Campus scolastico nel limbo,
M5S scopre gli scheletri della Fondazione

TOLENTINO - Il sindaco Pezzanesi ha annunciato in Consiglio comunale la disponibilità della San Giovanni Bosco Arpa Foundation a donare 4 milioni di euro per avviare l'opera. Il consigliere Mercorelli risponde con un fascicolo di indagini sull'associazione. Votazione rinviata in attesa di approfondimenti

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Il Consiglio comunale di Tolentino

 

di Giacomo Gardini

I 4 milioni di euro necessari per avviare la realizzazione del campus scolastico sono stati finalmente trovati. Ad annunciarlo, nel corso del Consiglio Comunale di ieri sera, è stato il sindaco di Tolentino Giuseppe Pezzanesi: «Una pagina di grande storia per la nostra città. Un sogno ora più che mai a portata di mano, grazie all’intervento di una fondazione che si è dimostrata pronta a sostenerci ». Un sogno che rischia però di trasformarsi nel peggiore degli incubi. Perché la San Giovanni Bosco Arpa Foundation, società privata con sede in Inghilterra, nonché responsabile della donazione, sembrerebbe nascondere nell’armadio più scheletri del previsto. È il consigliere del Movimento 5 Stelle Gianni Mercorelli a rompere le uova nel paniere al primo cittadino, rispondendo al suo entusiasmo con un fascicolo di indagini sulla ditta in questione e sulle dinamiche della transazione.

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Bruno Prugni del Pd

«Leggendo il documento della donazione – dichiara Mercorelli – emergono delle delibere che al 17 dicembre non risultano pubblicate sul sito ufficiale del comune. Delibere che ho prontamente richiesto e che portavano su post-it la dicitura “non pubblicare”». Ma chi si nasconde dietro la San Giovanni Bosco Arpa Foundation? Una fondazione che nulla ha a che vedere né con San Giovanni Bosco né tantomeno con la Fondazione Arpa, ente benefico italiano che da anni promuove ricerca e formazione nel campo della Sanità. Una ditta ferma ormai da vent’anni, che a marzo 2018 risulta dormiente. «L’ultimo aggiornamento, prima di questa data – prosegue Mercorelli – risale al 31 dicembre 2017. Fino ad allora, i bilanci sono a zero. La San Giovanni Bosco Arpa Foundation non ha alcun patrimonio. Mi chiedo: che genere di impresa ha la possibilità di reperire, nel giro di appena due mesi, a maggio 2018, ben 4 milioni di euro da donare al nostro comune?». Dalle ricerche effettuate dal Movimento 5 Stelle è emerso che la ditta risiederebbe a Salisbury, in Inghilterra, in un palazzo che ospita ben 91 società diverse.
Un nome fra tutti? La Swift Incorporations Limited, parte integrante dell’impresa, che sembrerebbe responsabile di un meccanismo di scatole cinesi. In parole povere, si tratta un artificio finanziario che consente, tramite una struttura piramidale di società sempre più piccole, di controllare grandi gruppi con il minimo investimento di capitali.

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L’intervento del sindaco Pezzanesi

Nel web vengono citati anche i nomi dei quattro amministratori dell’azienda, che corrispondono a quelli presenti nei documenti della donazione. « Ci siamo preoccupati di confrontare luogo e data di nascita, riportati nel web, con quelli dei responsabili della San Giovanni Bosco Arpa Foundation. Di certo non possiamo averne l’assoluta certezza, potrebbe anche trattarsi di un caso di assurda omonimia ». Di Mauro Giancarlo, firmatario della proposta inviata al comune di Tolentino, in qualità di direttore tecnico della fondazione. Questi risulta fallito: il tribunale di Padova riporta nei documenti la bancarotta della società Ecoscout Srl. Giovanni Gambarana, presidente della fondazione, citato più volte nei documenti riguardanti la donazione. Ex commercialista, radiato dall’ordine, indagato a piede libero per associazione a delinquere finalizzata all’immigrazione clandestina. Gennaro Palma, direttore finanziario della fondazione. Condannato a tre anni di reclusione, insieme ad altri quattro commercialisti, per una maxi truffa ai danni della famiglia Lazzeri, titolare della società Cineworld a Trento. «Io mi chiedo come possa il Consiglio Comunale agevolare una simile donazione. Com’è possibile che da parte sua vi sia stato alcun tipo di attenzione? Io sento del marcio. Tra Inghilterra, ditte dormienti e pregiudicati alla guida di questa ditta. Siete ancora sicuri di voler procedere? Le responsabilità di avere a che fare con un certo sottobosco criminale può essere un grosso peso da portare sulla coscienza. Chiudo con una domanda rivolta al sindaco Pezzanesi: se davvero, come ha detto lei stesso, ha trattato più volte di persona con questi soggetti, allora con chi ha avuto a che fare? ».
Il clima in aula si fa subito pesante. Il consigliere Ceselli spezza il ghiaccio e invita la Giunta a riflettere sulle dichiarazioni pesanti di Mercorelli: « Potremmo ipotizzare che ci sia di mezzo qualche sorta di riciclaggio. Io, francamente, mi astengo dal votare ».

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Gian Mario Mercorelli

Reazione moderata e moderatrice da parte del Partito Democratico, con il consigliere Prugni che invita alla riflessione: « Accolgo solo in parte le sollecitazioni dei colleghi del Movimento 5 Stelle. Se c’è del marcio, che siano gli organi competenti a verificare l’attendibilità dei fatti. Vorrei proporre alla Giunta di uscire da questo Consiglio comunale senza procedere al voto, onde evitare di correre a conclusioni affrettate, nel bene o nel male. Prendiamoci del tempo».
La risposta del sindaco Pezzanesi, visibilmente scosso dai dati riportati in sede di Consiglio, arriva in chiusura. Dopo aver ringraziato il Movimento 5 Stelle per le indagini svolte sui diretti interessati, il primo cittadino si è detto all’oscuro di tutto: «Dal silenzio che aleggia in aula, sembrerebbe quasi abbiate acciuffato il lupo. Non abbiamo mai invitato la mafia a fare accordi con il comune di Tolentino e mai lo faremo. Anche se il consigliere Mercorelli dovesse aver ragione, i lavori procederebbero ugualmente, ma con i fondi del governo. Nel prossimo Consiglio comunale, previsto per i primi di gennaio, ne ridiscuteremo con maggiore cognizione di causa».
Tra lo stupore generale, il punto è stato rinviato al prossimo incontro, in attesa di ulteriori indagini. La questione resta appesa ad un filo.



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