«Migliorelli accecato dal risentimento,
con Arrigoni e Patassini partito rinato»

DIFESA D'UFFICIO IN CASA LEGA - Replicano all'ex coordinatore del Carroccio Simone Merlini, Andrea Cipolletta e Giovanni Gabrielli che sostengono il supercommissario e il deputato treiese: «Ma quali sconfitte elettorali. Ora siamo fuori dalla gestione miope e settaria»

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Simone Merlini e Paolo Arrigoni

 

L’ex coordinatore della Lega di Macerata Stefano Migliorelli attacca Paolo Arrigoni e Tullio Patassini (supercommissario e deputato del Carroccio) ma a rispondere sono Simone Merlini, Andrea Cipolletta e Giovanni Gabrielli.

I tre, rispettivamente responsabile provinciale, responsabile provinciale Enti locali e responsabile provinciale tesseramento e assessore di Tolentino, si prodigano in una “difesa d’ufficio” dei loro leader contro l’avvocato Migliorelli, che in un’intervista rilasciata a Cronache Maceratesi aveva accusato i nuovi vertici di aver «svilito» il partito. Critiche da Migliorelli anche per la vicenda dell’avvocato Cesca e dell’incarico nella struttura commissariale di Piero Farabollini, dove compaiono anche nomi di collaboratori di Patassini (che, sul caso, non ha voluto rilasciare alcun commento né dichiarazione e anche Merlini, Cipolletta e Gabrielli non sfiorano l’argomento).

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Giovanni Gabrielli

«Basta con le false accuse – dicono Merlini, Cipolletta e Gabrielli -. Leggendo le feroci critiche dell’avvocato Migliorelli al senatore Arrigoni e all’onorevole Patassini viene in mente la favola del lupo e dell’agnello: non importa che tu non abbia colpe, chi vuole ad ogni costo attaccarti il pretesto lo trova». Per loro si è trattato di «un’aggressione frutto del malanimo personale più che delle considerazioni politiche. Dalle dichiarazioni di Migliorelli appare evidente il motivo per cui la Lega Macerata è stata commissariata: la totale autoreferenzialità delle figure apicali e la loro gestione personalistica. Non basta dirsi leghisti per esserlo. Bisogna pensare ed agire da leghisti che vuol dire essere propositivi e trasparenti, inclusivi e inclini al confronto costruttivo con tutti perché le proprie convinzioni personali possono viversi come sacrosante ma non sono vangelo. Se sei un vero leghista per difendere il tuo pensiero dalla smentita dei fatti non tiri in ballo uno specchiato cittadino e leghista doc come Eraldo Isidori che non ti può più smentire. Vuol dire che apri una sede in cui fare politica alla luce del sole, tra e con i cittadini anziché riunirti a casa tua con i soliti tre o quattro scudieri. Vuol dire che le scelte le discuti e non le imponi in nome dell’arianesimo da militanza».

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A destra Andrea Cipolletta

Merlini, Gabrielli e Cipolletta rivendicano «la crescita esponenziale della Lega in provincia e in regione frutto del lavoro intenso avviato nel corso dalla gestione Arrigoni. Accecato dal risentimento Migliorelli dice che Arrigoni e Patassini sono “stranieri” che hanno snaturato il partito. È vero il contrario: lo hanno riportato alla mission originaria, ben lontana dalla gestione miope e settaria. Migliorelli parla di sconfitte elettorali di Arrigoni e Patassini solo perché lui i consensi a quintupla cifra non li ha mai ricevuti e gli scoccia a morte che senza di lui la Lega conti oltre 100 tra sindaci, assessori e consiglieri (la Lega in realtà lo scorso maggio ottenne un ampio consenso alle scorse elezioni europee grazie a Matteo Salvini, risultati molto più magri però lo stesso giorno alle amministrative in provincia di Macerata, ndr)».

Da ultimo il riferimento alle Politiche 2018: «negli attacchi feroci a Tullio Patassini i leghisti maceratesi riconoscono il frutto di risentimento totalmente personale nei confronti chi ha permesso alla Lega di ottenere una vittoria schiacciante distaccando di 21.777 voti Flavio Corradini, ex rettore di Camerino unto dal Pd e da ogni potere su piazza. Segno evidente che Patassini, come il senatore Arrigoni, fa largo ai leghisti di buonsenso e di sostanza anziché ai soliti che vorrebbero far valere unicamente le rendite di anzianità di tessera».

(Fe. Nar.)

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