di Mauro Giustozzi
Blitz di Mauro Canil e dell’entourage dirigenziale del Matelica nel pomeriggio a Macerata per cercare di definire l’accordo per l’utilizzo dello stadio Helvia Recina come impianto dove poter disputare le partite casalinghe nella prima storica stagione di serie C della matricola. Il tira e molla con il Comune di Macerata sui costi per l’affitto dello stadio, contratto che prevederebbe la disputa sia delle partite di campionato che quelle di Coppa Italia, ha fatto ulteriori passi in avanti, alcune situazioni sono state limate e le parti sembrano essere davvero vicine a raggiungere un accordo che potrebbe anche arrivare nell’arco delle prossime 48 ore. E che poi dovrà essere ratificato dagli uffici del comune capoluogo.
La società Matelica si è presa ancora qualche giorno prima di esprimere quella che, comunque, sembrerebbe al momento la soluzione più idonea e praticabile. Le alternative Ancona e Gubbio appaiono oggi decisamente più lontane. Del resto lo stadio di Macerata era stato posto in pole position dalla dirigenza matelicese, una volta appurato che sarebbe stato impossibile mettere a norma l’impianto della cittadina dell’entroterra per via degli altissimi costi che ciò avrebbe comportato al Comune di Matelica. Nero su bianco non è stato ancora messo, quindi nessuno può escludere ulteriori colpi di scena in questa vicenda. Ma, con le scadenze alle porte, il 29 luglio il Matelica dovrà presentare alla Lega Pro gli incartamenti per l’iscrizione al campionato dentro i quali inserire lo stadio dove giocare la prossima stagione, è chiaro che anche il patron Canil deve prendere la decisione definitiva.
Trattativa lunga che viene portata avanti da qualche settimana e non facile quella che appare oggi in dirittura di arrivo. Sia per i costi di affitto dell’Helvia Recina, che erano stati testati già cinque anni fa dalla Maceratese della presidente Tardella, che anche per tutto il corollario che comporta ospitare gare di serie C, con impegno di polizia locale e forze dell’ordine nell’opera di controllo dell’area attorno allo stadio e delle vie di collegamento. Ma il Matelica ha dato dimostrazione di volere a tutti i costi giocare la sua prima stagione nei professionisti e, con buon senso e spirito di venirsi reciprocamente incontro, le parti, Comune di Macerata e società Matelica, si sono avvicinate e adesso veramente l’accordo sembra essere ad un passo. Del resto anche nelle dichiarazioni del direttore generale Nocelli dei giorni scorsi era trapelata la voglia di valorizzare il territorio locale con questa vetrina della serie C e quindi l’approdo naturale non poteva che essere l’unico stadio provinciale a norma per ospitare incontri della terza serie. Senza riandare al progetto di calcio provinciale che Mauro Canil aveva sponsorizzato negli anni addietro e che potrebbe nascere in futuro proprio grazie alla presenza del Matelica in città. In questa vicenda un ruolo importante ha svolto anche la Maceratese di Alberto Crocioni che non si è messa di traverso, nonostante fosse la società che utilizza l’impianto e che nella prossima stagione invece dovrà dividerlo col Matelica. Anzi, la dirigenza biancorossa ha espresso un parere comunque favorevole all’approdo di una realtà che, al momento, disputa un campionato di gran lunga più importante e che porterà il nome di Matelica, ma anche di Macerata giocando nel suo impianto, alla ribalta nazionale e nelle dirette tv di cui gode il campionato di serie C. Non è detto poi che da questa vicinanza, anche se legata al momento alla sola disputa delle partite casalinghe, in futuro non possano aprirsi spiragli di una collaborazione più ravvicinata tra i due club di cui entrambi potrebbero beneficiare. Non resta che attendere quindi le prossime ore e l’annuncio ufficiale che definisca i termini dell’accordo e il via libera all’approdo del Matelica allo stadio Helvia Recina per la stagione 2020-21 di serie C.
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Finalmente qualcosa di positivo ! Una ottima occasione per poter rivedere all’Helvia Recina ,partite di serie superiore:Sarebbe stato un gravissimo errore se le autorita’ Comunali avessero dato parere negativo.
Speriamo che si faccia questa famosa fusione.
Sono d’accordo con il Sig. Ferroni un indotto per Macerata che va oltre il lato prettamente sportivo che pure è importante per un capoluogo che non ha nulla.Certamente ci sarà il problema della viabilità e dell’accoglienza dei tifosi ospiti. Di positivo, l’utilizzo di una struttura creata per grandi manifestazioni supportata da un adeguato affitto, la creazione di una foresteria per accogliere il settore giovanile e gli affitti di abitazioni per giocatori e le loro famiglie. Il tifoso maceratese avrà comunque una squadra competitiva che cercherà di festeggiare i 100 anni (2022) con la promozione serie D. Forse le tifoserie avversarie confonderanno le due cittadine, quindi ci potrebbero chiamare….” Materatese” o”Macelichese” almeno per ora tutto fa….brodo.