Il sindaco Fabrizio Ciarapica
di Giovanni De Franceschi
«Il risultato uscito dalle urne con le recenti regionali non fa che confermare che il centrodestra unito vince come già dimostrato nel 2017 con il ‘modello Civitanova’ che ha fatto scuola sia a Macerata che in Regione, mettendo insieme non solo i partiti tradizionali ma anche le forze moderate e civiche indispensabili per un centrodestra solido». Sono le parole del sindaco Fabrizio Ciarapica che parte elogiando quello che considera il modello Civitanova e dunque la sua amministrazione per poi annunciare che ci sarà un rimpasto di giunta, cui suo malgrado è stato costretto proprio dal risultato delle elezioni, e probabilmente anche un riassetto delle municipalizzate. «Oggi Civitanova si dimostra ancora più forte e i cittadini con il loro voto dato alla coalizione di centrodestra – continua il sindaco – non hanno fatto altro che confermarci la fiducia ma ci hanno anche conferito un chiaro segnale ad andare avanti per il compimento degli impegni di programma assunti tre anni fa. Per primi, il potenziamento dell’ospedale cittadino, il miglioramento di una viabilità sostenibile, la ristrutturazione del porto per il rilancio del settore turistico e delle attività produttive per il bene della nostra economia e di tutto il territorio circostante. Per il raggiungimento di questi obiettivi con il capoluogo di provincia e con la regione del nostro stesso segno politico c’è bisogno di un ulteriore impegno da parte di tutti noi per guardare con fiducia al futuro della città e per il miglioramento del bene comune». Ed è proprio per raggiungere questi obiettivi che Ciarapica si dice pronto a cambiare assessori, anche se va detto che in questo senso c’è soprattutto un pressing serrato dei partiti.
Fausto Troiani e Giuseppe Cognigni
«Per far ciò – aggiunge infatti il primo cittadino – è necessario un riassetto della giunta, che mira non solo ad un riequilibrio fra le varie componenti politiche che fanno parte di questa maggioranza, ma anche al suo potenziamento valorizzando figure qualificate, dotate di personalità e di propensione al dialogo, necessario per portare a termine nei prossimi due anni gli obiettivi importanti e condivisi». Una partita che non sarà per niente facile per Ciarapica, e proprio questa settimana partiranno le consultazioni. FdI che ha “perso” Borroni, eletto in consiglio regionale, non solo deve rimpiazzarlo, ma vorrebbe anche raddoppiare la presenza in giunta. Al suo posto è in pole la consigliera Cristina Ruffini, più difficile la partita per l’altra casella. Chi fare fuori? I più papabili a perdere il posto sono il vice Fausto Troiani (Vince Civitanova, ormai sciolta in Consiglio) e l’assessore leghista Giuseppe Cognini. Il primo, avvicinandosi proprio al Carroccio e sponsorizzando l’eletto Filippo Saltamartini a discapito dell’ex assessore Maika Gabellieri, potrebbe avere un po’ più le spalle coperte in questo senso. Mentre Cognini ormai sembra aver perso molte posizioni anche all’interno del suo partito, quindi potrebbe essere la pedina più “sacrificabile”. Ma la Lega a quanto pare non si accontenterà più di uno solo posto in giunta. Ecco allora che a rischio ci sono anche la Belletti (Vince Civitanova) e la Capponi (Obiettivo Civitanova), anche se sono tra le fedelissime del sindaco. Quanto a Forza Italia, il presidente del Consiglio Claudio Morresi potrebbe cedere la carica a Sergio Marzetti per entrare in giunta, sempre che pure agli azzurri (di cui anche il sindaco ormai fa parte) basti.
Cristina Ruffini
Insomma, si prospetta un rimpasto dove i partiti tradizionali prenderanno il sopravvento sulle civiche. D’altronde lo stesso sindaco era nato con Vince Civitanova ed è finito a Forza Italia. Ed è in questo quadro che si inserisce anche la partita delle municipalizzate. «In questo contesto e nel miglioramento complessivo del governo cittadino – conclude infatti Ciarapica – non è escluso che vengano rivisti anche i vertici delle municipalizzate. Sono certo che nessuno si sottrarrà a questa grande responsabilità, è questo il momento per fare bene e meglio di prima, con un rinnovato spirito di collaborazione e lontani dall’anteporre le ambizioni dei singoli. Per questo chiedo impegno, responsabilità, collegialità da parte di tutte le forze alleate». Quanto alle municipalizzate alla presidenza della Civita.s c’è Antonio Carusone (vicino a Forza Italia), mentre al Mercato ittico Manuela Bonifazi, organica a Forza Italia. L’Atac era già andata a FdI, e infatti c’è il coordinatore provinciale Massimo Belvederesi, così come l’Azienda teatri dove c’è Aldo Santori, un ex Vince Civitanova ormai a FdI. Infine l’Asp Paolo Ricci, dove era stato designato Agostino Basile della civica Obiettivo Civitanova, ma ormai sempre più vicino a Forza Italia. Ci sarà molto da lavorare per il sindaco, se vorrà ritrovate un equilibrio che duri fino alle prossime elezioni. Intanto domani sera torna il consiglio comunale, dove tra le altre cose ci saranno da approvare diverse variazioni di bilancio.
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La scuola l’avete fatta grazie alla poca furbizia del seppur bravo Corvatta. Voti presi grazie a 5 zingari che stavano a chiedere l’elemosina ai semafori e ai 5 spacciatori tunisini della zona Lido Cluana (che ci sono ancora). Per il resto è tutto come prima: cantieri pochi e tribolati (vedasi via duca degli Abruzzi che fa ribrezzo o al pezzettino di lungomare nord presentato come una grande opera manco fosse la TAV) asfalti ZERO, pulizia passata al Cosmari, forze dell’ordine aumentate grazie al cambio di questore post fatti di macerata, nessun miglioramento nella manutenzione del verde che grida vendetta... promesse tante, fatti nessuno
Verifica, rimpasto, voltagabbana, lottizzazione . E’ tornata LA PRIMA REPUBBLICA . Andatevi a leggere quello che dicevano dei partiti e delle poltrone. Che pena !!
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…mah, per qualcuno le centinaia di africani che, soprattutto il fine settimana, stazionavano sul lungomare o al mercato per vendere prodotti contraffatti, violando le leggi, e numerose carovane di zingari che stazionavano in diversi punti della città per dedicarsi alla loro attività preferita (che non è l’elemosina…quella viene per seconda!!), oltre ovviamente allo spaccio ormai diffuso (quello purtroppo è in gran parte rimasto) in varie zone della città e svolto da decine di extracomunitari (la maggior parte dei quali saranno clandestini), sono solo “cinque zingari che chiedevano l’elemosina e cinque spacciatori tunisini”, e che chissà, forse lavoravano pure per poterci pagare le pensioni!! Poveri noi!! gv
Semmai Modello Ciarapica. La promozione per mettere a tacere il suo maggior oppositore, seppur teorico, Marzetti è di per sé sufficiente a spiegare tutto il resto.