cui stiamo puntando molto».
«Quello della sicurezza stradale del ciclista è un problema molto sentito – ha aggiunto l’assessore allo Sport Claudio Morresi. Proprio di recente, da un confronto con tecnici del ciclismo è emerso un netto calo di tesseramenti dei ragazzi, proprio per la paura di affrontare i pericoli che si possono incontrare in strada. Come amministrazione comunale cercheremo di mettere in atto quante più misure possibili per sviluppare infrastrutture e fornire maggiori servizi e tutele ai cittadini e a chi arriva in città». «Con Paola Gianotti abbiamo condiviso tanti progetti – ha sottolineato Mauro Fumagalli – Quattro anni fa proprio Civitanova è stata la seconda città italiana a mettere i primi cartelli per invitare al rispetto del ciclista. Si va in bicicletta non solo per sport o nel tempo libero, la si usa anche per spostarsi e per lavorare e spesso la usano persone anziane, bambini e occorre prestare maggiore attenzione in strada».
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Andare in bici o in motorino sulle nostre strade può essere solo un suicidio . Fossi il Prefetto vieterei percorrere in Bici o in motorino le nostre strade . Le distanze di sicurezza sono solo un palliativo . Negli anni ho più volte scritto ai Presidenti di Provincia e a qualche partito politico di mettere in cantiere un programma di allargamento delle strade per quel metro che basti alla sicurezza dei ciclisti . Hai sentito qualcuno preoccuparsi della vita delle persone ? Basta che spendiamo i soldi del terremoto per una fantastica pista ciclabile . In altri tempi si recitava una bella filastrocca .