Multe a 40 all’ora in superstrada,
vinti due ricorsi

BELFORTE - Il giudice di pace di Macerata ha dato ragione a due automobilisti di Tolentino, annullate le sanzioni della polizia locale dell'Unione montana dei Monti Azzurri. Tra i motivi anche alcune incoerenze nei verbali come l'impossibilità di arrestare il veicolo

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autovelox

 

di Monia Orazi

Non sono valide le multe nel tratto di Belforte della superstrada, percorribile ad un’unica corsia ed interessato dal limite di 40 km/h per i lavori, fatte dalla polizia dell’Unione montana dei Monti Azzurri a fine 2021. Lo ha stabilito una sentenza del giudice di pace di Macerata, Alessandra Maria Guarnieri, che ha dato ragione a due automobilisti di Tolentino, un uomo e una donna, che hanno presentato ricorso contro i verbali per eccesso di velocità, del 15 dicembre 2021.

Numerose sono state le contravvenzioni elevate in quel periodo, tanto che le lamentele sui social hanno fatto sì che una serie di automobilisti abbiano presentato un ricorso congiunto contro i verbali. La sentenza riguarda i due automobilisti di Tolentino, assistiti dall’avvocato Alessandro Monaco di Roma. Il giudice Guarnieri ha stabilito di annullare i due verbali di contestazione dello scorso 15 dicembre per una serie di motivazioni. Nella sentenza conta il fatto che l’accertamento è stato eseguito a distanza dalla postazione dei vigili e successivamente al passaggio dell’auto, per questo nella sentenza si punta il dito contro «l’omessa indicazione dei motivi della mancata contestazione immediata dell’infrazione».

Si rileva il fatto che l’autovelox, la vettura dei vigili e i vigili stessi erano all’interno della piazzola di sosta della superstrada al chilometro 66 e 200 dove c’era una unica corsia di percorrenza, a causa dei lavori, con il limite di velocità abbassato temporaneamente a 40 chilometri all’ora. E’ questo il punto nel ricorso che l’avvocato Alessandro Monaco aveva contestato il posizionamento dell’autovelox, il fatto che gli automobilisti dovendo passare da 110 a 40 km/h avrebbero dovuto inchiodare e la mancata omologazione e la taratura dell’autovelox. Tra le motivazioni dell’annullamento delle due multe, c’è l’incoerenza con una serie di motivazioni indicate nel verbale, dove si fa ad esempio riferimento all’impossibilità di arrestare il veicolo a causa della velocità di percorrenza, ma rileva il giudice quel tratto era di appena 40 chilometri orari. Ancora nel testo della multa la polizia locale si riferisce alla possibilità di sorpassare ad alta velocità, aspetto impossibile secondo il giudice in quanto la marcia era ridotta ad un’unica corsia. Per i vigili l’automobilista non poteva essere raggiunto a causa dell’eccessiva velocità, mentre la velocità accertata secondo il giudice è di 86 chilometri orari e permetteva di raggiungere la vettura per la contestazione immediata, senza pericolo per la circolazione, mentre nel verbale la polizia locale dei Monti Azzurri ha sostenuto l’esatto contrario. Nel mirino anche le modalità di svolgimento del servizio di accertamento, con l’auto multata quando si è allontanata dalla postazione dei vigili, per cui non è stata indicata la distanza tra il punto di accertamento della velocità eccessiva e la postazione della polizia locale.

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