Sisma, più di 250 scosse in 10 ore:
“Fenomeno nuovo nella storia recente”

L'ANALISI - Il movimento tellurico più forte registrato alle 11,14 con epicentro nell'Aquilano, magnitudo 5.5. L'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia: "Non si può escludere il verificarsi di terremoti di grado comparabile o superiore a quelli di questa mattina"

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La sequenza sismica di oggi 18 gennaio (dati Ingv)

 

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Terremoti nel centro Italia dal 1985 ad oggi. In blu i movimenti tellurici avvenuti tra l’85 e il 2015, in giallo quelli del 2016 e in rosso le scosse del 2017 (dati Ingv)

 

di Leonardo Giorgi

Più di 250 scosse di magnitudo 2 o superiore in dieci ore. E’ quanto risulta dai dati sulla sequenza sismica di oggi rilevati dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv). Sono le 10,25 quando il centro Italia, nel pieno dell’emergenza neve, torna a vivere l’incubo terremoto. Dopo la prima scossa, di magnitudo 5.1 e con epicentro a Montereale nell’Aquilano, ne seguono altre tre di grado elevato e avvertite in gran parte della penisola: una di magnitudo 5.5 alle 11,14, magnitudo 5.4 alle 11,25 e infine un sisma di magnitudo 5 alle 14,33. Tutte con epicentro in provincia dell’Aquila. A queste scosse si aggiungono sette movimenti tellurici di magnitudo compreso tra 4.1 e 4.7 successivi al terremoto delle 10,25, registrati tra la zona di Montereale e Amatrice.

Una sequenza che rappresenta, secondo quanto dichiarato all’Ansa dal sismologo dell’Ingv, Alessandro Amato, «un fenomeno nuovo nella storia recente per le modalità con le quali si manifestato». «Si sono viste più attivazioni progressive, purtroppo – ha aggiunto – non è chiaro il meccanismo che determina la variazione dei tempi». Dal sisma del 24 agosto «i terremoti non si sono spostati tutti a Nord o a Sud, ma si sono mossi a macchia di leopardo e alcune zone non si sono mosse».  Questi eventi sono stati localizzati dalla rete sismica nazionale dell’Ingv in un’area lunga circa 10-15 km in direzione appenninica e larga circa 5-6 km che si trova in una zona a pericolosità sismica molto alta, compresa tra l’area interessata dalla sequenza sismica del 2009 che ha devastato L’Aquila e la parte meridionale dello sciame iniziato il 24 agosto nel centro Italia. Secondo il blog dell’Ingv «la faglia coinvolta dagli eventi di questa mattina appartiene al sistema di faglie dei Monti della Laga, il cui settore più settentrionale si è attivato con l’evento del 24 agosto. Non si può escludere il verificarsi di terremoti di magnitudo comparabile o superiore a quelli di questa mattina».



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