di Laura Boccanera
Allarme Coronavirus, mascherine esaurite anche a Civitanova, «non c’è ancora il panico ma la gente si sta preparando». Non si può parlare di psicosi, ma di pre allerta per il Coronavirus. La preoccupazione, dopo i primi due casi accertati a Roma, arriva anche a Civitanova dove le mascherine sono andate esaurite in tutte le farmacie comunali in breve tempo.
«Abbiamo fatto richiesta per il rifornimento – sottolinea Massimo Belvederesi presidente Atac che gestisce le farmacie comunali – tanta gente in questi giorni ce le ha chieste, sia quelle col filtro che quelle semplici. Non c’è panico però, per lo più si acquistano in previsione, “non si sa mai”. Prima del coronavirus era un articolo richiesto solo da anziani e immunodepressi, ne abbiamo venduti circa 300 pezzi». Rifornita invece la farmacia Angelini che tramite la società di proprietà di Alberto Angelini, la Gammadis le produce. «Ne abbiamo prodotte 600mila confezioni e inviate 30mila in Vaticano – ha detto Daniele Maria Angelini – e proprio ieri i titolari sono volati a Londra per approvvigionare le materie prime. La richiesta è enorme, in farmacia le stiamo contingentando, non più di una confezione a persona e dentro ci sono 3 mascherine». Anche se nessuno va in giro con la mascherina indossata qualche timore nel frequentare i locali di proprietà cinese c’è. Hanno visto un calo di presenze tutti i ristoranti cinesi, anche lo storico “Pechino”, il ristorante di proprietà della famiglia di Sun Guang, il primo cinese ad arrivare nelle Marche negli anni 80. Da 33 anni hanno il ristorante che nel frattempo si è trasformato e propone anche cucina fusion oltre che cinese. «C’è stato un calo del 70% – dice Sun Guang, che è anche presidente dell’associazione Italia Cina –. E’ assurdo perché la Cina è distante 10mila chilometri, i nostri prodotti sono acquistati in Italia, carne, pesce, sono tutti del territorio. E anche al parco commerciale c’è stato un calo. Ho sentito anche che alcune famiglie non stanno mandando i bambini a scuola questi giorni per evitare che vengano discriminati dagli altri genitori. Eppure noi adottiamo tutte le precauzioni. Abbiamo sentito una coppia di cinesi arrivati a Roma dalla Cina e abbiamo detto loro di rimanere a casa per 15 giorni, non vedo invece le stesse attenzioni da parte degli italiani, imprenditori locali che sono tornati dalla Cina e vanno in giro tranquillamente».
Clienti ridotti anche da Mishi Mishi, la catena commerciale che si trova all’interno del Cuore Adriatico. Solitamente pieno nella giornata del sabato: «C’è un calo generalizzato, anche il centro commerciale oggi sembra più vuoto» commenta Margherita che gestisce il punto vendita. Poca gente anche nel colosso commerciale dell’Eco Mercatone: «Abbiamo avuto un calo in effetti – spiega Selena Zhong – un po’ forse è dovuto anche al fatto che siamo alla fine del mese e gli stipendi sono terminati – ride e ci scherza su – però la gente ha paura. Abbiamo venduto mascherine e il parco commerciale è stato frequentato meno del solito. Ho sentito i miei parenti in Cina, stanno abbastanza tranquilli perchè vivono in montagna e non in città. E noi rimaniamo qua, niente Cina per ora».
Se la memoria non m’inganna, e succede molto raramente, ai tempi della mucca pazza, non c’era tutta questa catena di solidarietà: adesso invece si mangiano involtini primavera e biscotti della fortuna in diretta tv e si incentiva la frequentazione di ristoranti e locali cinesi. Cosa c’è che non mi torna?
All'Eco Mercatone già non andava nessuno perché è di una desolazione allucinante, sporco, trasandato e freddo come una ghiacciaia.
Tutta salute!
I soliti stupidi, visto che non c'è alcun rischio di mangiare in quei posti, è scientificamente provato. Resistete!!!
È una barzelletta ormai. Dal 2015 ad oggi in Toscana ci sono stati più di 120 casi di meningite. Altri numerosi casi, con diversi morti, in provincia di Bergamo nelle scorse settimane. Eppure non credo si siano svuotati i ristoranti o si sia corsi a comprare le mascherine. E dubito anche che qualcuno abbia appeso alle vetrine dei negozi cartelli con scritto "ingresso vietato ai toscani e ai bergamaschi".
Quanto siamo forti noi italiani, ci preoccupiamo solo ora dei cinesi, ma del fatto che li sfruttiamo nel settore calzaturiero non ce n'è frega niente e parlo delle nostre zone. E poi, ma li avete mai visti i cinesi a mangiare nelle pizzerie, ristoranti, trattorie ecc "italiane" c'è rimasto solo che facciamo una marcia antifascista e poi siamo apposto.
Io ci sono stata anche oggi. La gente si fa delle paranoie per niente Concordo con il signor che parla del tempo della mucca pazza. Mangiate e basta
Oggi ho approfittato dell'ignoranza dei miei concittadini italiani per godermi in tutta tranquillità lo shopping in 2 negozi cinesi
Non fa ridere per niente hanno ragione veramente le persone si fanno paranoie per niente e su cose sbagliate grazie ai social dove vengono diffuse castronerie di ogni tipo
Comprate italiano , andate a mangiare alla trattoria sotto casa e fatevi una bella passeggiata al mare e/o in montagna...ci guadagnate in salute e serenità
Si, si, continuate pure a fidarvi... io invece ci andrei cauto anche col cibo cinese e guarda caso è sempre coinvolta la stessa zona di Wuhan. Sarà anche vero che non importiamo polli dalla Cina, ma preferisco lasciare ad altri tutta questa voglia improvvisa di pollo alle mandorle. Tra l'altro, al di là dei vari virus, non è che i ristoranti cinesi fossero rinomati per
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Sorvolando il caso specifico, mi pare che in giro x il mondo dove vanno i cinesi fanno danni. Con tutta la buona volontà se ne potevano tranquillamente stare dalle loro parti che di evasori ne avevamo già dei nostri e in abbondanza…
Andrebbero evitati a prescindere visto che non rispettano i regolamenti igienici, fiscali e sfruttano i lavoratori.
Se lei sig.ra Montemari chiama shopping comprare dai cinesi…
una che va alla Rinascente passeggia sulla luna…
sono felice di essere un ignorante italiano
L’unica notizia positiva in questo casino tutto cinese, è che l’essere umano, “se vuole”, riesce a costruire un ospedale in circa 10 giorni. E niente non è !!! L’italiano però non è un essere umano eh eh eh
Sig. Scoponi
mi era sfuggita…
noi sfruttiamo i cinesi nel campo calzaturiero??? ho paura che lei non abbia idea di cosa stia dicendo..
la aggiorno velocemente…
cinesi svegli e con i soldi( come fanno ovunque nel mondo) arrivano in una zona economicamente appetibile. propongono collaborazioni a prezzi stracciati,prendono commesse, reperiscono connazionali bisognosi,li fanno arrivare,li ricattano lavorativamente trattenendogli i passaporti ,li fanno lavorare a orari assurdi spessissimo completamente in nero… distruggono il tessuto artigiano di una zona perché chi paga le tasse non regge la concorrenza. Tolti i competitors locali , rimasti solo loro aumentano i prezzi mentre loro con assunzioni part-time”legalizzano ” una parte della mole di lavoro che fatturano, il resto nero naturalmente. ..quando la finanza li annusa chiudono e si spostano cambiando nome…. questi sono i suoi cari cinesi che noi sfruttiamo carissimo signore.. se io per lavoro giro in Panda e loro in Audi A5 con i sacchi di scarpe forse un motivo ci sarà…. forse perché io le tasse le pago regolarmente
Condivido il commento n.5 di Sauro Paolucci ed aggiungo confermando quanto già detto in precedenza:
anche se non si può generalizzare perchè i disonesti esistono anche fra gli Italiani, trovo alquanto singolare e bizzarro come fa Michele Scoponi al n.6 (fb) che definisce i cinesi sfruttati da italiani proprio nel settore calzaturiero che fino a qualche decennio fa ha fatto ricca la nostra zona ed oggi in evidente difficoltà sia per la cosiddetta globalizzazione con paesi orientali che producono con costi nettamente inferiori rendendo le nostre imprese non competitive a meno che non siano di fascia alta di qualità, ma anche all’interno della nostra area con imprenditori immigrati cinesi, pakistani ed altri che troppo spesso si comportano in modo irregolare mandando fuori mercato imprenditori italiani che pagano imposte, tasse e contributi. Ancora più accentuato ed evidente il modo negativo di fare impresa è quanto successo a PRATO e dintorni dove la presenza cinese in pochi anni ha letteralmente estromesso gli imprenditori Italiani con l’attuale 85% in loro mani nel settore pelli, cuoio ed abbigliamento, come ???
Basta essere informati e non essere in malafede ed autolesionisti:
fabbriche con impianti elettrici fatiscenti, dormitori illegali, depositi di bombole gas ed altri rischi per la sicurezza dei lavoratori molti dei quali addirittura clandestini, pranzo in fabbrica, orari prolungati oltre la norma, prestanome e cambio di ragione sociale dopo 18/24 mesi prima che fisco ed enti previdenziali possano intervenire e nulla da perdere in caso di ispezione…..
Ognuno non deve rendersi complice di questo modo irregolare comprando prodotti o servizi semplicemente perchè a basso costo non solo per i motivi di cui sopra ma anche per materie prime pericolose per la salute.
Inoltre qualche commentatore, ingenuo o sinistrato politicamente, dimentica che oggi, non 100 anni fa, la CINA è il maggior paese colonialista al mondo, in Africa sta occupando i paesi possessori di materie prime essenziali per la supremazia nell’economia mondiale ed anche militare con centinaia di migliaia di cinesi che costruiscono porti, intere nuove città, ferrovie, basi militari mentre l’attuale inetto governo italiano amplifica lo sbarco di africani nei nostri porti creando problemi oltre quelli che abbiamo.
NON E’ LA “VIA DELLA SETA”, MA COME L’HA DEFINITA UN IMPRENDITORE LA “VIA DELLA SEGA” NEL SENSO CHE STIAMO SEGANDO IL NOSTRO FUTURO….