Consiglio in piazza a Tolentino,
le deleghe ai neo assessori:
Sclavi tiene Cultura e Lavori pubblici

ASSISE questa sera alle 21 nel cuore del centro, il primo cittadino si insiederà con la sua squadra (Alessia Pupo, Diego Aloisi, Flavia Giombetti, Elena Lucaroni e Fabiano Gobbi). Alessandro Massi verso la presidenza

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La piazza di Tolentino

di Francesca Marsili

Un Consiglio comunale in prima serata quello previsto per stasera alle 21 a Tolentino. Il primo indetto dal neo sindaco Mauro Sclavi che ha scelto piazza della Libertà come location per l’assise, un luogo che ha sempre definito come ideale per far ritornare il dibattito cittadino. Era il maggio del 2016 quando Sclavi si sfilò la fascia da presidente del Consiglio nel primo mandato di Giuseppe Pezzanesi per inconciliabili divergenze. Per cinque anni lontano dalla scena politica, dal 26 giugno, dopo la sua elezione a sindaco, veste quella tricolore e quel ruolo a lui caro, quello di presidente del consiglio appunto, stasera dovrebbe andare al campione di preferenze Alessandro Massi di Tolentino Popolare.

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Mauro Sclavi dopo la vittoria al ballottaggio ha festeggiato in piazza della Libertà

Condizionale obbligatorio dato che la carica deve essere votata dai consiglieri, ma le parole del primo cittadino «vorremmo fosse lui» ne certificano l’elezione. Dopo le nomine degli assessori di sabato scorso: Diego Aloisi dei Riformisti Tolentino, Flavia Giombetti e Elena Lucaroni di Tolentino Civica e Solidale, Fabiano Gobbi e Alessia Pupo di Tolentino Popolare dove quest’ultima è stata nominata vicesindaco, a cui si aggiunge la richiesta fatta dal sindaco a Stefano Servili di Tolentino Civica e Solidale di rinunciare al posto di consigliere per ricoprire l’incarico di presidente dell’Assm, la maggioranza in Consiglio comunale cambia volto. Per Tolentino Popolare oltre a Benedetta Lancioni, Samanta Casali, Fabio Borgiani e Antonio Trombetta già confermati entrano Mirko Angelelli e Fabio Montemarani che sarà capogruppo in Consiglio. Per Tolentino Civica e Solidale succedendo Giordano Tasselli e Luigino Luconi. Per i Riformisti Tolentino Alba Mosca.

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Alessandro Massi

Nell’assise di stasera Sclavi conferirà le deleghe ai neo eletti assessori, «potrete certamente immaginare quelle in cui ognuno di noi potrebbe essere più prestante» aveva anticipato sabato scorso il primo cittadino rinviando a oggi le specifiche. A Diego Aloisi dovrebbe andare quella al Bilancio, a Flavia Giombetti Ricostruzione – Pnrr, a Fabiano Gobbi Attività produttive, a Elena Lucaroni Servizi sociali, mentre a Alessia Pupo Sport e Urbanistica. Il primo cittadino dovrebbe tenere per sé Cultura e Lavori pubblici. «Questa è una parte di quelle che daranno il proprio contributo perché è nelle nostre intenzioni valorizzare tutte le figure» aveva aggiunto Sclavi. Nell’aria infatti, ci sarebbe anche, quasi certamente, una delega all’ambiente al consigliere Trombetta.

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Massimo D’Este

Sul fronte della minoranza, alla vigilia del primo Consiglio comunale della nuova amministrazione Sclavi, arrivano le parole di Massimo D’Este, candidato sindaco del centrosinistra che siederà tra i banchi dell’opposizione alla sua prima esperienza politica. «Giovedì 14 luglio 2022, una data che resterà impressa nella mia piccola storia di uomo. Potrò muovere i primi passi tra i banchi della politica, al servizio della mia comunità – commenta D’ Este -.  Lo farò in buona compagnia, con Luca Cesini, e anche se in minoranza, sento la responsabilità di ricoprire un ruolo in cui cercherò di vestire i panni che mi sono stati assegnati dal voto democratico di tanta gente. Cercherò di promuovere e confermare la visione politica della mia coalizione, Tolentino Città Aperta e far pesare il senso di responsabilità e di confronto civile a cui credo da sempre. Inizia un viaggio in cui mi sto scoprendo e sto scoprendo, giorno dopo giorno, telefonata dopo telefonata, il peso piacevole delle differenze che mi consentono di crescere e scoprire altro di me. Spero di deludere il meno possibile i miei compagni e di aprire spiragli positivi e costruttivi a chi ci opponiamo per radici diverse, percorsi più o meno lontani, per valori e sensibilità. Ho un sogno – conclude – al di sopra di ogni desiderio; riportare entusiasmo contagioso tra la gente sfiduciata e disamorata dalla politica, un’arte che spesso viene strapazzata e svuotata di senso, e mal rappresentata. Siamo dei piccoli Davide in un governo che non ci appartiene, ma dove possiamo stare e dire, e magari costruire. Spero di avere abbastanza credito e tempo, stasera si comincia, e darò tutto ciò che è nelle mie possibilità».



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