Andrea Marchiori e Riccardo Sacchi di Fi e Paolo Renna di Fdi in conferenza sull’operato dell’amministrazione comunale
di Claudio Ricci
Da una parte il bilancio 2016 di Carancini, dall’altra i “conti in rosso” dell’amministrazione snocciolati dall’opposizione. Al grido di “più concretezza e meno annunci” i consiglieri di Fi Riccardo Sacchi e Andrea Marchiori, di Fdi Paolo Renna, di Città Viva Maurizio Mosca e di Idea Macerata Francesco Luciani frenano gli “entusiasmi” dell’amministrazione che ha appena archiviato il terribile 2016. L’anno del terremoto superato, nella versione di Romano e compagni, con qualche acciacco ma anche con numerosi semi piantati per il 2017. “Nei mesi dell’emergenza abbiamo tenuto una linea ragionevole e responsabile – commenta il capogruppo di Fi Riccardo Sacchi – senza fare polemica, eppure le cose da dire c’erano eccome. Credo che ci sia una grossa ‘annuncite’. Non vedo perché fidarci dell’ennesimo spot per cui l’annus horribilis è dato per passato”.
Punto per punto la minoranza passa in rassegna tutte le incompiute dei primi 18 mesi del Carancini bis. A partire dal mancato progetto piscine, “la madre di tutte le incompiute” per Sacchi che ricorda “gli 800mila euro di interessi passivi, la defezione dell’Università e i 130mila euro di ulteriori spese”. Si passa al turismo dove la chiusura dell’Ostello Ricci e gli eventi di Natale vengono imputati da Sacchi “alla mancanza di un progetto forte di rilancio del centro e di una vocazione turistica indefinita”. Un plauso va invece alle città vicine. “Come San Severino – continua il capogruppo di Fi – che ferita dal terremoto ha organizzato un calendario natalizio di tutto rispetto, o Civitanova che ha saputo cogliere l’accoglienza degli sfollati organizzando un grande evento”. Ultima stoccata su via Mattei-Pieve: “Non vorrei che fosse l’ennesimo annuncio. Non è una cosa immediata ed è ben aldilà da venire”. Sul polo alle Casermette: “Non facciamo le solite cose raffazzonate. Ragioniamo insieme, anche insieme ad esperti e associazioni di categoria su quella che è un’area strategica”.
Secondo Renna alla disponibilità dimostrata all’amministrazione in tempi di emergenza non è corrisposto il coinvolgimento della minoranza: “Ad oggi non sappiamo di preciso quante famiglie sono fuori, quante abitazioni sono danneggiate e quanti sono i danni agli edifici pubblici. Abbiamo un Natale che doveva servire da volano per il centro con uno sforzo economico che però non è stato fatto. Mentre per villa Ficana vengono spese migliaia di euro che non credo garantiscano questo grande ritorno turistico”. Manutenzione ordinaria “finanziata con mutui trentennali”, bilancio “allo scuro” dello Sferisterio e “sicuro fallimento del bando per il centro fiere” sono le altre critiche rivolte dal consigliere di Fdi all’amministrazione.
Una maggioranza e una giunta “prive di spirito critico e di personalità” sono i mali maggiori per Marchiori: “A queste ha fatto da contraltare una minoranza votata alla lealtà, a uno spirito intransigente e allo stesso tempo propositivo”. Un bilancio comunale che secondo il consigliere azzurro va guardato con “grossa preoccupazione”. Il peccato originale dell’esecutivo rimane secondo Marchiori: “l’impoverimento dei contribuenti onesti. L’adeguamento delle tariffe delle mense scolastiche in base alle fasce Isee è la falla maggiore di un sistema che si dice di sinistra ma che di sinistra ha ben poco. Macerata è attrattiva solo per immigrati e indigenti che godono di sostegni al reddito, all’abitazione e alla famiglia. Ma è poco attrattiva per i contribuenti onesti e ostile per le imprese, il commercio e l’artigianato. La conseguenza è lo spopolamento. Siamo in grado di spendere 900mila euro in un mese per lo stadio e 2milioni per un parcheggio ma per una strada occorre ricorrere ad un mutuo”.
Mosca si augura che le cose cambino nel 2017 e annuncia: “Mi toglierò lo sfizio di vedere, anche a spese mie, se i conti del Comune sono tutti in regola arrivando se necessario anche alla Corte dei conti. Nella conferenza di fine anno si è vista tutta la superbia di questa amministrazione che però si deve rendere conto di amministrare con meno del 25% dei voti della città. E invece di parlare con tutti, coinvolgono solo Apm, Meridiana e pro loco e con le associazioni amiche. Basta con questo modo fascista di gestire le cose”.
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L’opposizione vuole vedere i bilanci, questa ficcanaso! Ma c’è la privacy!