di Luca Patrassi (Foto di Fabio Falcioni)
L’appuntamento, oggi nell’auditorium Unimc di via padre Matteo Ricci, era per la presentazione del primo “Piano di uguaglianza di genere” (Gender Equality Plan, Gep) dell’Università di Macerata, e già dalle prime parole del rettore Francesco Adornato si è colto il clima nuovo che si respira in Ateneo.
Adornato ha infatti esordito con il dire che «verrà il tempo di una rettrice» e in molti hanno colto in queste parole un riferimento alle voci che circolano sulle prossime elezioni per il rettore, con appunto una donna in pole. Adornato ha poi fatto riferimento al recentissimo giuramento del presidente della Repubblica Sergio Mattarella sottolineando come «le diseguaglianze siano un freno alle prospettive di crescita».
In sala c’erano, tra gli altri, la vicesindaca Francesca D’Alessandro, il direttore di Unimc Mauro Giustozzi e le docenti Ines Corti e Francesca Chiusaroli. Illustrato dalla delegata del rettore per le politiche di genere Natascia Mattucci, il piano prende le mosse da un’esperienza da tempo avviata dall’Ateneo attraverso piani di azioni positive, il Comitato unico di garanzia per le pari opportunità, una delega rettorale, insegnamenti attenti all’approccio di genere, summer school e corsi formativi gratuiti.
Proprio in questi giorni aprono le iscrizioni, con scadenza 5 marzo, per il corso “Genere, politica, istituzioni”: un percorso formativo che, pienamente in linea con gli obiettivi del Gep, si propone di diffondere una cultura di uguaglianza attraverso la formazione gratuita rivolta a studenti e studentesse.
Dai dati riportati nel piano emerge il quadro di un Ateneo connotato da una prevalenza femminile in tutte le sue componenti, soprattutto quella studentesca, ma con un divario di genere nelle posizioni apicali, sia per il personale docente che tecnico-amministrativo, anche se la distanza si è ridotta di qualche punto percentuale negli ultimi tre anni. Ad esempio: nel Cda ci sono 7 uomini e due donne, nel Senato accademico 10 uomini e 9 donne, mentre sono 4 i direttori di dipartimento e una direttrice. Undici le delegate del rettore, 4 i delegati.
La rarefazione delle donne ai vertici è in linea con i dati nazionali ricavabili dal Ministero dell’Università e della ricerca.
Attraverso il Gep, approvato dai vertici lo scorso dicembre, l’Università di Macerata ha individuato cinque aree di intervento per valorizzare competenze e carriera delle donne: cultura organizzativa inclusiva ed equilibrio vita-lavoro; equilibrio di genere nella governance; uguaglianza nel reclutamento e nelle carriere; approccio di genere nella ricerca e nella didattica; misure contro stereotipi, violenza e molestie.
Un gruppo di lavoro verificherà l’avanzamento delle azioni e redigerà un rapporto annuale. A tutto ciò si aggiungono le azioni strategiche adottate nella gestione delle risorse umane coinvolte nella ricerca per dare attuazione alla Carta europea dei ricercatori e al Codice di Condotta per il Reclutamento dei Ricercatori (Human Resources Strategy for Researchers). La Commissione europea ha legato la possibilità di accedere ai finanziamenti previsti nel prossimo programma di ricerca Horizon Europe all’adozione del Gender Equality Plan. L’integrazione di una dimensione di genere nei progetti di ricerca avrà, a cascata, effetti rilevanti per la società della conoscenza, delle tecnologie e dell’innovazione.
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Mah… Mi sembra l’ennesimo teatrino del “politically correct” , formalmente perfetto, sostanzialmente aria fritta come sempre…
Io aspetto ancora che arrivi il tempo in cui nelle posizioni di vertice ci siano i più meritevoli, indipendentemente dal sesso.