Muore a 73 anni, donati fegato e reni
«Un atto di immensa generosità,
ha migliorato la vita di tre persone»

MORROVALLE - I familiari di Silvana Codoni ricoverata all'ospedale di Civitanova dal 5 febbraio per un'emorragia cerebrale hanno acconsentito alla donazione. Il funerale domani alle 10 nella chiesa di San Bartolomeo. Le parole di ringraziamento del commissario dell'Ast Antonio Draisci
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Silvana Codoni

di Laura Boccanera

Era ricoverata all’ospedale di Civitanova dal 5 febbraio scorso per un’emorragia cerebrale e questa notte è morta. Ma il suo fegato è già stato trapiantato in un paziente in attesa ad Ancona, mentre i due reni sono in attesa di destinazione.

Silvana Codoni, una donna di 73 anni di Morrovalle grazie alla generosità dei familiari, il marito e i figli, ha donato i tre organi e regalato una speranza a chi è in attesa di trapianto.  «Con un atto di immensa generosità ha migliorato la vita di 3 persone», ha detto Antonio Draisci, commissario straordinario Ast Macerata. La donna si trovava nel reparto Rianimazione dove questa notte Anna Monaco, responsabile del reparto e coordinatrice locale donazione, ha accertato la morte cerebrale della paziente che era arrivata in ospedale per una grave emorragia cerebrale il 5 febbraio scorso. Nonostante le cure il quadro clinico è repentinamente peggiorato fino al decesso. La famiglia, già sensibile al tema della donazione, ha acconsentito al prelievo di organi interfacciandosi con gli stessi sanitari. E così a Civitanova è giunta l’equipe chirurgica dell’azienda ospedaliera di Ancona che ha prelevato il fegato, già impianto nella stessa sede anconetana ed i reni in attesa di destinazione.

«La donazione è un processo complesso – riferisce Daniela Corsi, sub commissario sanitario – che richiede la collaborazione di più professionisti per diverse ore: medici, infermieri, Oss, tecnici di neurofisiopatologia e di radiologia, biologi e persino autisti, centralinisti e personale delle pulizie che fin da ieri hanno collaborato alla realizzazione di questo grande obiettivo. Il trapianto infatti consente ai pazienti una qualità della vita che nessuna altra terapia sarebbe in grado di garantire». La direzione dell’Ast esprime «un grande ringraziamento ai familiari della paziente per la grande generosità dimostrata poiché la donazione è soprattutto cultura della solidarietà, poiché si tratta di restituire un pezzo di vita a chi corre il pericolo di non averla più».

La camera ardente è allestita alla Soft di Montecosaro. Il funerale si svolger domani alle 10 nella chiesa di San Bartolomeo.

 



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