Parte del rame sequestrato dai carabinieri
Uno sciacallo a caccia di oro rosso negli edifici resi inagibili dal sisma. I carabinieri hanno sorpreso con le mani nel sacco un 50enne di origine catanese residente a San Severino, già noto alle forze dell’ordine e nullafacente: è stato denunciato per furto e possesso di arnesi da scasso. Tre i colpi che gli vengono contestati per un totale di circa 70 chili di rame. Un’operazione condotta dai militari della Compagnia di Macerata, delle stazioni di Pollenza e San Severino e del Norm, coordinata dal tenente Angelo Cimarrusti.
Il blitz è scattato ieri pomeriggio verso le 15. Il 50enne era all’abbazia di Rambona a Pollenza, danneggiata dal terremoto. Aveva già staccato 25 chili di grondaie di rame dall’antica chiesa, in parte li aveva già caricati nella sua Fiat 500, in parte doveva ancora caricarli. E’ proprio in questo momento che sono arrivati i carabinieri, sorprendendolo in flagranza di reato. Con sé l’uomo aveva anche una chiave inglese, cacciaviti, una pinza, un piede di porco. La refurtiva è stata sequestrata ed è scattata anche una perquisizione nella sua casa di San Severino. Qui i carabinieri hanno trovato altri 30 chili di grondaie di rame, già schiacciate e impacchettate: erano state rubate la mattina prima dalla casa inagibile dell’ex sindaco della città Cesare Martini. Grazie anche ad altri accertamenti e diverse testimonianze raccolte all’uomo è stato contestato anche un altro furto di circa 15 chili di rame commesso qualche giorno prima a Pollenza. Tre colpi per un totale di 70 chili di oro rosso, un bottino che sul mercato nero avrebbe fruttato tra i 400 e i 450 euro. Da qui la denuncia, il rame recuperato è stato restituito ai legittimi proprietari.
Staccati dalla bellissima Abbazia di Rambona!? Più delinquente di così non si può! Bravi i militari dell’Arma dei Carabinieri.
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Nullafacente. A dire il vero, la Costituzione comanda il dovere di tutti i cittadini a contribuire allo sviluppo della società ed anche il diritto al lavoro.
Un nullafacente, non dovrebbe avere quindi diritto alla cittadinanza italiana.
Ma la Costituzione è carta igienica. Purtroppo!
Per D’Arpini… giustissimo… però ricordiamoci pure che la costituzione, all’art. 1, dice pure: l’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro….
Oltre che mandare via dal paese chi è nullafacente, bisognerebbe mandare via qualcun altro, no??? Concorda con me???