Scientifico, Pettinari dopo le proteste:
«Ogni decisione sarà condivisa»

MACERATA - Il presidente della Provincia interviene dopo la manifestazione di studenti, insegnanti e genitori, chiarendo diversi aspetti della notizia del trasferimento della sede succursale di palazzo degli Studi: «Sono emersi evidenti tentativi di provocare o cavalcare la protesta per evidenti motivi politici»

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Il sit in di ieri pomeriggio sotto palazzo degli Studi

 

«Ribadisco che a tutt’oggi non è stata presa alcuna decisione, né sarà presa senza prima aver consultato i consiglieri provinciali, i rappresentanti dei genitori ed i rappresentanti degli studenti».

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Antonio Pettinari, presidente della Provincia

Antonio Pettinari, presidente della Provincia, interviene sulla querelle che sta investendo in questi giorni l’Ente a sua guida dopo le proteste di studenti, insegnanti e genitori del liceo Scientifico che hanno saputo di un prossimo trasloco della sede succursale di palazzo degli Studi per far spazio ad alcune classi del linguistico. «Il clamore che è stato alimentato è scaturito solo sulla base di ipotesi allo studio che dovevano essere ancora sottoposte all’esame degli organi preposti – spiega Pettinari -. Tuttavia è bene ricordare che il problema esiste e si è acuito a seguito del sisma ed a causa delle nuove tendenze che i giovani manifestano nelle loro giuste scelte scolastiche.

LiceoScientifico_Manifestazione_FF-16-325x217È altresì necessario ricordare, specie a chi propone di costruire nuove scuole, che con la riforma Del Rio del 2014 le Province sono state private di ogni risorsa finanziaria, persino per la gestione ordinaria e di conseguenza diventa molto difficile ogni possibile soluzione del problema della mancanza di spazi scolastici. Non posso non osservare altresì come in questa vicenda siano emersi evidenti tentativi di provocare o cavalcare la protesta per evidenti motivi politici. Respingo al mittente alcune ridicole affermazioni specie di chi invocando i principi costituzionali di democrazia, uguaglianza dei diritti e solidarietà dimostra esattamente il contrario. Non è forse un gesto di solidarietà tra istituzioni scolastiche anche addivenire a soluzioni che possano far fronte con ragionevolezza alle esigenze continenti di una o più scuole? Oppure la solidarietà è solo quella che si ha bisogno di ricevere? Mi permetto anche di invitare chi ha la responsabilità di formare i ragazzi di non basare le proprie tesi su cose non vere o peggio ancora false – prosegue Pettinari -. Mi riferisco in particolare ad almeno quattro “fake news” che in questi giorni ha sentito sostenere dai chi ha avuto interesse a sollevare la strumentale polemica: 1) che se non ci fosse stata la “sollevazione” degli studenti il giorno 10 giugno sarebbe iniziato il trasloco. Falso! Non esiste alcun atto amministrativo in proposito e siccome la pubblica amministrazione agisce solo con atti scritti, è troppo facile per me smentire questa voce. 2) La sede del LiceoScientifico_Manifestazione_FF-8-325x217Pannaggi sarebbe stata destinata al Tribunale anziché alle attività scolastiche. Falso! Tutti possono constatare come il Pannaggi sia stato messo dalla Provincia a disposizione del Comune per collocarci le scuole di sua competenza, a seguito della situazione creatasi con il terremoto del 2016. 3) La Provincia avrebbe tenuto fermo in un cassetto un progetto finanziato per costruire il nuovo liceo scientifico. Falso! Esisteva solo un’idea progettuale di una decina di anni fa che ipotizzava un nuovo liceo nelle vicinanze del palazzetto dello sport. L’idea progettuale non solo non è masi stata finanziata, ma risultava anche di difficile realizzazione anche sotto l’aspetto della necessaria viabilità. 4) La sede della Provincia a Pieridipa è semivuota e potrebbe essere utilizzata per portarci alcune classi. Falso anche questo! Lo stabile di via Velluti è completamente occupato dagli uffici, come qualsiasi cittadino potrò constatare. A proposito di quest’ultimo aspetto, ricordo anche che uno degli obiettivi di questa amministrazione provinciale, sin dal suo insediamento, è stato quello di riportare tutti i suoi uffici nel centro storico di Macerata. Ciò sia per motivi istituzionali ed organizzativi e di maggiore efficienza della struttura amministrativa, sia soprattutto per dare vitale sostegno al centro storico che, ahimè, noto sempre più depauperato. Mi rivolgo infine ai ragazzi, vittime della “zizzania” che è stata costruita, per assicurare loro che ogni decisione, anche la più semplice, sarà improntata alla volontà di trovare la soluzione migliore al fine di creare minori disagi possibili a loro e alle loro famiglie e nell’interesse di tutti».

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Piero Farabollini

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La protesta sotto la sede centrale del liceo Scientifico in via Manzoni

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