Servizio ambulanze, appalto a coop
sequestrata dalla Finanza
La Cgil: «Sconcerto e stupore»

A VINCERE quattro dei cinque lotti messi a gara per le Aree Vaste di Macerata, Ascoli, Pesaro e Fermo per un importo di oltre 5 milioni, è stata la First Aid One Italia. A ottobre scorso era finita al centro di un'inchiesta per presunti appalti truccati e caporalato, ora è sotto amministratore giudiziario. I sindacati hanno chiesto un incontro ai vertici sanitari. L'Asur: «Aggiudicazione regolare»

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Una delle ambulanze della First Aid One Italia

 

di Giovanni De Franceschi

Appalto milionario ad un coop sequestrata dalla Guardia di finanza, insorge la Cgil: «Sconcerto e stupore». L’appalto è stato indetto dall’Asur Marche per l’affidamento in lotti distinti dei trasporti non prevalentemente sanitari nelle Aree Vaste 1, 2, 3, 4 e 5 per quattro anni.

Ad aggiudicarsi, con l’offerta economicamente più vantaggiosa, quattro di questi cinque lotti, praticamente tutti tranne quello per l’Av2, è stata la la cooperativa sociale First Aid One Italia con sede legale a Pesaro e sede operativa a Bollate. In particolare, per l’Av1 (Pesaro-Urbino) ha offerto circa 2,1 milioni a fronte di un valore stimato di 2,5 milioni circa, per l’Av3 (Macerata) ha offerto poco più di 2milioni, per un valore stimato di 2,4 milioni, per l’Av4 (Fermo) ha offerto 504mila euro, per un valore stimato di 586mila euro, per l’Av5 (Ascoli) ha offerto 706mila euro, a fronte di un valore stimato di 813mila euro. In pratica la coop ha vinto i quattro lotti con un’offerta complessiva superiore ai 5 milioni di euro.

Ciò che contestano i sindacati è che la First Aid One Italia, affidataria di diversi appalti per il servizio ambulanze in tutta Italia, a ottobre scorso è stata sequestrata dalla Guardia di finanza di Pavia, nell’ambito di indagini per i reati di caporalato e appalti truccati per un valore complessivo di circa 11 milioni di euro.

Le indagini hanno portato anche al sequestro di beni per un importo di circa 200mila euro, tra cui disponibilità finanziarie, fabbricati, terreni ed autoveicoli. Secondo l’ipotesi degli inquirenti, la coop avrebbe ottenuto appalti anche a scapito della sicurezza delle persone trasportare in ambulanza, con i mezzi quasi mai sanificati anche nel pieno della pandemia tra un trasporto e l’altro. Dalle videoriprese effettuate in alcune ambulanze è risultato che venivano raramente eseguite le sanificazioni prescritte dopo il trasporto di ogni paziente soprattutto in tempo di pandemia: «In una delle ambulanze monitorate, in 20 giorni di lavoro con trasporto di 92 pazienti – avevano specificato gli inquirenti – è stata sanificata solo in 4 occasioni mentre un’altra, in 9 giorni di servizio ed 86 pazienti trasportati, è stata sanificata un’unica volta».

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Nadia Storti, direttrice generale Asur Marche

Sempre secondo le Fiamme gialle, inoltre, la cooperativa agiva tramite prestanomi, al fine di occultare la costante presenza ed effettiva direzione aziendale da parte di uno degli indagati già condannato in via definitiva nel 2017 per turbata libertà degli incanti, ed aveva escogitato un metodo infallibile per aggiudicarsi tutti gli appalti a cui partecipava: proporre prezzi talmente bassi che talvolta superavano il limite della anti-economicità e assicurare, solo formalmente, una folta flotta di mezzi. Stando alle indagini, però, questi prezzi erano ottenuti dallo sfruttamento dei lavoratori e dal numero dei mezzi impiegati che era sensibilmente inferiore a quello previsto da contratto.

Il pubblico servizio svolto dalla cooperativa non è stato comunque interrotto, in quanto il Tribunale ha incaricato un amministratore giudiziario per la gestione e la corretta continuazione delle attività di soccorso.

Per questo, nonostante il procedimento penale in corso, la coop ha potuto partecipare alla gara indetta dall’Asur Marche. E vincerla. Scatenando la rabbia della Cgil, che parla di «inaffidabilità del soggetto. Il bando in questione – aggiunge il sindacato – riguarda la gestione di appalti in provincia di Pesaro, Macerata, Fermo e Ascoli. Appalti truccati, sfruttamento dei lavoratori utilizzati come falsi volontari con turni di lavoro di 12 ore senza pausa, mancata sanificazione delle autoambulanze: sono solo alcuni dei fatti contestati che hanno spinto la Guardia di finanza a porre sotto sequestro la cooperativa che ha vinto la gara. Le segreterie regionale di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl Marche, in data odierna, hanno chiesto incontro urgente alla direzione generale Asur».

Nonostante le polemiche dei sindacati, l’Asur ha comunque ritenuto corretta l’aggiudicazione della gara. La coop nel presentare le offerte non aveva indicato il procedimento penale in corso. L’Asur ha chiesto chiarimenti all’amministratore giudiziario, ha avuto delle risposte e ha concluso così: «Valutando le circostanze di diritto e di merito – si legge nel documento istruttorio dell’Asur Marche –  si ritengono prive di rilievo, ai fini che qui interessano, le vicende giudiziarie che hanno interessato la società First Aid One Italia nel periodo antecedente la procedura di gara ed il fatto che le stesse non siano state comunicate in sede di presentazione dell’offerta».



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