Francesco Adornato, magnifico rettore dell’Università di Macerata
di Marco Ribechi
Futuro dell’ex Upim, l’Università diserta l’incontro con l’amministrazione comunale, il rettore Adornato lamenta: “Per noi poca considerazione dal Comune”. Sembra complicarsi la vicenda dello stabile di corso Matteotti, ormai chiuso da oltre un decennio e utilizzato solo in maniera sporadica durante l’anno per mostre ed eventi. Dopo l’interesse mostrato da Unimc per l’acquisizione dello stabile, che necessita da parte del Comune di un cambio di destinazione per adibirlo ad ospitare moderne aule universitarie (leggi l’articolo), l’iter di acquisizione ha subito una nuova empasse. Ieri alle 15,30 il sindaco Romano Carancini avrebbe dovuto incontrare il magnifico rettore Francesco Adornato che però ha disertato l’appuntamento. La causa è probabilmente legata ad un’altra vecchia e spinosa questione da anni irrisolta: quella della costruzione delle nuove piscine. «Abbiamo preferito non partecipare all’incontro – spiega il rettore Francesco Adornato durante la presentazione della Notte della Ricerca – avevamo infatti chiesto di scorporare la questione dell’ex Upim da quella delle piscine». Ma oltre alle questioni burocratiche e politiche il rettore sembrerebbe risentito anche per la mancanza di considerazione che l’amministrazione comunale riserva all’attività di Unimc. «Senza l’ateneo gli amministratori locali governerebbero un deserto – aggiunge Adornato – Ci aspettiamo da chi amministra la stessa attenzione che noi dedichiamo alla città. Abbiamo superato gli 11mila iscritti passando ufficialmente dagli atenei piccoli a quelli medi, una cifra che è difficile ritrovare nel passato. Intessiamo tutta una serie di relazioni internazionali che sono il fiore all’occhiello della città, con la Cina, con la Russia e con tanti altri paesi che ci cercano come intermediari e canali di riferimento». Proprio questa mattina il rettore ha incontrato gli studenti russi inviati dall’università del dipartimento degli affari esteri ed è in via di definizione una nuova laurea trilaterale tra Cina, Russia e Macerata. «Questi due grandi paesi ci hanno scelto per fare da collegamento – conclude Adornato – Siamo la più grande fabbrica del territorio sia per fatturato che per vitalità culturale, senza di noi lo skyline sociale del centro sarebbe ben diverso. Il nostro bilancio ordinario è di 60 milioni di euro più altri 20 milioni concessi dal Ministero. Ci aspettiamo maggiore considerazione». Proprio in queste ore l’ateneo sta preparando una lettera di risposta per spiegare in maniera uficiale le motivazioni della sua assenza.
..si ma senza Macerata l'ateneo non esisterebbe. Vi siete preso tutti i palazzi signorili.....che volete ancora?
E per fortuna che se li sono presi,senza l'università sarebbero rimasti vuoti.
Signor Luciano, in Italia ci sono tantissime università. Non per forza c è bisogno di Macerata. Ho studiato a Macerata 3 anni e le posso assicurare che oltre la vita che l'università porta alla città non c'è assolutamente NULLA!
Ma tolta l'università, che tipo di economia avrebbe Macerata? L'affitto di case ai migranti? Il mercatino serale dei giardini Diaz? Civitanova è lì che scalpita per prendersela, l'università.
Ma scusami se i vecchi locali commerciali e i palazzi sono occupati dall'università mi spieghi come si ppuò pretendere di avere attrattive commerciali e un bacino d'utenza più maturo?
Quindi, se a Macerata manca attrattiva commerciale e mancano artigianato ed industria, la colpa è dell'università che occupa i palazzi storici? O degli studenti che disturbano la tranquillità dei commercianti, che a causa di tanto stress hanno ormai chiuso in massa?
RoMao Tze Dong de Macerata non si smentisce mai. Ex Upim e piscine sembra un percorso poco chiaro
Un consiglio! Trasferitevi a Civitanova , sarete accolti a braccia aperte.
L’ennesima dimostrazione di un amministratore miope che non ha una visione del futuro
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Il PD di Macerata, il gruppo consiliare del PD, buona parte della giunta, l’intera maggioranza, sono contro la posizione assurda di Carancini sull’ex Upim (un’occasione irripetibile per la città di Macerata), ma, considerata la posizione ancellare e schiavizzata di questi organismi istituzionali e di partito, ormai più volte venuta alla luce, nessuno mette il Sindaco con le spalle al muro.
Si consente quindi a Carancini di ritirare fuori la storia delle piscine, una gigantesca e costosissima pagliacciata ordita ai danni della città dall’ultima giunta Meschini e poi dalle giunte Carancini, per costringere l’Università a rinunziare alla restituzione delle rate di mutuo inutilmente versate per anni e addirittura a rimettersi in corsa. Ciò mentre si prende tempo con la Fontescodella Piscine spa per mettere a punto e perfezionare formalmente la ridicola transazione già decisa a tavolino ancora prima che si risolvesse la concessione.
Sono imbarazzato per la piega che sta prendendo questa vicenda. Una città che si candida a capitale della cultura non può trattare in questa maniera la propria Università.
Sì, davvero imbarazzante. Vediamo se il pressing del pd servirà a qualcosa; dovrebbe, se il pd è un partito serio.
La posizione dell’Amministrazione è incomprensibile. Già la maggioranza si era espressa di non porre nessun ostacolo al cambiamento di destinazione chiesto dall’università, senza nessuna condizione. Non si può tergiversare ancora creando ritardi inammissibili per l’avvio dei lavori, già in forte ritardo, in quanto l’immobile dovrebbero essere ristrutturato per essere utilizzato il prossimo anno accademico. I rapporti personali, che si deducono non buoni, non possono ostacolare gli enti nelle loro specifiche funzioni. Lancio un appello affinché l’Amministrazione Comunale approvi subito il progetto ed il relativo cambiamento di destinazione, senza se e senza ma.