«Tra i tanti momenti salienti, uno dei più significativi è stato l’incontro con le famiglie delle Sae avvenuto proprio all’inizio del pellegrinaggio a Camerino. L’ingresso di Papa Francesco in quelle sistemazioni provvisorie ha rappresentato l’accesso nei tanti luoghi terremotati della nostra arcidiocesi raggiungendo tutti i fedeli: le famiglie che hanno perso le loro case, i sacerdoti privati dei luoghi di culto, le religiose allontanate dalle loro comunità e monasteri, i commercianti e gli altri lavoratori costretti ad adattarsi alle circostanze più difficili».
Il giorno dopo della visita del Santo Padre a Camerino, l’arcivescovo Francesco Massara testimonia «l’immensa gioia ed il dono di grazia straordinario ricevuto dalla chiesa di Camerino-San Severino per la visita di Papa Francesco alla nostra Arcidiocesi» e ringrazia «la Divina Provvidenza per la premura apostolica che il Successore di Pietro ha voluto manifestare al nostro territorio». L’arcivescovo scrive: «Facendomi interprete di questi sentimenti, il primo pensiero va proprio a Papa Francesco che presiede alla carità di Cristo attraverso la Chiesa: lo ringrazio perché, attraverso la Sua parola e il suo volto di innamorato di Dio, ci ha comunicato la freschezza del Vangelo e l’amore verso la Chiesa anche attraverso il dono di un Centro di aggregazione per la Comunità di Ussita.
Il suo incontro con la comunità Diocesana colpita dagli eventi sismici del 2016 è stato un evento veramente impegnativo organizzato in poco più di due mesi. Una sfida vinta solo perché si è svolto un prodigioso lavoro di squadra reso possibile dalla sinergia di molteplici agenti pubblici e privati. Per questo vorrei ringraziare innanzitutto la Santa Sede che, per il tramite dei suoi vari organismi, ci ha preso per mano e ci ha condotto sapientemente e con competenza alla realizzazione dell’evento. In particolare, esprimo gratitudine ai responsabili della Gendarmeria vaticana che hanno dato assistenza e garantito la sicurezza nel corso di tutto l’evento. Una particolare menzione meritano i Vescovi, i Sacerdoti, i Religiosi/e e tutti i Movimenti ed Associazioni che, con la loro presenza e preghiera, ieri hanno contribuito a rendere ancora più fruttuoso l’evento. Desidero ringraziare i Direttori, i Musicisti e i membri della Corale di Camerino e San Severino che hanno unito le loro forze per accompagnare la liturgia eucaristica con l’armonia del loro canto.
Ringrazio, poi, i tecnici e i dipendenti della Curia arcivescovile insieme agli straordinari volontari dell’Unitalsi, gli Scout, le Confraternite e la Croce Rossa Italiana di Camerino che hanno prestato il loro generoso ed encomiabile servizio per garantire l’assistenza ai pellegrini e ai malati. Ancora, tutta la mia gratitudine all’Amministrazione comunale e ai suoi dipendenti che hanno lavorato senza sosta mettendo a disposizione tutta la loro esperienza e preparazione. Particolare riconoscenza desidero esprimere al Presidente e ai dipendenti dell’Azienda di trasporti Contram Spa che, per tutta la giornata, ha garantito i collegamenti cittadini con un encomiabile servizio di navette. Inoltre, la Prefettura, la Questura, le Forze dell’Ordine in tutte le varie componenti, i Vigili del fuoco, i dipendenti dell’Asl, senza dimenticare gli operatori della Protezione Civile locale e regionale e l’importante contributo della Regione Marche, della Provincia di Macerata e dell’Università di Camerino.
Un grazie particolare ai tanti benefattori che, in diversi modi e attraverso vari enti – in particolare la Coldiretti – hanno contribuito affinché l’accoglienza del Santo Padre conservasse un carattere di semplicità, pur garantendo la massima dignità e bellezza possibili. Grazie perché dalla loro generosità, spesso scaturita spontaneamente e con larghezza, la Diocesi ha potuto realizzare un evento così straordinario. Per il loro contributo informativo, desidero manifestare profonda gratitudine agli organi di stampa locali e nazionali che hanno dato significativa risonanza mediatica alla visita del Santo Padre e hanno contribuito a risvegliare l’attenzione sul nostro territorio ferito. Un ultimo ringraziamento è indirizzato a tutti i fedeli e ai bambini accorsi da varie parti dell’Arcidiocesi: ognuno di loro ha saputo interpretare al meglio il valore di questo momento di grazia e apprezzare soprattutto la bellezza di una giornata straordinaria come quella appena vissuta».
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La visita ai terremotati sarà indimenticabile, ma i terremotati non saranno per caso – di nuovo – dimenticati?