I lavori di queste ore per liberare il tetto di un’altra stalla dalla neve
di Federica Nardi
Sono morte 50 pecore e 10 agnellini a causa del crollo della stalla terremotata nell’azienda Lai, a Gualdo, dove a distanza di cinque giorni dal cedimento della struttura solo oggi si è potuta effettuare la conta dei danni. “Una ditta sta lavorando per liberare la strada dalla neve”, dice Laura Lai. A crollare mercoledì anche la stalla dell’azienda Beccerica, sempre a Gualdo, dove sono morte 11 mucche ma gli interventi si sono potuti fare quasi subito. Mentre per l’azienda Lai l’isolamento causato dalla neve, che ha reso impraticabile i 3 chilometri di strada che collega la ditta alla viabilità principale, ha “impedito – dice Lai – l’arrivo di mezzi adatti. I vigili hanno lavorato in condizioni pietose, estraendo le carcasse a mano”. Con la riapertura della strada potrà arrivare il camion che porterà via le pecore morte e il latte che rischia altrimenti di essere buttato. Delle altre stalle dell’azienda “una l’abbiamo pulita dalla neve da soli, mentre l’altra, dove ci sono ancora 700 pecore, l’abbiamo pulita per metà perché siamo allo stremo delle forze, non ce la facciamo più. Un altro fienile, poco distante da qua, è andato giù ieri”, dice Lai. Ad aiutare la titolare dell’azienda anche il consigliere regionale Marzia Malaigia: “E’ stata l’unica rappresentante delle istituzioni che si è presentata qui per dar voce ai nostri appelli che non sono stati ascoltati”, dice Lai. Anche se domani la Coldiretti consegnerà un carico di 100 quintali di fieno, donati dall’imprenditore piemontese Dario Osella (delle omonime fattorie), che ha risposto all’appello dell’associazione per gli allevatori terremotati (leggi l’articolo). Ma purtroppo “non bastano – dice Lai – almeno finché non riusciamo a muoverci noi con i nostri mezzi per andare a prendere altro fieno”.
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