La festa de li fiuri

MACERATA - Nata nel 1907 per dar modo ai nobili di addobbare i loro landò, è proseguita per diversi anni fino a fermarsi nel 1997
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Mario Monachesi

di Mario Monachesi

Tra la fine di maggio e la prima metà di giugno, a Macerata si è organizzata per lungo tempo la “Festa dei Fiori”. Nata nel 1907, da un’idea della “Società Cittadina” per dar modo alle famiglie nobili del luogo, quali i Carradori, i Conti, i Pallotta, ecc, ecc, ma anche a quelle dei paesi vicini, di poter addobbare con i fiori i loro landó (carrozze), tirati da superbe pariglie guidate da loro stessi, ingaggiando così anche profumate battaglie a colpi di fiori. Durante questa festa la città acquistava un aspetto gioioso e poetico, le finestre dei palazzi venivano ornate con arazzi e fiori, lungo tutto il percorso si potevano ammirare archi di verde e ghirlande. Ai giardini pubblici venivano erette file di palchetti. Le battaglie floreali, oltre che tra gli occupanti le carrozze, avvenivano anche tra quelli che occupavano detti palchetti, precedentemente affittati. Il pubblico, affacciato dal balcone soprastante, attuale viale Puccinotti, si godeva gratuitamente lo spettacolo. Le migliori carrozze venivano premiate con stendardi e madaglie vermeil. Con gli anni, altre manifestazioni collaterali tipo danze, suoni, gare sportive e gli immancabili fuochi pirotecnici, hanno sempre di più arricchito questo atteso appuntamento.
Dal 1911 – 12, hanno incominciato a partecipare, anch’esse addobbate di fiori, le automobili. Allo scoppio della prima guerra mondiale, la festa subisce il primo stop. Riprende nel 1925, ma spostata allo Sferisterio, in onore del Re Vittorio Emanuele III venuto in città ad inaugurare l’Ospedale civile. Nel 1927 la festa viene allestita dal Comune a beneficio della lotta contro la tubercolosi. Nel 1930, è invece organizzata dall’associazionene Mutilati ed Invalidi e propone anche la rievocazione in costume della “Magistratura comunale” del ‘700, con palio, gimkana automobilistica e tombola “matrimoniale” a fini demografici. Sospesa nuovamente nel 1931, riprende il 24 maggio 1936, ma questa volta al campo sportivo della Vittoria. Nel 1937 torna ai Giardini. Allo scoppio della seconda guerra mondiale subisce una nuova sosta. Quando sembrava non riprendere più, essa rinasce per merito dell’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci, federazione provinciale di Macerata.

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Successivamente viene organizzata dall’Ente Provinciale per il Turismo. I bei manifesti che la pubblicizzano e la publicizzeranno per diversi anni, sono disegnati dal pittore e cartellonista Francesco Ferrucci.
Nel 1954, iniziano a parteciparvi anche i carri dei paesi vicini, la manifestazione del 13 giugno viene ripresa addirittura dal telegiornale della “Settimana Incom”. La festa diventa sempre di più un importante e variegato appuntamento folkloristico, non mancano bande e gruppi musicali, mostre d’arte e concorsi tipo “Il bambino più bello”. Un articolo dell’epoca definisce questo appuntamento, che oramai ha varcato i confini della regione, “l’annuncio più bello che una città può dare all’estate”. Nel 1955 si ingaggiano ancora le battaglie dei fiori e il lancio delle corolle, con l’ausilio delle schede, ha per la prima volta facoltà di voto anche il pubblico. Allieta la festa il complesso “Morganti” composto da 24 elementi. I carri arrivano anche da Corridonia, Pollenza, Penna San Giovanni.
Nel 1956 altra sospensione, ma stavolta dovuta al maltempo che, al mercato di Pesci, ha fatto lievitare i prezzi dei centomila fiori occorrenti. Dopo l’edizione del 1962, un altro biennio di sosta, si riprende nel 1965 a cura del Nastro Azzurro. Negli anni fine ’50 – ’60 – ’70, oltre ai carri privati, a quelli dei più disparati Enti, Associazioni, Istituti scolastici, Circoli, rioni e aziende, presenta per più edizioni un carro anche il Comune. Quello del 1968 si intitolava “Rovine di Helvia Recina”, quello del 1969 “Invito all’Opera”, una chiara propaganda per la Stagione Lirica. Per questo carro la spesa è di lire 400.000 lire circa.

festa_fiori-5-325x229Quello del 14 giugno 1970, “Macerata de li vrugnulù”, cita una poesia di Mario Affede. I premi per i vincitori vengono assegnati in coppe e denaro.
Ad Aldo Ravot, presentatore di molte edizioni degli anni ’50 – ’60, è oramai subentrato Pedro Fabiani, mentre gli anni ’80 sono magistralmente e simpaticamente condotti da “Cisirino” al secolo Cesare Angeletti, oggi anche poeta e scrittore.
Nell’edizione del 1972, Colmurano partecipa con il carro “La lupa”. Quella del 17 giugno 1973, organizzata ancora dall’Istituto del “Nastro Azzurro” e patrocinata dall’Ente Prov.le per il Turismo, oltre ai carri vede l’esibizione della “Nuccichella” di Monteccassiano e degli sbandieratori della Quintana di Ascoli. Il prezzo del biglietto è di 500 lire, per ragazzi e militari 300 lire. Dopo una ennesima sosta, l’appuntamento viene ripreso, nel 1994, da Comune e Confesercenti. Dal 1995 al ’97 è nuovamente il Comune, stavolta con l’aiuto dei Quartieri, ad organizzare. Il primo giugno del 1997 i carri partecipanti sono quattro e questa, se non vado errato, rimane l’ultima grande festa dei fiori organizzata in città. Ora, da diversi anni, viene organizzata al Foro boario di Villa Potenza la “Fiera del verde”, ma è tutta un’altra storia, una vetrina commerciale per fiori e fiorai.

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