di Gabriele Censi
Il suo nome è legato fortemente alla meteorologia e al nostro territorio, nato a Macerata ci vive da 86 anni e una buona parte li ha passati coltivando la sua passione per il clima e tutto ciò che ruota intorno ad esso. Redo Fusari è l’uomo simbolo dell’Osservatorio Geofisico Sperimentale di Macerata, nel suo ufficio di viale Indipendenza non torna da un anno per evitare i rischi legati alla pandemia dopo qualche problema di salute.
Ma resta nel suo cuore questa eccellenza maceratese, fondata da Alfredo Murri, il fisico che è stato accanto a Guglielmo Marconi e ha scelto poi Macerata come luogo di ricerca. Una ricerca che oggi dopo oltre 60 anni (nel 1957 la fondazione) è un patrimonio di dati e competenze unico, da non disperdere.
L’incontro con il professor Redo nella sua casa, dove vive con la moglie e il gatto, è emozionante. Sul filo della memoria emergono temi di grande attualità come i cambiamenti climatici, gli squilibri ambientali e il problema demografico. Nella Giornata della Terra arriva da un ottuagenario un messaggio forte ai giovani per cambiare il percorso di autodistruzione avviato dall’uomo dichiarando guerra alla natura.
Professore, lei è un po’ il colonnello Bernacca del Maceratese?
«In realtà sono un chimico, mi sono laureato a Bologna poi mi sono dedicato all’insegnamento e altre attività nel campo della chimica. Ma ho sempre avuto una grande passione per la meteorologia. E l’osservatorio è stato la mia casa. In particolare negli anni Novanta era l’ente con più titoli nel territorio. Ci si interessava di meteorologia ma anche di terremoti e di altri fenomeni legati all’ambiente. Molta della strumentazione che avevamo poi è stata spostata ad Ancona».
Macerata è cambiata?
«Sì, ma purtroppo non in meglio, ha perso la sua centralità per la tendenza a spostarsi sulla costa. E’ stata trascurata».
C’è poca attenzione per la meteorologia?
«E’ stata sempre sottovalutata come attività necessaria alla vita dell’uomo. Abbiamo dato per scontati i fenomeni meteorologici e ci interessiamo poco a questioni fondamentali che sono legate ad esempio all’agricoltura, senza la quale non mangiamo. Sottovalutiamo soprattutto l’importanza dell’acqua, senza l’acqua non si fa nulla».
Il professore è autore con Rossano Morici anche di varie pubblicazioni legate al tema del clima nel nostro territorio
Il clima sta cambiando?
«I fenomeni della natura vanno visti come sperimentali, i cambiamenti sono numerosi e le preoccupazioni degli scienziati oggi sono proprio le rapide mutazioni dei fenomeni meteorologici. Ci sono sempre state ma ora sono sempre più veloci e l’incidenza dell’uomo sta forzando questi cambiamenti. In tutti i settori, dall’industria, all’agricoltura, alla pesca. Credo sia necessario anche limitare la crescita demografica che crea problemi di risorse, stiamo consumando le nostre riserve. Questo virus che ci sta punendo forse potrebbe aprirci gli occhi verso un comportamento più equilibrato e meno prepotente. Altrimenti aumenteranno le disparità sociali. Serve il rispetto dell’uomo e della natura, compresi gli animali, pensiamo all’importanza delle api per la nostra vita. Non dobbiamo prendere solo, inutile andare a cercare su Marte l’acqua, manteniamo quella che abbiamo e teniamocela cara, non sporchiamola. Stiamo sporcando la terra in modo irreversibile. Lo scibile umano non è fatto solo di bei romanzi e canzoni ma anche di queste conoscenze che nascostamente forse hanno un’importanza maggiore».
bella persona
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Sicuramente un grande studioso.Grazie professore
Grazie prof. Fusari!