Il taglio del nastro della nuova scuola
di Marco Ribechi
Una scuola tutta colorata con un fiumiciattolo, un albero con gli scoiattoli e una finestra che affaccia sui Monti Azzurri. A costruirla la solidarietà e l’impegno di tante persone. E’ stata inaugurata oggi la nuova scuola dell’infanzia Cecchi Cottino di Loro Piceno, ospiterà 50 bimbi tra i 3 e i 5 anni. Un sogno divenuto realtà, a renderlo possibile la fondazione Cottino di Torino che con un finanziamento di 350mila euro ha dato una spinta vitale ai lavori, bloccati dalla burocrazia che attanaglia il Paese.
La scuola è stata costruita in 4 mesi. Dopo l’inno nazionale cantato dagli studenti la parola è passata al primo cittadino, Ilenia Catalini: «Oggi è un’occasione di festa, una di quelle che resta nella vita di un paese perché la scuola è un punto di riferimento del tessuto sociale – ha detto il sindaco -. L’asilo per me ha rappresentato notti insonni, la mia preghierina di Natale. Un lavoro lungo è difficile poiché c’era un contenzioso con la Regione e i fondi ministeriali sembravano bloccati per almeno altri due anni. Avremmo dovuto raschiare il fondo dell’intero bilancio comunale fino a quando non abbiamo ricevuto una telefonata che ci ha letteralmente regalato una scuola». Era la chiamata della Fondazione Cottino che chiedeva al Comune se aveva bisogno di aiuto dopo il terremoto. Contatto provvidenziale visto che il sogno di Giovanni Cottino, oggi 91enne, e di sua moglie Annamaria Di Bari, era proprio quello di costruire una scuola.
Oggi quella scuola esiste e il nome Cottino è affiancato a quello di Filippo Cecchi che a suo tempo aveva donato il terreno per costruire la vecchia scuola di Loro Piceno, ponendo come unica condizione quella che i bambini portassero un fiore sulla sua tomba. Due storie di solidarietà che si intrecciano a distanza di tanti anni.
Il sindaco Ilenia Catalini
Oggi a ricordare Cecchi la signora Maria di 105 anni che ha lavorato con lui per una vita intera. A prendere la parola per la fondazione è stata Cristina Di Bari, nipote della famiglia Cottino: «Mio zio per motivi di salute non è potuto venire ma vi saluta. Noi non abbiamo costruito la scuola ma solo contribuito a completare ciò che avevate già iniziato. È una struttura bellissima, crescere nel bello aiuta ad essere grandi persone». Ma la scuola di Loro Piceno ha visto anche un aiuto internazionale: è la charity inglese Heartquake, che ha provveduto a tutti gli arredi. «Abbiamo voluto mettere una targa con le parole di un poeta indiano – dice Anna Marra, referente della charity -. “Le gemme portano le grandi speranze della foresta”. Crediamo nei bambini e auguriamo loro un mondo di curiosità e empatia perché non si può essere felici quando qualcuno soffre». Per la Regione gli assessori Angelo Sciapichetti e Loretta Bravi. «Le scuole sono l’identità di un territorio – dice Bravi – bisogna lottare per mantenerle aperte, soprattutto nei piccoli paesi dell’entroterra. I piccoli comuni devono iniziare a progettare in maniera coesa». La battuta finale è della nuova dirigente scolastica Fabiola Scagnetti: «La scuola materna rappresenta il primo spazio di socialità dove i bambini vivono senza genitori, ringrazio chi ha progettato una struttura così bella». Dopo lo scambio di alcuni regali e dei disegni che i bambini hanno fatto per i loro benefattori proprio i più piccoli hanno cantato “Grazie Mille” per poi procedere al taglio del nastro dopo la benedizione di Don Pietro. “Oh” è la prima esclamazione dei giovani alunni all’ingresso, per la prima volta, nello spazio che li vedrà crescere. Il grande albero dipinto al centro del salone è già diventato il punto di riferimento e di conversazione per segnare i primi passi del cammino che li porterà ad essere uomini e donne in quello che tutti augurano essere un futuro di speranza e armonia.
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