Cannabis light, il titolare dei due negozi chiusi a Macerata fa ricorso per chiedere il dissequestro disposto dal gip. Due i negozi chiusi per 15 giorni e circa 800 i prodotti sequestrati dalla questura di Macerata perché erano state trovate concentrazioni di thc di 0,60. La questione sta nel fatto se sia possibile vendere prodotti a base di cannabis con principio attivo da 0,2 fino a 0,60 o se invece la legge ne consenta esclusivamente la coltivazione. I sequestri disposti dalla questura di Macerata si basano proprio sul fatto che non si possano vendere prodotti a base di canapa che contengono thc. Il titolare ha deciso di fare ricorso contro il sequestro della merce. Questo mentre proseguono le indagini della questura legate ad altre attività che vendono la cannabis light. Altri prelievi vi sono stati in questi giorni in altri negozi per controllare il contenuto di thc della merce in commercio. Rischiano anche i clienti che se trovati con confezioni di canapa light potrebbero essere denunciati o segnalati in base al quantitativo acquistato. L’operazione che ha portato ai sequestri si era svolta lo scorso 21 giugno. Una operazione della Squadra mobile di Macerata iniziata circa un paio di mesi prima e che ha portato ad identificare diversi clienti dei negozi di Macerata. In seguito agli accertamenti legati al contenuto di thc sui prodotti sequestrati erano stati chiusi due negozi che appartengono allo stesso proprietario: uno di questi in via Lauri, il secondo a Piediripa.
Cannabis light, blitz della polizia Chiusi due negozi a Macerata
«La cannabis light non esiste, sequestreremo tutti i prodotti»
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