Quarghe nutizia su quanno Macerata
‘ncuminciò a diventà granne

LA DOMENICA con Mario Monachesi
- caricamento letture

 

Mario-Monachesi

Mario Monachesi

 

di Mario Monachesi

Lu primu gavinettu pubblicu
Nella seconda metà dell’800 Macerata non si era ancora dotata di bagni pubblici ed ecco allora che i cittadini con l’urgenza “de fa’ pipì” cercavano riparo presso angoli o muri poco frequentati. Uno dei luoghi più “innaffiati” si trovava nei pressi della chiesa di San Giorgio per cui, su richiesta del più “arcistufo” che arciprete della stessa, nel 1874 si provvide a costruire in quella piazzetta il primo orinatoio ufficiale. Non si ha notizia di chi lo inaugurò e di quel “ahhh…” liberatorio. Questo primordiale gabinetto consisteva nell’aver diretto alla fogna pubblica, con un canaletto aperto, un “surgu”, i liquami che scolavano dal muro, preventivamente impermeabilizzato con del catrame. L’avventore di turno veniva difeso dagli sguardi indiscreti da un paravento in lamiera. Successivamente venne costruito un secondo bagno pubblico in via degli Orti, mentre quello ancora esistente in via Berardi è datato 1876. Ancora due anni e ne viene attrezzato un altro, centralissimo, nel cortiletto di Palazzo De Vico che viene descritto dai cronisti dell’epoca come “molto frequentato”.

 

Bagni-pubblici-di-via-Berardi

Bagni pubblici di via Berardi

 

Lo primo ‘sfardo
Il 1926 ė l’anno del catrame (de lo quatrame). La formazione e la diffusione della polvere, provocata dai mezzi in circolazione, crea un crescente malcontento tra i maceratesi al punto tale che si decide di usare il “catramoleum” per asfaltare corso Cavour. Il risultato, per praticità e modernità, è così esaltante che l’anno successivo è la volta di corso Cairoli (le casette), viale Puccinotti, viale Trieste, via Carducci e via Umberto 1° (oggi viale don Bosco o “lu viale de la stazió'”). Per la totalità di questi interventi la spesa è calcolata in una lira e cinquanta centesimi ogni metro quadro.

Apertura-in-fondo-a-piaggia-della-Torre

Apertura in fondo a piaggia della Torre

Come sono nate le scalinate
Nel 1939 il Podestà Carlo Magnalbò, in previsione di attacchi aerei, deliberò la costruzione di alcuni passaggi attraverso le mura castellane per favorire un eventuale sfollamento della popolazione attraverso la campagna. Il primo fu previsto in via Mozzi, presso l’attuale slargo Beligatti, dove venne abbattuta una piccola porzione di muro e vi si adattó una scala provvisoriamente costruita in legno. Oggi la scala, in muratura, è armoniosamente inserita nel contesto e conduce al sottostante sottopassaggio.Il secondo venne realizzato in corrispondenza del vicolo Santafiora, qui il dislivello era assai minore e gli scalini sono una piccola piaggia. A proposito di interventi a ridosso delle mura, già nel 1926 l’allora Commissario Prefettizio, allo scopo di collegare direttamente la stazione ferroviaria con il Centro Storico, affidò alla ditta del cav. Albino Tamburrini i lavori per l’apertura di un passaggio nelle mura castellane ai piedi della piaggia della Torre. Un primo progetto per aprire un varco in questo stesso punto risaliva ad una delibera del Consiglio Comunale del 30 settembre 1911. La spesa prevista ammontava a 58.000 lire (30 degli attuali euro). Nel 1923, per dare un più agevole accesso alla città viene aperta Rampa Zara.

Qualche altra curiosità…spicciola

Nel 1977 gli sportelli della Cassa di Risparmio della Provincia di Macerata hanno introitato 464 miliardi di lire. (Il bottino)

Il 20 marzo 1984 tiene un comizio in città il segretario nazionale del PCI, onorevole Alessandro Natta. È la prima volta che un segretario del partito comunista interviene a una campagna elettorale a Macerata. (Il debutto)

oggi

Settimanale “Oggi” che annunciava Maria Pucci eletta Miss Parlamento

La professoressa Maria Pucci, nata a Catanzaro nel 1919 e trasferitasi a Macerata nel 1944, è la prima donna a sedere sugli scranni del Consiglio comunale cittadino. Eletta nel 1946, il suo mandato durò fino al 1951. Nel 1948 viene eletta anche parlamentare, sempre con la DC, ottenendo un altro primato: prima donna onorevole eletta a Macerata. In parlamento, data la sua bellezza, venne eletta “Miss Parlamento”. (Quota rosa)

Il più antico giornale maceratese risale al 1667. Intitolato semplicemente “Macerata”, aveva dimensioni leggermente inferiori agli attuali tabloid, era composto da soli quattro fogli e vedeva in ogni pagina un’unica colonna in cui erano riportate notizie riguardanti l’Italia e l’Europa. Non sempre ospitava notizie locali e, quando lo faceva, queste venivano relegate in quarta pagina. (La stampa locale)

Piazzetta-di-San-Giorgio-piazza-XXX-Aprile

Piazzetta di San Giorgio (piazza XXX Aprile)


Nel 1890 nasce, nei locali sotto le logge del Comune, la cartoleria Franceschetti-Leopardi (negli ultimi anni trasferitasi in via Armaroli). Nel 1897 apre, sulla strada di accesso alla stazione ferroviaria, la fabbrica di strumenti musicali Borgani. Nel 1920 si inaugura il negozio Talmone e nel 1921, in piazza Cesare Battisti, troviamo il negozio di mercerie Menichelli e Rambozzi. Nel 1952 apre in via della Pescheria Vecchia il ristorante “Da Secondo” poi, l’anno successivo, il 1953, arriva in via Lauro Rossi l’indimenticabile “Pizzeria delle Scalette”. (Un po’ di commercio)

Rampa-Zara

Rampa Zara



© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page
-

Come butta?
Vedi tutti gli eventi


Quotidiano Online Cronache Maceratesi - P.I. 01760000438 - Registrazione al Tribunale di Macerata n. 575
Direttore Responsabile: Matteo Zallocco Responsabilità dei contenuti - Tutto il materiale è coperto da Licenza Creative Commons

Cambia impostazioni privacy

X