Lo chiama il «Marioworld», il macrobiotico pianesiano che ora viene chiamato psicosetta e dal quale chi ne usciva «o cercavano di riportarlo dentro, di convincerlo, oppure veniva demonizzato. A chi restava si diceva: “E’ pazzo”, oppure “E’ un ingrato”» racconta un uomo che preferisce restare anonimo ma che aveva fatto parte del movimento di cui Pianesi, ora indagato, tra l’altro, per evasione fiscale e associazione a delinquere finalizzata all’induzione in schiavitù. «Io vi ho dato la salute, e voi mi ripagate così?» diceva già più di un anno fa nel tentativo di riprendere le redini del suo movimento in un momento delicato nel corso di una assemblea ristretta. Uno di quei corsi da frequentare per chi lavorava nei punti macrobiotici. Chi entrava a far parte del movimento «non aveva nemmeno in mente di uscire. Così, se alla fine riuscivi a uscire da quello che magari per anni era stato il tuo mondo eri convinto di non avere più niente e nessuno – dice ancora l’uomo –. Gli amici, gli affetti, coltivati dentro il movimento, sparivano di colpo. Improvvisamente, per loro, non esistevi più».
Dietro i banconi dei punti vendita il mondo verrebbe diviso in «noi e fuori. La realtà è molto diversa da quella che viene fatta vedere ai clienti. Anche la dieta è diversa. Ma qui il problema non è l’alimentazione in sé. Il problema è il meccanismo con cui le persone, spesso fragili o malate, venivano imbrigliate nel movimento. All’inizio ti fanno sentire speciale. Poi, piano piano che entri nel loro mondo, vedi sempre più il marcio che c’è dietro. Ma a quel punto ci sei dentro». Esserci dentro significa anche, sempre stando alla testimonianza, che «bisogna mangiare esclusivamente i prodotti venduti nei punti vendita. E i punti vendita devono comprare da quelle ditte che, pur non avendo come titolare Pianesi, fanno capo a lui a tutti gli effetti. Altrimenti arrivano le critiche, il pressing, le iniezioni continue di senso di colpa. In alcuni punti macrobiotici, se un cliente esprimeva commenti negativi su Pianesi, veniva annotato e riferito in segreteria.
Diversi dipendenti erano sottopagati, senza giorni liberi. Alle obiezioni veniva risposto: “Tu stai salvando le persone, devi essere grato”». Anche le vacanze erano organizzate. O meglio, vacanze studio, che venivano organizzate per i dipendenti, sempre a pagamento. Anche qui, nessun obbligo formale. Ma alla fine, per chi lavorava nei punti macrobiotici, tra quanto guadagnato e quanto reinvestito tra cibo, libri di Pianesi, corsi e addirittura in alcuni casi mobili e vestiti approvati dal movimento, restava ben poco».
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MARIO WORLD: certo che a leggere le innumerevoli notizie di premi, riconoscimenti ricevuti, incontri con personaggi famosi politici, religiosi e di altri campi, il termine WORLD (mondo) appare appropriato ma…..sospetto almeno per chi non è “fragile” come i denuncianti, ingenuo, e riesce a collegare certi comportamenti di marketing d’immagine e di comunicazione abbinandoli ad espressioni e dichiarazioni enfatizzate rispetto alla loro banalità, sproporzione, ovvietà, queste sì INVEROSIMILI !!! cerco di spiegare…
A proposito dei “riconoscimenti” ricevuti dalla Mongolia, leggo un titolo di un quotidiano politico del 2013: “RIVOLUZIONE POLICOLTURALE, SFIDA AL DESERTO DEL GOBI”, in pratica dietro suggerimento di Mario Pianesi, con il metodo di policoltura MA.PI., vengono piantumate in 5 anni circa 60.000 essenze arboree locali su 65 ettari di terreno che, rapportati alla superficie del deserto del GOBI di oltre 1,3 milioni di kmq. oltre 4 volte l’Italia, è insignificante!!! Conseguenza, titola il quotidiano, : “PUO’ SEMBRARE INCREDIBILE, MA IL DESERTO SI E’ FERMATO!!!” (???) Qualsiasi agricoltore marchigiano o mongolo avrebbe potuto suggerire facilmente la stessa cosa!!! E giù onorificenze, lauree honoris causa ed il quotidiano compiacente termina con una “bacchettata”: “IL SILENZIO DEI MEDIA ITALIANI” (sic !!!) ….”non stupisce che il distretto abbia conferito a Mario Pianesi la CITTADINANZA ONORARIA, così come non stupisce che l’Accademia delle Scienze mongola abbia conferito sempre a Pianesi la LAUREA AD HONOREM come SCIENZIATO e DOTTORE e che l’Associazione per la ricerca e la sperimentazione nella lotta alla desertificazione lo abbia nominato nel 2011 MEMBRO ONORARIO. STUPISCE INVECE IL SILENZIO GENERALE DEI NOSTRI MEDIA SUI RISULTATI STRAORDINARI DI QUESTO PROGETTO INTEGRALMENTE SOSTENUTO DA PIANESI SENZA ALCUN AIUTO DALLO STATO ITALIANO O DALL’UNIONE EUROPEA”. Mi viene un altro dubbio: ma le 60000 piante le avrà pagate Pianesi o….la Mongolia???
Faccio un parallelo con un altro tipo di scienziato: ieri è deceduto STEPHEN HAWKING inglese, brillante professore che ha collezionato un numero sterminato di premi ed onorificenze ma non è mai riuscito ad ottenere il premio Nobel, ritenuto l’erede intellettuale di ALBERT EINSTEIN, titolare all’università di CAMBRIDGE della cattedra di ISAAC NEWTON di matematica, nonostante fosse su una super tecnologica sedia a rotelle, a causa della SLA che gli permetteva di muovere un solo muscolo della mandibola destra, e che ha tenuto nel 2006 a Padova davanti a 4000 studenti entusiasti l’unica lezione italiana manovrando il computer con un puntatore laser; era conosciuto anche, come cosmologo ed astrofisico, il genio dei “buchi neri”. Ho letto che qualcuno ha proposto la candidatura a Nobel, su diverse discipline, per Pianesi (???)….spero che riesca a difendersi dalle pesanti accuse, autentici “buchi neri” nella sua attività di macrobiotica !!!