La Madonna della Salute:
la devozione nasce da un quadro

MACERATA - La storia di don Ludovico Ferrajoli che portò l'immagine in città
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Mario Monachesi

Mario Monachesi

di Mario Monachesi

La devozione per la Madonna della Salute (che si festeggia il 21 novembre) arriva a Macerata intorno alla seconda metà del ‘600. Ai primi del novembre 1666 l’Arciprete dell’antica chiesa di San Giorgio, don Ludovico Ferrajoli, appoggiato al suo bastoncino a fibbie d’argento, rientra in canonica dopo la serale passeggiata per le mura, con il desiderio di recarsi a Padova a far visita al Santo di cui era molto devoto, per chiedere la grazia di servire Dio anche nei momenti più difficili. Detto fatto, eccolo dopo qualche giorno inginocchiato davanti alla tomba del Santo, luogo dove ha portato oltre ai suoi, i crucci dell’intera comunità parrocchiale. A sera, uscendo un po’ più “consolato” dalla Basilica padovana, lo si sente pronunciare: “È proprio vero che quando passa un Santo nella nostra vita lascia sempre un segno di dolcezza”. Sull’onda di questa nuova gioia continua: “e perché non fare una capatina a Venezia? Anche un po’ di sano svago non nuoce”. Il mattino seguente a bordo della prima carrozza parte per Venezia. Giunto nella città lagunare viene indirizzato alla Basilica della Madonna della Salute. Sull’altare, tra una miriade di lumini accesi, troneggia Maria. Don Ludovico sente subito un forte richiamo verso quella meravigliosa immagine. Passa intere giornate ai piedi di quell’altare che tanto lo attira e lo attira a sostare. L’ultima sera, mentre sta già facendo le valigie per il ritorno a Macerata, un distinto signore accostandosi gli dice: “Reverendo, ho notato la sua devozione, ho saputo che è arrivato da molto lontano. ..le ho portato un dono, lo gradisca”, e gli lascia tra le mani una immagine bellissima della Madonna della Salute. È un dipinto rappresentante la Vergine che veglia sul bambino assopito in un sonno profondo e che oggi si pensa possa attribuirsi al Sassoferrato.

La chiesa di San Giorgio e piazza XXX Aprile

La chiesa di San Giorgio e piazza XXX Aprile

Tornato in città sistema il prezioso quadro sull’altare centrale, spostando quello raffigurante San Giorgio in uno dei laterali. Tra i maceratesi si sviluppa subito la devozione a Maria Santissima protettrice non soltanto della salute bensì anche di quella fisica. Dopo 73 anni di ininterrotta venerazione, la Chiesa locale presenta istanza al capitolo vaticano affinché si incoroni la santa immagine. La cerimonia di accoglimento avviene con solennità e immensa partecipazione in Cattedrale nel 1749. Da allora la Madonna della Salute attende tutti i maceratesi con un appuntamento che si ripete ogni anno il 21 novembre. La devozione alla Madonna della Salute ha origine in oriente dagli albori del Cristianesimo. In quei luoghi era tradizione, a tutela della sanità dei cittadini, che in ogni città fosse eretta una statua o cappella in onore della Madonna. Il 22 ottobre 1630 il Senato della Repubblica veneta decreta, quale ringraziamento alla Madonna per la cessazione di una epidemia di peste, la costruzione di una chiesa dedicata alla Madonna della Salute, il magnifico tempio che ancora si specchia sul Canal Grande.



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