di Laura Boccanera
Due consiglieri e un presidente escono da Forza Italia. Proseguono le manovre nei partiti in vista del rimpasto di giunta comunale. I consiglieri comunali Simone Garbuglia, Paolo Mercuri e Antonio Carusone presidente della Civita.s sono intenzionati a lasciare il partito e costituirsi come indipendenti.
«Fra qualche giorno renderemo note le ragioni di questa scelta» commenta laconico Garbuglia senza fornire dettagli. All’origine potrebbe esserci lo spostamento di equilibri dai partiti verso le civiche. In realtà proprio Garbuglia e Mercuri erano tra coloro che all’interno di Forza Italia non vedevano di buon occhio il ben servito per l’assessore e vice sindaco Fausto Troiani. Potrebbe essere questa la ragione della scelta. Una strategia che potrebbe tornare utile anche allo stesso Troiani che potrebbe contare su due voti in Consiglio comunale dopo che Vince Civitanova non ha più consiglieri.
Chi invece conferma la propria fedeltà al sindaco è Obiettivo Civitanova, rappresentata in Consiglio da Laura Marinelli e in giunta dall’assessore Barbara Capponi. «In questi giorni abbiamo letto molte dichiarazioni e anche qualche accenno alla quasi estinzione delle liste civiche, al contrario noi di Obiettivo Civitanova siamo ancora presenti in Consiglio comunale in modo stabile e con l’intento di dare ancora il nostro contributo al percorso amministrativo cosi come abbiamo fatto in questi anni di presenza in giunta. Vogliamo lavorare per una sempre maggiore coesione tra le forze politiche che sostengono la giunta civitanovese – ha sottolineato Euro Ginobili coordinatore della lista – quindi non siamo quasi estinti ma siamo rimasti coerenti con l’impegno che abbiamo preso con gli elettori nel 2017».
Nel frattempo Ottavio Brini a nome degli ex “Uniti nel centrodestra” lancia un monito al presidente della Regione Francesco Acquaroli chiedendo maggiore autonomia rispetto ai partiti nella formazione della giunta regionale. «Alle regionali avevamo dato indicazioni di voto solo per Acquaroli. Da quanto emerso, in rapporto alle liste che lo sostenevano il presidente ha ottenuto circa 13.000 voti in più. Gli ex Uniti nel centro destra, per il grande successo ottenuto da Acquaroli, auspicano la più totale autonomia di scelta sulle varie candidature alla composizione della giunta che dovrà governare la regione, affinché le scelte siano condivise e ponderate con le liste, con grande disponibilità all’ascolto di tutte le componenti e con la consapevolezza della forza e della fiducia che gli è stata data dall’elettorato, non solo quello del centrodestra visto il grande successo personale».
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Grazie al Brini. Finalmente sappiamo per qual motivo Acquaroli ha vinto così sfacciatamente. C’era lui dietro con un ex partito di cui ignoravo l’esistenza e mi deve essere sfuggito dalla lista di quelli presenti che dando libertà di voto, cosa che credo abbiano fatto tutti, mentalmente anche chi non ha votato e manco sa chi è il suggeritore, ha portato Acquaroli alla vittoria. Lasciate perdere oh voi tutti che vi state lambiccando il cervello specialmente a sinistra per scoprire una ” Cronaca di una morte annunciata” (titolo preso in prestito da un libro di Gabriel García Márquez che spero mi perdoni visto la pochezza degli argomenti). Acquaroli terrà sicuramente conto della richiesta del Brini che neanche ho capito ciò che voglia ma deve essere della massima importanza visto il ruolo politico che il personaggio occupa…occupava e con scarse possibilità di trovare… libero, ma magari, visto che deve a lui la straripante vittoria, lo chiami alla sua sinistra, pardon destra per affidargli un importantissimo compito, magari pregandolo di acquistare francobolli senza finire in un esposto della Procura Anconetana. Certo un dopo Ciarapica con Brini al suo posto sarebbe un sogno sogno, altro che quelli dell’ora leghistissimo e sindacalissimo Field of Dreams che oramai si sarà finito tutti gli aforismi, anglicismi e divertenti imitazioni di Stiv.