Anpi, Claudio Gaetani nuovo presidente
«Cerchiamo gli eredi dei fondatori»

CIVITANOVA -Dopo la scomparsa di Annita Pantanetti, a guidare le iniziative dell'associazione sarà il figlio. L'11 dicembre del 1944 veniva costituita la sezione di "Porto Civitanova" e si cercano i discendenti dei partigiani che la crearono. Tra le prossime iniziative il 14 dicembre incontro in streaming con Moni Ovadia

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Da sinistra Amedeo Regini, Claudio Gaetani e Anna Donati

 

Anniversario della fondazione dell’Anpi di Civitanova. «Vogliamo ritrovare i fondatori». Era l’11 dicembre di 76 anni fa e a Civitanova nasceva l’Anpi, sezione locale. Ricomincia dalla ricostruzione storica e da un nuovo presidente il nuovo corso dell’associazione antifascista di Civitanova.

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Claudio Gaetani presidente Anpi Civitanova

Dopo la morte della compianta presidentessa Annita Pantanetti, a guidare le iniziative e le proposte dell’associazione sarà il figlio, Claudio Gaetani, attore e docente. Un’eredità personale e collettiva quella che Gaetani, votato all’unanimità, ora porta con sé. E per ripartire si progettano eventi (il 14 in streaming con Moni Ovadia in collaborazione con Civitasvolta), ma si riparte anche dalla ricerca storica. «Per noi oggi è un anniversario e una festa – ha detto Claudio Gaetani – mia madre era capace di conciliare tutte le personalità presenti all’interno dell’Anpi. Che non è partito di destra o di sinistra, ma una raccolta di diverse anime che si ritrovano nei valori fondanti, nella costituzione e nell’antifascismo. E’ un organo culturale che si impegna a trasmettere alle future generazioni queste priorità. Vorremmo che Anpi fosse un’associazione dialogante e universale». E il passato è sicuramente una componente fondante dell’associazione e così per ricostruire questi pezzi di storia partigiana locale Amedeo Regini ha ritrovato nell’archivio storico di Macerata l’atto costitutivo dell’Anpi, “sezione di Porto Civitanova”. Del comitato direttivo facevano parte Ruggero Antonio, raggruppamento Gap Fra Diavolo, Pietro Mecozzi, raggruppamento Gap Cascinare, Orlando Marchetti, Mario Ribichini e Brenno Gnocchini. «Del gruppo fondativo ci sono circa 50 nomi. Vorremmo riallacciare rapporti con i parenti di questi partigiani, conoscerne e tramandarne le storie – ha aggiunto Regini – di alcuni, come di Mecozzi sappiamo già molto, ma degli altri non vorremmo che venisse disperso il ricordo e le azioni». C’è ad esempio la storia di Pietro Mecozzi, il figlio Alessandro è riuscito a ricostruire molto di quegli anni, il padre era un sommergibilista e portava gli alleati sotto la linea del fronte ad Ortona e fu poi nominato comandante della civil police, una polizia locale con competenze di controllo del territorio. O chi come Orlando Marchetti l’11 dicembre scese a Civitanova per essere presente alla costituzione della sezione e poi morì nello stesso anno a Camerlona di Ravenna. «Diffondiamo questa lista nella speranza che chi è erede di questi nomi abbia la voglia di mettersi in contatto con noi». A quella giornata storica parteciparono anche Alfredo Mezzanotte, Umberto Macellari, Walter Paparini, Virgilio Santini, Arduino Cascetti, Ernesto Fortuna, Girio Mancia, Giuseppe Carlocchia, Marino Raccosta, Guido Mari, Tito Pistagnesi, Emanuele Trerè, Silvano Cognigni, Franco Miraglia, Umberto e Vittorio Saccutelli, Ottavio Fornari, Gino Ripa, Furio Borraccetti, Giovanni e Natale Mecozzi, Otello Vallesi, Giovanni Gnocchini, Giacomo Mandolesi, Giovanni Bigoni, Oliviero Giulietti, Silvestro Micucci, Edoardo Rosati.

Addio ad Annita Pantanetti, una vita da antifascista



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