Tragedia alla Pars di Corridonia, dove un ospite questa mattina è stato trovato senza vita. Si tratta di Ivan Leone, 54 anni di Tolentino. Ad ucciderlo stando ai primi accertamenti potrebbe essere stata un’overdose di droga. Dopo che il personale della struttura “Don Vincenzo Cappella” in contrada Gabbi ha scoperto il corpo senza vita dell’uomo sono stati chiamati i soccorsi. Sul posto sono intervenuti, intorno alle 8,30, il 118 (che non ha potuto fare più nulla per salvare la vita dell’uomo) e i carabinieri. Sono in corso gli accertamenti per stabilire le cause della morte. Intanto la direzione della Pars e tutta la comunità esprimono le più «sentite condoglianze alla famiglia. Presumibilmente, ma lasciamo all’autorità giudiziaria accertare l’accaduto – specificano i responsabili della struttura – la morte è avvenuta per overdose di sostanze tossiche che l’uomo si era procurato al di fuori della struttura in occasione delle uscite all’esterno. Infatti godeva di libertà di movimento, in quanto prossimo alla fine del percorso terapeutico, per cui poteva uscire. Dai controlli interni alla comunità, effettuati dalla direzione, tutte le procedure e i protocolli previsti per la tutela della salute degli ospiti sono state rispettate, compresa la libertà di movimento prevista per chi si trova alla fine del programma di riabilitazione. Il fatto ha creato sconcerto e sconforto nella comunità. Attendiamo l’esito delle indagini».
(Aggiornamento delle 14,15)
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Si spaccia dovunque e sempre senza pietà, ai ragazzini delle elementari ed agli uomini ormai maturi che cercano disperatamente di uscire dalla schiavitù dell’eroina.
Condoglianze alla famiglia della vittima, nella (vana) speranza che questa morte possa servire a far capire quanto sia grave la situazione nella nostra regione e nella nostra provincia.
Il dramma è collettivo. Viviamo in una società in cui è permesso tutto, anche di uccidere, indifferenti ai pesi e alle misure, quando invece di tollerare il cancro che si espande sempre di più occorrerebbe tagliarlo via senza alcuna misericordia. Diamo gli stessi diritti ai carnefici e alle loro vittime. Finché ci renderemo colpevoli di dare il potere a chi, ammantando di ipotetici diritti individuali ogni azione negativa, favorisce criminalmente il crimine, noi continueremo a piangere sulle morti altrui e a chiedere la vendetta divina quando i morti sono i nostri cari. Il cancro non si asporta con cataplasmi legali e con pie parole d’amore di fratellanza universale, ma con una energica operazione di pulizia totale.
Don Biancalani a LaZanzaraR24 giustifica il suo spacciatore: “Non è uno spacciatore, la droga era per uso personale, la vendeva per arrotondare. Sono per legalizzare la droga.”
GiuCruciani : “E’ un clandestino?”
Don Biancalani: “No, è arrivato legalmente … sui barconi.”
Avv. Bommarito voglio ricordare questo suo articolo molto chiaro come lo sono sempre i suoi reportage:
https://www.cronachemaceratesi.it/2014/06/18/controlli-alla-pars-ispettori-dellasur-in-sede/541292/
Poi copio e incollo da uno dei tanti commenti fatti a questo articolo, senza fette di prosciutto sugli occhi[..] Ci sono state morti da overdose di ragazzi usciti dopo anni di permanenza alla Pars. Senza parlare di chi è stata in passato la Pars al tempo dell’intervento dei Nocs ai laghetti Mariotti di Montecosaro. Un’indagine amministrativa e giuridica sulla Pars è auspicabile da tempo. Che si inizi. […] Io di mio non aggiungo niente di nuovo,si sa che oltre ai soldi dello stato fanno contratti con i Comuni a cui chiedono appalti per l’inserimento lavorativo . Chiedono soldi anche attraverso iniziative di ogni genere e danno i loro numeri per versamenti bancari a tutti.Vanno d’amore e d’accordo con la Chiesa usandola per ornare tutte queste associazioni di grande umanità e sacrificio e inoltre,dalla stessa essere garantiti . Puah!! Anche qui una montagna di soldi e ricordiamoci dello sfruttamento dei tossici in casolari con condizioni di vita tremendi stoppato dai carabinieri. Possono cambiare le apparenze ma il lupo perde il pelo ma non il vizio. Sa come riciclarsi.
Almeno questo con commenti.
https://www.cronachemaceratesi.it/2014/06/18/controlli-alla-pars-ispettori-dellasur-in-sede/541292/
È difficile giudicare dall’esterno una cosa così grave e complicata come la dipendenza dalla droga.
Ricordiamoci che dietro questa realtà ci sono delle persone e non bestie con cui fare selezione.
Io ho vissuto alla Pars per diversi anni,tossicodipendente,problematica e fragile.
Non mi sono trasformata ma sicuramente adesso sono in grado di vivere nella normalità.
E la mia normalità e quello che sono riuscita a costruire finora è anche grazie al lavoro che la Pars ha fatto con e per me.
Non spariamo sentenze e giudizi banali!andiamo a fondo entrandociin contatto con queste realtà, prima di poterne parlare!
Ci soni tanti centri di recupero sparsi in Italia,pensate sia anormale uscire da un percorso e ricadere?
Morire?
Il lavoro è personale,se voglio davvero cambiare lo decido io.
E posso fare e concludere qualsiasi percorso e non farcela, se non voglio veramente cambiare il mio modo di vedere le cose.
I ragazzi morti dopo i percorsi fatti,ahimè tra questi ne conosco parecchi,probabilmente non erano riusciti a fare questo passo.
Ora non voglio stare qui ad obiettare ogni singolo punto che è stato scritto ma sono pronta,per chi lo volesse, ad avere un dialogo. Magari sig. Sauro Micucci od altri se interessa tanto discutere della Pars,delle comunità , si potrebbe fare insieme visto che ci ho vissuto anni e conosco queste realtà nel profondo. Sarebbe un dialogo più equo piuttosto che fare i soliti leoni da tastiera senza alcuna prova alla mano.
Un caro saluto ad I.che conoscevo da anni e con il quale c’era un rapporto di amicizia. Era un uomo. Sensibile,fragile ma che si è dato da fare.La droga però è stata più forte di lui.
Maria Grossi
Ma quanto vi piacerà usare l’espressione ” leoni da Tastiera ” quando affogate anzi annaspate travolti dalle ” senza alcune prove in mano “. Sei stata anni lì dentro e non hai capito che eri solo un assegno da riscuotere ogni giorno. Ma credi davvero che siano stati loro a farti uscire dalla droga grazie alle cure amorevoli, ai psicologhi improvvisati, o ad altre tapinerie con cui ti hanno convinto di aver finalmente visto la luce in fondo al tunnel. Ma fammi il piacere. Avevo già fatto un bel commento ma qui censurano quando non si possono dire certe cose.I ragazzi morti perché non sono riusciti a compiere questo passo? Sì, è vero, non c’è neanche bisogno di andare in comunità per compierlo, basterebbe disintossicarsi in ospedale e frequentare le persone giuste che non lucrano su di te e le quali il loro aiuto è disinteressato e molto più costruttivo. Senza poi parlare di quelli che devono scegliere tra la galera e la comunità e che quindi già entrano con un ottica diversa per poi accorgersi che in fondo si trovano ancora soli in mano a carcerieri dal ” volto umano”. Certo che è facile ricadere nella droga soprattutto se capisci che sei stato solo usato per quello che da un bel pezzo è un grande business per chi lo ha fiutato. Ho visto alcolizzati disintossicarsi e ricadere perché in fondo continuavano a vivere gli stessi problemi per cui erano diventati alcolizzati. Per avere una diversa visione della vita ci vuole molto di più di quello che posso dire io, tu e mille tutor comunitari. Sei proprio una illusa se credi di conoscere certe realtà fino in fondo perché quelle non sono realtà, ma solo pallide trasformazioni della vita reale che è tutt’altra cosa dove se non affili le unghie tanta strada non la fai e li dentro, quando esci sei più spaesato di prima. Non so se questa me la passano ma va da se che non ho nessuna voglia di continuare questo discorso. Io so benissimo di che cosa parlo mentre tu credi di saperlo e le due cose sono molto, molto diverse. Tutti quei morti che dici di aver conosciuto se entravano ed uscivano dagli ospedali forse alla fine stanchi del solito tran tran avrebbero smesso da soli di bucarsi perché così passavano da periodi di follia a periodi di lucidità dove potevano combattere con loro stessi e non tenuti tre, quattro cinque anni a far da mangime. Non ti preoccupare che con qualcuno con la tua stessa esperienza da internata ci ho parlato, mangiato assieme, lavorato e ascoltato quindi ” pecora da tastiera ” il discorso da parte mia finisce qui. Non mi interessa né avere ragione e né avere torto, ma non mi piace parlare con gente che crede di sapere tutto e non si è accorta di niente. Falli tu con i tuoi ex padroni di casa, i classici stopposi irrilevanti discorsi sulle comunità. Preferisco il Gus, almeno anche se fa un lavoro “”” umanitario “”” sanno tutti quello che è e nessuno li incensa. CM stavolta non mi sembra di aver detto niente di offensivo, almeno che non si può avere una opinione e scriverla su un commento.
Aveva quasi finito il percorso ribilitativo e sembra sia morto per droga…
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Se questo verrà confermato (overdose) forse ci sarebbero da rivedere i protocolli in quanto il percorso non sarebbe stato ben percorso
Cerasi completamente d’accordo. Lo dico anch’io però….
Leoni da tastiera, pecoroni da tastiera…