Il sito di stoccaggio di Arquata (Foto Andrea Vignoni)
di Renato Pierantozzi
Dopo la revoca dell’appalto alla Picenambiente per la gestione delle macerie ora potrebbe entrare in azione il Cosmari. L’azienda di Tolentino già gestisce la rimozione, lo stoccaggio e lo smaltimento delle macerie nel Maceratese. Giovedì mattina i responsabili del Consorzio hanno preso possesso delle chiavi degli impianti di Arquata e di Monteprandone che in gergo tecnico sono chiamati “Std” (siti di deposito temporaneo). Sarebbe ancora da definire, invece, il destino dei 25 addetti assunti con contratto a tempo determinato fino al 31 dicembre che rischiano di rimanere senza lavoro dopo la revoca del contratto alla ditta sambenedettese a cui la Regione ha contestato 8 inadempienze.
Sulla possibilità di gestire le macerie nell’Ascolano, il direttore generale Giuseppe Giampaoli spiega che «Non c’è nulla di ufficiale, dobbiamo fare tutte le valutazioni, dovrà riunirsi il Cda e nel fine settimana penso decideremo. Siamo disponibili ma ci sono da vedere le operazioni da fare, dobbiamo renderci conto della mole di lavoro».
Il Cosmari è il primo consorzio costituito e operativo nelle Marche, nel quadro della programmazione regionale e provinciale di attuazione del decreto Ronchi. Sono soci tutti i 57 Comuni della provincia di Macerata. La sede legale ed operativa del Cosmari è a Tolentino, in località Piane di Chienti, ed occupa una superficie di circa 80mila metri quadrati. Nella stessa sede sono realizzati gli impianti di smaltimento e di recupero.
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