«Sì al carcere, Piediripa luogo ideale
Urge il raddoppio del tribunale»

MACERATA - L'assessore Silvano Iommi accoglie con favore la proposta di Giancarlo Giulianelli: «La presenza di una struttura penitenziaria nella nostra città si registra dai tempi dello Stato Pontificio ed è inserita nel Piano regolatore. Non c'è nessuna competizione con Camerino». Poi indica tra le priorità da affrontare il potenziamento degli uffici giudiziari, si guarda con interesse all'ampliamento della struttura esistente: «C'è un progetto del 1991 dell'architetto Lambertucci, lo spostamento mi sembra una follia»

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L’assessore Silvano Iommi

 

di Luca Patrassi

«Il carcere è presente da secoli a Macerata, con esclusione degli ultimi 40 anni: trovo condivisibile il recupero di una funzione che c’è sempre stata». L’assessore all’Urbanistica Silvano Iommi apre le porte all’ipotesi di realizzare una una struttura penitenziaria nel territorio del capoluogo di provincia.

L’amministratore comunale, già alla guida per tanti anni dell’Ordine degli Architetti della provincia di Macerata, argomenta sulla questione: « Già nel 1958, in occasione della presentazione da parte dell’architetto Pierluigi Piccinato della prima bozza del piano regolatore generale di Macerata c’è l’indicazione della realizzazione del nuovo carcere nel rione delle Vergini, nell’area in cui sono da poco state realizzate le ultime abitazioni. All’epoca il carcere era nell’ex monastero di Santa Chiara, in centro storico. Piccinato già allora ipotizzava l’uscita di quella struttura dal centro storico».

L’inserimento nel Prg di Piccinato e il recepimento di una presenza ultrasecolare. «La presenza di un carcere – osserva l’assessore Iommi- si registra dai tempi dello Stato Pontificio, le prime carceri vennero allestite sotto il Palazzo del Governo: con Bologna Macerata era l’unica città ad avere una Corte Appello e il carcere è rimasto nei secoli fino appunto a quello di Santa Chiara in via Garibaldi, attuale sede di una delle strutture di Unimc».

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Il tribunale di Macerata

Per Iommi la questione del carcere si pone in abbinamento agli Uffici giudiziari. «Una priorità è l’ampliamento della nuova sede del tribunale, c’è in tal senso un progetto del 1991 di Alfredo Lambertucci, l’architetto che progettò la sede maceratese del tribunale. Dobbiamo ripartire da lì, non è una competizione con Camerino. Il tribunale di Macerata è nato insufficiente, già ai tempi della sua inaugurazione era cambiato il contesto, gli stessi sistemi di sicurezza. Spostare il tribunale mi sembra una follia, siamo già alle prese con i problemi derivanti dai tanti contenitori vuoti e non mi sembra il caso di aggiungerne un altro. Trovo interessante il progetto di raddoppio, un grande blocco retrostante l’attuale Palazzo con due o tre livelli di parcheggi: va potenziata la struttura attuale, con la realizzazione della intervalliva, arrivare sarà questione di un attimo. La nostra priorità è rispondere alle carenze del tribunale, il carcere è un semplice ripristino delle precedenti previsioni dei piani regolari mai attuati fino al 1991 quando, con le varianti del Prg a firma Cristini e Oresti, scompare il carcere per far posto alla lottizzazione residenziale».

Il garante regionale per i diritto alla persona Giancarlo Giulianelli ha rilanciato la questione del carcere a Macerata: «La proposta di Giulianelli è per un carcere moderno di tipo mandamentale è condivisibile – dcie Iommi – . Certamente non si può sparare a caso una zona piuttosto che un’altra, bisognerà fare un’analisi territoriale e valutare le previsioni urbanistiche, valutare bene l’impatto dell’opera dal punto di vista infrastrutturale, ambientale, agricolo, bisogna aprire una riflessione di carattere urbanistica, tecnica e sociale, economica».

Un’idea sulla collocazione Iommi comunque ce l’ha: «Ribadito che non c’è nessuna competizione con Camerino, a Piediripa emerge la presenza di una ferrovia e della superstrada, c’è già un progetto della Provincia di potenziamento del tratto della statale da Trodica a Piediripa, è previsto il raddoppio del ponte, lo svincolo di Cambogiano per l’intervalliva. Insomma ci sarà un potenziamento dell’armatura urbana che può sostenere un servizio come il carcere».

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