di Laura Boccanera
Sequestri in Civitas, alla municipalizzata di Civitanova sotto chiave quattro armadietti: domani mattina la catalogazione di tutti i documenti custoditi all’interno. E’ stato effettuato questa mattina all’interno degli uffici di via Cecchetti il sequestro giudiziario di quattro armadietti, al centro di un contenzioso legato alla causa per mobbing fra una dipendente comunale, attualmente sospesa, e la direzione Civitas.
Gli armadietti erano stati già sigillati e chiusi dalla polizia municipale lo scorso 10 dicembre a seguito del caos che ha travolto Civitas. In realtà il sequestro effettuato oggi è stato invece disposto dal giudice su richiesta dell’avvocato Italo Pierdominici che tutela la dipendente nella causa per mobbing. L’iniziativa si è resa necessaria per il legale allo scopo di chiarire alcuni passaggi ancora oscuri come il presunto trafugamento di un faldone che contiene corrispondenza fra gli uffici di oltre 10 anni fa e per tutelare tutte le parti in causa. Questa mattina negli uffici Civitas erano presenti tutti i vertici del Cda, il presidente Antonio Carusone, il componente del cda Antonio Petillo, il segretario Sergio Morosi, l’assessore al bilancio Belletti e anche una pattuglia della polizia municipale e il legale della Civitas Diego Ercoli. Ad effettuare il sequestro l’ufficiale giudiziario proposto dal Tribunale e il custode Massei. Domani mattina si preannuncia un’altra giornata calda: verrà infatti inventariato il contenuto dei 4 armadietti degli uffici.
Caos alla Civitas, lite nata dalle pratiche della Tasi: il Comune rischia di perdere 500mila euro
Bocche cucite alla Civitas, Ciarapica: «Provvedimenti verso dipendenti»
Lite alla Civitas durante una riunione: arrivano i carabinieri
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
SILENZI-O DI TOMBA. NESSUN COMMENTO, INTERVENTO, INTERROGAZIONE. LA PAROLA/SCRITTURA SOLO AGLI AVVOCATI? E I POLITICI TROMBATI CHE FACEVANO A GARA PER UNA POLTRONA? PRIMA CHE A PANDORA VENGA ROTTO IL VASO, PROPRIO NESSUNO HA QUALCOSA DA DICHIARARE? DIMISSIONI PROPRIO NO, NON PERVENUTE. .. ANDIAMO AVANTI COSI’… FACCIAMOCI DEL MALE..
Io vedo un altro aspetto della vicenda puntando proprio sul mobbing che spero sia stato finalmente preso nella giusta importanza dai “nostri ” politicanti. Nei casi di mobbing c’è sempre un inchiesta dove chi sa, non si ricorda, non ha visto, insomma tutto il corollario. Se il mobbizzato spera di avere un qualche supporto dai colleghi se lo può scordare almeno che non ci sia ancora qualcuno che un po’ d’onore ce l’ha veramente e se ne frega che probabilmente perderà il posto insieme al mobbizzato. C’è da dire che in genere dove si viene mobbizati, alla base c’è già una decadenza a più corde flagellanti e che non passera molto tempo e tutti si ritroveranno uniti nella lotta ma a casa , dove meritano di finire.