Flavio Corradini sale sul palco della Leopolda. L’ex rettore Unicam è intervenuto oggi pomeriggio nel giorno del battesimo di Italia Viva. All’ex stazione ferroviaria di Firenze Matteo Renzi, per il decimo anno consecutivo, ha radunato i suoi. Per la prima volta senza il Pd. Ma con un partito tutto suo che guarda al “nuovo centro”. Oggi la seconda giornata della Leopolda 10 che ha fatto registrare record di accessi rispetto a tutte le precedenti edizioni: presenti anche una cinquantina di maceratesi. Uno di loro a sorpresa è stato chiamato sul palco: quel Flavio Corradini che a inizio 2018 Renzi aveva candidato alle Politiche a scapito dei “vecchi nomi del Pd” (leggi l’articolo). E che da un paio di mese ha lanciato la sfida a Ceriscioli invocando le primarie del centrosinistra per la presidenza della Regione.
Il discorso di Corradini alla Leopolda: «Ero ancora bambino, quando in una piccola sala da pranzo, si incontravano amici di una segreteria di partito. Parlavano fino a tarda notte di fabbriche, di lavoro, di sanità, di formazione. Quella passione, quell’entusiasmo, mi affascinavano e pur di ascoltarli, mi mettevo sotto al tavolino e facevo finta di giocare. Sempre, andavo a letto convinto che quelle persone avrebbero cambiato il mondo e a distanza di anni, guardando indietro, quelle discussioni hanno cambiato le sorti dei nostri territori. Nel frattempo, sono cresciuto, ho concentrato l’attenzione sulla mia formazione e curiosità. E poi, da ‘grande’, ho svolto ruoli importanti che mi hanno permesso di seguire il mondo dei partiti anche da sopra i tavoli della discussione politica. Una infinita distanza da quella passione e quell’entusiasmo programmatico e strategico che ricordavo da bambino. Muri di cemento armato, se non di gomma, no a qualunque forma di ‘novità’ che metta in discussione la personale situazione. Etichette da appiccicare alle persone e all’angolo gli etichettati. Politica ne ho fatta e come, ma non di partito.
Tra i maceratesi presenti alla Leopolda anche Lorena Polidori, ex segretario provinciale di Forza Italia
Sono stato il Rettore più giovane d’Italia per quasi tutto il mio mandato. Ho potuto sperimentare importanti innovazioni e sono pronto a discutere con chiunque sui risultati ottenuti per proiettarli nel futuro 2029. Riguardano la valorizzazione delle competenze, della persona, degli investimenti su ricerca e innovazione fatta con i territori, con le imprese, con l’Europa. Riguardano l’internazionalizzazione, come osmosi tra Paesi, e come strumento di multiculturalità e valorizzazione delle differenze. Riguardano la trasparenza per fidelizzare, anche allo scopo di promuovere innovative partnership pubblico-private. All’inizio dell’ultimo anno del mio mandato, poi, è arrivata la natura a darci una ‘scossa’, anzi più scosse, decine di migliaia, tra agosto 2016 e gennaio 2017. Non vi parlo della devastazione e l’enorme sforzo per portare fuori dal pantano l’Università e tutto il territorio. Vi racconto brevemente una visita, la svolta per molti di noi. Venerdì 26 ottobre 2016 alle 21, c’e’ un terremoto di magnitudo 5.9. Veniamo informati che il Presidente del Consiglio avrebbe visitato i luoghi colpiti dal sisma il giorno dopo. Il Presidente del Consiglio era Matteo Renzi! Nonostante la situazione drammatica, volevamo dare immediati segnali di ripresa, di continuità, veicolare messaggi orientati al futuro: alla comunità studentesca, a tutta l’area del cratere, al Presidente del Consiglio del nostro Paese. Inventiamo lo slogan: #ilfuturononcrolla! Fu un incontro davvero molto importante, di ascolto, di indimenticabile umanità, di attenzione da parte del Governo. Poi, una serie infinita di decreti ricchi di burocrazia che a distanza di tre anni, ancora non sbroglia la matassa della ricostruzione. Anche questo deve essere un tema di futuro 2029! Ringrazio per questa nuova opportunità di coinvolgimento e di crescita, ringrazio la Leopolda per i continui stimoli. Ascoltando Matteo, voi, ho ritrovato la bellezza della politica. Dopo tanti anni, sono tornato ad ascoltarla con la stessa curiosità, fascino e convincimento che si può cambiare il mondo, proprio come quando ero sotto a quel tavolo».
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Da Firenze a Roma. Un pullman di maceratesi (nella foto qui sopra) oggi pomeriggio ha raggiunto la capitale per l’incontro con Salvini in piazza San Giovanni. Tra loro anche il consigliere comunale Andrea Marchiori, al momento il nome più caldo per la candidatura a sindaco del centrodestra alle elezioni comunali di Macerata del prossimo anno.
(redazione CM)
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Complimenti, Flavio!
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Se dopo la preposizione impropria segue un nome, in genere è preferibile omettere quella propria (sopra il tavolo, sotto il letto), mentre questa è obbligatoria (o preferibile) se segue pronome personale: sopra di lei, sotto di me.
”Questo stato di cose, di una democrazia petocratica che produce rumori, rende irrespirabile il confronto e utilizza i suoi strumenti per sovvertire se stessa, non può non allarmare. Si può certo discutere se in fondo la democrazia sia mai stata altro e se i progressi per le masse che ne hanno in certi casi accompagnato la storia non siano stati che eterogenesi dei fini, incidenti di un’epoca breve e fortunata. Ma attacchi così sfrenatamente volgari al principio di non contraddizione e quindi alla realtà, sempre più faticosamente velati dal prometeismo penoso di «sogni», «sfide» e «visioni», la loro sistematicità e la loro strumentalità a una «soluzione finale» di un classe sulle altre – o di un delirio su tutte – non sarebbero sostenibili sotto qualsiasi immaginabile forma di governo, se non forse quella letteraria del capolavoro orwelliano. E in effetti sembra di stare in una fiction le cui trame recuperano nel registro del tragicomico e dell’orrore ciò che perdono in verosimiglianza, Ma c’è una misura anche nella menzogna, superata la quale la reazione sarà tanto più rovinosa quanto più cocente la delusione di chi ci ha creduto.”
…quante belle parole, “caspiterina”…ma, in sostanza, cosa ha detto…mah!! gv
Corradini dovrebbe conoscere il fisico Carlo Rovelli e il suo bellissimo libro ‘La realtà non è come ci appare’. Allora occorre compiere notevoli sforzi per capire ciò che intendeva dire. Tanto per fare un esempio, forse la piccola sala da pranzo (meno di 16 mq?) è in realtà una grande piscina (olimpica?).
Forse di quelle riunioni c’e traccia nel libro di Renato Pasqualetti sui moti carbonari a Macerata (il libro si trova nella biblioteca di Macerata).
IL PICCOLO FLAVIO RIASSUNTO DELLE PUNTATE PRECEDENTI.
Il piccolo Flavio trascorre la sua adolescenza sotto il tavolo della sala soggiorno dove ascoltava gli amici del padre parlare di fabbriche. Capita l’antifona e notando che tra loro non c’erano operai scelse di studiare e di tenersi il più lontano possibile Da esse. Cosa che gli riuscì e che anzi crescendo, oltre al bagaglio culturale incamerava anche successi nell’ambiente universitario che lo portano a diventare rettore. Purtroppo scosse di terremoto gli rendono difficile reggere l’università da solo e così ecco che gli viene incontro l’allora ed anche oggi il più inviso politico agli italiani che rappresentante il governo come presidente, lo lega Indissolubilmente al terremoto promettendo che non avrebbe lasciato solo né lui né i terremotati. Vero fu che lui non venne lasciato solo. Per quanto riguarda i terremotati, ne risentirono parlare solo per i grandi trasformismi politici che da lì a qualche anno, avrebbero portato tutti coloro per cui non c’era più trippa per gatti a riversarsi sul nuovo partito da lui fondato tale “Italia Viva” denominazione che mi fa pensare che lui vede tutto il resto “ Italia Morta “su cui sarei anche d’accordo, ma con lui dentro. A differenza di costoro c’è da dire che Flavio fu subito adottato e battezzato da Renzi già quando fluttuava tra le correnti del vecchio partito che ancora rappresentava, poi costretto ad abbandonarlo porto con se l’adottato Flavio che anche lui abbandonava il vecchio Pd dove pur non avendo cariche faceva lunghe passeggiate con altri cittadini in cammino con il Morgoni con cui sembrava ormai inscindibilmente legato anche a lui ma quest’ultimo dopo tragiche e laceranti riflessioni sceglieva di rimanere nel Pd abbandonando il suo ex nuovo ispiratore Renzi e anche il povero Flavio che ha definitivamente consacrato il suo futuro politico al Pinocchio fiorentino e speriamo che per altre cose abbia lasciato uno spazio aperto ad altre soluzioni che già coltivava prima dell’incontro con “ il rottamatore “ che dopo un certo referendum non solo doveva consegnare le targhe ma anche farsi fondere in qualche Lega dove prima o poi arriverà, lui direttamente dal centro, l’altro dal centro destra. Questo succederà, una volta fallita quella che sembra sarà la replica del film “ Il Berlusca, la trucida e il capitano” sequel di un altro film tragicamente sciolto nello strutto ma che sta riprendendo forma seppur già da adesso di natura poco terrestre e più vicina ad un esperimento per la scoperta di un nuovo tipo di esplosivo. A questo punto Flavio viene a trovarsi con il suo unico padrino, completamente abbandonato dal vecchio amico di passeggiate si apre anzi si è già chiuso un sogno da tempo cullato e che sembrava potesse prendere forma : sfidare Ceriscioli. Solo che per il Pd a cui appartiene Ceriscioli seppur anche lui vecchio renziano come altri ,che però, come professore matematico fare uno più uno gli riesce e quindi liì rimane. Per l’altro nemmeno gli serve operare visto che i numeri li ha già scritti da qualche parte e dato che è la somma che fa il totale, la riflessione più politica da prendere seppur legata anche a sentimentalismi magari fuori luogo ma che pur ci sono è di rimanere con la maggioranza. E di conseguenza sostenere Sauro Longhi vs Ceriscioli come sembra fino adesso probabile. Del resto, Flavio ora definitivamente fuori Pd potrà sfidarlo solo tramite le urne e non sara Ceriscioli che alle primarie scomparirà probabilmente dalla scena politica universale ( si parlerebbe di una richiesta per lui proveniente da un Pianeta conosciuto come Sciapi 23n42 orbitante ad appena 100 anni luce). Quindi Flavio che se prima tenterà la carte regionale con l’ausilio del suo nuovo partito Italia Viva potrebbe già da adesso dedicarsi ad altro. Ma visto che oramai questo amore per le fabbriche del tempo perduto seppur interessante non l’ho ha mai pericolosamente sfiorato rimarrà accanto al fiorentino che chiamano, pure, dal titolo di una vecchia canzone di , mi sembra non è la Rai, “ Se prometto, io mantengo “. Così Flavio decide, dicendolo anche davanti a tutti i presenti ad una grande convention che seguirà il suo mentore machiavellico di cui da quello che dice mi sa o che non l’ho ha mai letto o forse nella traduzione italiana e non in volgare sia stato male interpretato. Infatti se dopo tanti anni di machiavellico fare, l’unico principato conquistato è rappresentato da una vecchia stazione fiorentina che spero non venga ogni anno strappata ai tanti senza tetto multiculturali che allietano la turistica città. Adesso Renzi gli ha iniettato una dose massiccia di entusiasmo ( questo l’ho già sentita, credo sia un modo semplicemente enfatico detto tanto per dire qualcosa di assolutamente insensato). Per tanto Flavio, aspettando il corso del tempo rimane in attesa di un futuro più certo che probabile. Se così non fosse, bisognerebbe che Renzi dopo che si è fatto capire statisticamente dalla maggioranza degli italiani e che quello che dice adesso pari pari per tutti è, riuscisse a convincere anche Flavio che oggi assolutamente no, domani no ,dopo domani chissà ma trapassato dopo domani appena riusciti a pescare da qualche parte, gettando l’amo anche senza esca ai moderati, a quelli che vogliono una politica nuova, a chi vuole meno tasse e qualcosa di più stantio non mi viene, dicesse a Flavio,: Non ti proccupare, anzi sta tranquillo che prima cambierà, forse non sarà oggi, non sarà domani ecc. ma vedrai che un bel giorno cambieraaaaaaaaaaaaaaaa.
Premesso che non sono ostile a nessuna espressione politica se rispettosa del metodo democratico,davanti a questa nuova fornmazione messa in piedi da Renzi che apertamente si dichiara il nuovo centro,mi chiedo,aspetto importante perchè in politica non credo possa esistere una equidistanza perfetta,se vuole essere un centro che guarda con proposte concrete e verosimili a sinistra,come teorizzava De Gasperi,seppur in un contesto profondamente diverso dall’attuale,o che guarda a destra,intesa come destra economica?La situazione attuale obbliga ad esser assolutamente chiari di fronte a questa domanda,senza furbeschi o abili accorgimenti per raccogliere voti
Dall’audio ho avuto due sensazioni: la prima e’ di ascoltare il discorso di un prelato che racconta la sua vita fin da bambino, parla ai suoi fedeli ostentando i suoi meriti ed osanna colui che privo di ogni forma di coerenza ,dignita’, coscienza, secondo i suoi pensieri sia il salvatore,ma non riesce ad immaginare che una volta entrato in politica di partito, non quella che lui ha fatto come dichiara, si trovera’ in una gabbia di leoni e dovra’ scegliere se farsi sbranare dagli atri o ubbidire al suo maestro che come lui dichiara dopo un bellissimo incontro di ascolto,umanita’,attenzione mise in atto una serie di decreti per la ricostruzione che ancora oggi nessuno e’riuscito a sbrogliare;la seconda sensazione riguarda la scritta sul muro in piccolo”italia venti nuovi”spero non siano di guerra!!
Se Corradini leggesse le biografie di Ignazio Marino, Umberto Veronesi e Luca Ceriscioli esclamerebbe: ‘Ma chi me lo fa fare a buttarmi in politica, lasciamo le poltrone agli avvocati!’.
…. Povera Italia..! si parla sempre Unità, meno Partiti..!???…. Cultura Politica…ZEROOOO,…!Terreno fertile per la Casta..! Partiti, pertitini, scissioni, Sindacati sempre più divisi, l’unica Condivisione, è sul quel palco, da dove urlano, da 50-60 Unità,…. ma gli insegnamenti dei Romani, quando dicevano… “Dividi et Impera”…???!….NO è…..!