di Mario Monachesi
Per la cinquecentesca e leggendaria fonte di San Giuliano, continua lo stato di incuria e abbandono. Posta appena fuori Macerata, lungo la strada provinciale Potentina, tra il quartiere Pace e Madonna del Monte, “vive” da lungo tempo sotto una frana e dietro ad un muro di rovi, canne ed erbacce. Scrivo “vive”, perche avvicinandosi si ode nettamente il rumore, o il canto, delle “Chiare, fresche ed dolci acque”, di Petrarchesca memoria, che continuano a sgorgare e finire chissà dove. Il suo oblio suona oramai come grave offesa alla storia e al senso civico maceratese.
“Mia povera / fontana, / il male che hai / il cuore / mi preme”. (…) “Finisci / vedrai, / che uccidi / me pure. / Clof, clop, cloch, / cloffete, / cloppete, / clocchete, / chchch…”. (Da “La fontana malata” di Aldo Palazzeschi).
Nel 2004, su iniziativa del “Formidabile” artista Silvio Craia, venne ripulita e arricchita con un’opera d’arte di Egidio Del Bianco, ispirata a un disegno di Umberto Peschi, con l’aggiunta di un medaglione raffigurante San Giuliano. Dopo pochi anni, nuova incuria e nuovo abbandono, fino a far sì che, il luogo finisse anche in mano ai vandali. Rubato il medaglione, l’opera fu rimossa. Fonte San Giuliano è una delle più antiche della città. La leggenda narra che a questa sorgente Giuliano e il suo cavallo si dissetarono, prima di raggiungere contrada Isola di Madonna del Monte, luogo del suo eremitaggio ed espiazione come traghettatore da una sponda all’altra del fiume Potenza che allora scorreva ampio, pericoloso e a tratti limaccioso. Qui restò fino alla morte annunciatagli dall’Angelo. Vorrei allora riaccendere un riflettore su questa fonte, tentare di farle restituire, da parte di chi di dovere, quella dignità che merita. Lo faccio con una bella poesia di Giuseppe Bartolini, tratta da “Le Marche”, libro sussidiario della Arnoldo Mondadori editore, Milano, 1925.
La leggenda di fonte San Giuliano
(Il miracolo dell’acqua)
“Chioccola ne la pace mattutina
la tua fonte, o Giuliano Ospitaliere;
tacciono i colli intorno e l’ansio cuore
s’esalta de la tua virtù divina.
Ecco, passa una povera tapina
affaticata dall’avverso ardore,
e un fresco sorso attinge. O peregrina,
sai d’esta linfa il mago elargitore?
Passò di qua Giuliano cavaliere
in un lontano dì, Messo di Dio,
e un sorso d’acqua non avea da bere.
Segnò di croce il masso, ed ecco un rio
fluì di cristalline acque leggere…
tal surge la leggenda dall’oblio!”
Tutta Macerata è nell'abbandono più totale ....... Grazie sindaco Carancini per avere sperperato in cose inutili e futili i nostri soldi
Metteteci un supermercato sopra o asfaltatela.
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