Valeriano Trubbiani
E’ morto Valeriano Trubbiani. Lo scultore maceratese si è spento oggi ad Ancona, sua città d’adozione, dopo una lunga malattia. Avrebbe compiuto 83 anni il prossimo dicembre. Ha regalato al capoluogo dorico negli anni Novanta la Mater Amabilis, il gruppo scultoreo dei ‘Rinoceronti’ in piazza Pertini. Alcune sue opere sono visibili alla pinacoteca Podesti e al Museo Omero. Sempre alla ‘sua’ Ancona ha donato la croce devozionale che si trova nella cattedrale di San Ciriaco, il sipario tagliafuoco del Teatro delle Muse e sculture collocate nella chiesa dei Santi Cosma e Damiano. Nel corso della sua vita, ha esposto alla Biennale di Venezia, al Quadriennale di Roma e in città di mezzo mondo. Ha collaborato con Dante Ferretti per la scenografia di “E la nave va” di Fellini. E’ stato anche regista e sceneggiatore. Come scultore ha operato prevalentemente con il metallo. Nel 2012 Ancona lo aveva celebrato con una grande mostra alla Mole: erano state esposte sculture, disegni, pittografie create tra il 1965 e il 2008.
IL RICORDO:
Trubbiani all’epoca dei lavori alle Muse
Mater Amabilis
Orgoglioso di averti conosciuto, una perla in più nella mia vita grazie per la stima che hai sempre avuto per me, ciao grande maestro. Rolando Sampaolesi
Un dolore immenso zio mio amatissimo
Apprendo con immenso dolore la scomparsa di un grande artista, e di un grande uomo. Averlo conosciuto è stato per me lezione di vita. Un abbraccio a tutti i famigliari. Giordano Machella V. Potenza
R. I. P.
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Ricordo l’odore delle tue opere, la prima volta che sono entrato nel tuo atelier, un odore che mi è rimasto dentro è che era il naturale Corollario alla tua espressione artistica…un grande rimpianto, non essere riuscito a portare una tua opera a Macerata!
Condoglianze alla famiglia, un grande artista. Ricordo ancora quando studiavamo nel suo laboratorio con Domiziana e la sua figura silenziosa e carismatica apparendo fra le magnifiche ed enigmatiche sculture, ci proiettava in un silenzio rispettoso ed irreale.
Condoglianze ai famigliari per la perdita di un personaggio che ha dato lustro alla nostra città, con le sue opere esposte e conosciute nelle più importanti gallerie d’arte del mondo. R.I.P..
Caro Valeriano,
ho avuto la fortuna di conoscerti che ero ancora un bambino. Venivi spesso a casa nostra, eri amico di mio padre. La tua cifra migliore la ricordo nella tua delicatezza, nella tua sobrietà. E pensare che poi affidavi al sogno dei tuoi metalli una forza, una potenza (e un’affettuosa ironia) incredibili.
Conservo di fronte al letto un tuo studio dipinto. Quando qualcuno viene mi chiede “ma di chi è?” e io: “Quello è un Trubbiani”. “Ma Trubbiani chi, lo scultore?” fa puntualmente l’ospite. E io: “No, Trubbiani l’artista.” A tutto tondo.
Valeriano è stato uno dei nostri concittadini più noti al mondo. Un Artista? Lo diranno i posteri. Io lo vedevo come un vero professionista, un artigiano dell’Arte. Il quale ritornò al “figurativo” quando le mode perdevano di forza, oppure cadevano in basso con Bonito Oliva.
Mi piace ricordarlo da giovane, con le sue astrazioni, che lo lanciarono all’attenzione degli ambienti artistici più esclusivi. Dio ti benedica per il bene che ci hai dato.
Grande Trubbiani. Vulcanico e visionario, rivoluzionario e poetico. °Un immenso ricettacolo di immondizie dà l’idea di una città in decomposizione. E’il destino caduco delle cose … una necropoli del rottame del di tutto ormai marcescente, ormai morto … Arpionerò allora grappoli di cornacchie. Trappole; gogne; eucubi; rastrelli penderanno dalla torre e … una truppa di ranocchioni reciteranno ‘t’amo pio bove’!”. Così costruiva nei primi anni ’70 la sua poetica e le sue immagini, accanto a Leopardi e Gramsci, Fellini e Volponi, e ai tanti che aspiravano a libertà e giustizia. R.I.P.