Il tribunale di Macerata
di Luca Patrassi
Trasferire la sede del tribunale, raddoppiare gli spazi con una struttura gemella al fianco, lasciare il palazzo esistente aggiungendovi quello di via Capuzi ora occupato dalla scuola. Vero è che il dibattito sul tribunale è nato quasi con la sua inaugurazione visto che era già insufficiente, vero è anche che il problema è complesso e come tale presenta diversi molti punti di vista.
L’assessore Andrea Marchori
Ieri l’assessore comunale all’Urbanistica Silvano Iommi aveva rilanciato sulla costruzione del nuovo carcere e sulla necessità di procedere con il raddoppio del palazzo di Giustizia sulla base del progetto dell’architetto Lambertucci (leggi l’articolo), oggi l’assessore ai Lavori Pubblici Andrea Marchiori spiega quali sono gli atti in discussione: «L’operazione tribunale – argomenta l’amministratore comunale leghista – l’avevo annunciata in occasione della delibera del Convitto, quando abbiamo finalmente disciplinato le competenze con la convenzione votata in Consiglio, convenzione attesa dal 1994. La settimana scorsa l’Istituto Ipsia ha, sempre finalmente, trovato la sua sede propria cosicché non dovrà più andare sull’immobile di via Capuzi. A fronte di tali novità, quando lo stabile storico del Convitto di piazza Marconi sarà agibile, tornerà ad ospitare la scuola e la scuola di via Capuzi, appunto, sarà libera ed a quel punto faremo la “cittadella giudiziaria”, un altro tema più volte auspicato e mai realizzato».
L’assessore Silvano Iommi
Come dire che si lavora sull’esistente, nessun nuovo edificio sarebbe in vista. «Mercoledì scorso – aggiunge Marchiori – abbiamo partecipato (il sindaco, io ed i due dirigenti tecnici di Comune e Provincia) alla conferenza dei servizi di manutenzione del tribunale con il presidente del tribunale, il dirigente, il sostituto procuratore, il presidente dell’Ordine degli avvocati, nella quale abbiamo condiviso proprio questa prospettiva con grande soddisfazione di tutti. Nei prossimi giorni, peraltro, partiranno i lavori per la rigenerazione del Tribunale ed alcuni uffici si trasferiranno in una porzione della scuola di via Capuzi. Nella cittadella giudiziaria troverà sede anche il Giudice di Pace e pertanto sarà liberato il prestigioso palazzo Trevi Senigallia». Un altro palazzo del centro storico rischia dunque di rimanere vuoto o comunque non attrattivo.
Argomenta Marchiori sul punto: «Ci sarà un evidente vantaggio per gli operatori della giustizia e per gli utenti con risparmio di spese e di energie visto che si elimineranno gli andirivieni tra i due uffici giudiziari, la sede del tribunale e quelle del Giudice di pace: la prospettiva è questa, una programmazione realistica. Tengo a sottolineare che si tratta di una operazione promossa dal sindaco cui va il merito di aver risolto in pochi mesi un problema ultradecennale».
«Sì al carcere, Piediripa luogo ideale Urge il raddoppio del tribunale»
Ma si togliamo anche il giudice di pace dal centro. Meno male che questi dovevano risollevarlo, direi che stanno dando il colpo di grazia
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O Marchiò, lu mercatu l’ete portatu via. Ammò pure lu giudice de pace. Ce lascete solo le machine, quassù?
Non tutti possono fumare. Qualcuno meno degli altri. I rospi ad esempio. Se si mettono una sigaretta in bocca, cominciano a gonfiarsi fino a scoppiare. C’è una altra specie che magari non fuma, il politico, ma che per motivi ancora sconosciuti alla scienza, improvvisamente comincia a gonfiarsi anche lui e a cantare: “Quella macchina qua devi metterla la
Quella macchina la devi metterla qua, qua
Quella macchina qua devi metterla la
E’ un diesel?
E’ un diesel!
Ma forse sarà l’aria buona, quella che a Macerata non so dove si respira ma sicuramente da qualche parte ci sarà perché avvocati, sindaci, assessori… dicono, pensano, meditano, decidono, inaugurano, sopprimono, spostano, progettano, in pratica inventano senza tante valutazioni ma con uno spirito invidiabile, sempre alla ricerca di qualcosa che riesca a scuotere la città. Anche se il più delle volte il risultato è quello di scioccare la gente ( vedi il cimitero chiuso il pomeriggio di mercoledì con eventuali tumulazioni che magari mentre sto scrivendo sono state già rese note le motivazioni che spiegano l’arcano ) o parlando improvvisamente di carceri che dovrebbero sbocciare dalla sera alla mattina visto che da anni ancora non si è riusciti a fare una promessa seria sull’ospedale. Naturalmente tengo conto che una promessa è facile da fare e risponde per il momento in cui la si fa alle domande che poi restano sempre senza una risposta che tale si può definire. Io non so che cosa ho scritto ma di sicuro c’è chi capisce benissimo. E poi vedere come ci si entusiasma sul carcere che sarebbe la famosa galera o casa di reclusione, gabbio, penitenziario ecc. e non un nuovo centro benessere con idromassaggi, saune, sale relax, bagni con massaggi cinesi, thailandesi a due, quattro o sei mani anche miste. C’è chi lo vuole per cinquecento ospiti almeno, chi addirittura doppio che tanto serve sempre, chi con un braccio a parte per politici locali che rimarrà sempre vuoto per motivi spiegabili solo con il motto ” Si sa la giustizia è lenta ” anche se mio nonno, mela dopo mela è quindici anni che spazza il cortile a Villa Cortese. Comunque sto leggendo sempre meno la cronaca di Civitanova che tra l’altro mi sbatte sempre la Lube in prima riga. Ma chi se ne frega di quello che fa!!!
Quella del Tribunale mi sembra una scelta al ribasso, asfittica, quella del Giudice di Pace, come nelle giunte Carancini, pervasa dal disprezzo verso il centro storico. Come già detto solo l’arch.Iommi mi sembra all’altezza del ruolo ricoperto in questa Giunta.
Troppi galli a canta’ nun schiara mai juorno.
Tranquilli a Macerata il cimitero non ve lo toglierà nessuno … verta portato al centro storico così si riaminera’ cosa volete di più dalla vita?!…
* verrà
E’ un argomento molto serio quello sollevato dall’Assessore Marchiori e non va assolutamente sottovalutata la sua impostazione . E’ stata una disgrazia il solo pensare di trasferire il Giudice di Pace al centro città addirittura con una spesa oltremisura; si consideri che è di difficile accesso e senza disponibilità di parcheggi soprattutto per gli utenti che oggi che provengono da tutta la provincia come tutti già sapevano e criticavano anzi tempo la scelta . Bisogna distinguere e pensare ai servizi che Macerata offre a tutta la Provincia ( non era la città dei centomila abitanti se qualcuno ricorda quella idea di come organizzare una nuova dislocazione degli uffici … ) ed i servizi prettamente comunali . E’ chiaro che i servizi giudiziari debbono avere una collocazione idonea a servire una utenza di gran lunga diversa rispetto ad altri servizi comunali o comunque attinenti alla Università ed ai servizi culturali ed altro . Chiaramente bisognerà prevedere come riutilizzare il palazzo Senigallia… !!
In Comune di Macerata ci sono due miei Ordini del Giorno approvati dal consiglio, negli uffici del Tribunale esistono documentazioni per l’ampliamento previsto tecnicamente nella struttura. Fu sospeso a causa del terrorismo non si poteva costruire il parcheggio interato. Passato il periodo delle B.R. il Giudice Dott. Rebori in un incontro mi comunicò che dovevo insistere per l’ampliamento essendo finito il periodo di emergenza terrorismo per includere il parcheggio interrato nella struttura, si poteva fare. Altro mio O.del G. ancora giacente nei cassetti degli uffici… nulla. Questa città definita capoluogo dei servizi, la politica tutta è stata sempre paurosa di costruire il nuovo, posso affermare che è un difetto dei maceratesi, infatti dal dopoguerra dove si prevedeva una città di settantamila abitanti si è fermata da subito oscillando nei 44- mila – alla crescita zero di oggi.
Il palazzo di Giustizia, la facoltà di Giurisprudenza con il corso di diritto penitenziario senza avere il carcere vicino al tribunale (unica in Italia ?) è inaccettabile. Riguardo alla viabilità anche se con molto ritardo si sta per concludere lo sblocco dell’isolamento di questo capoluogo un tempo chiamato Atene delle Marche.. difendiamolo e scrolliamoci di dosso questo assurdo provincialismo. Ivano Tacconi Associazione Culturale Macerata Rinnova.