“Ho troppa paura per stare in albergo, preferisco qua sul lettino da mare”. Rita Doko ha 27 anni e nel pancione porta “un maschietto – dice – sono all’ottavo mese”. Si trova nel palazzone dell ‘815 , accanto al multiplex di Tolentino dove stamattina hanno ripiegato centinaia di persone che non hanno trovato spazio negli altri punti di accoglienza allestiti ieri dal Comune dopo il terremoto delle 7,40. La sua casa è “finita”, dice. Si trova in quella che da oggi è zona rossa di Tolentino nel quartiere di viale Vittorio Veneto. È stesa su uno dei lettini messi a disposizione per gli sfollati. Ha anche una bambina che ora dorme profondamente, nonostante il via vai di persone, pompieri e volontari della Protezione civile, accucciata in una coperta nel lettino accanto a quello della madre. La bimba “quando sente un rumore – dice Doko – corre verso la porta. Ha imparato così”. La famiglia di Rita si è divisa in due dopo la scossa. “La metà dei miei parenti – dice la 27enne – è tornata in Albania con i bambini piccoli. Io invece sto qua”. Con lei la madre, la sorella, la nipote e anche il marito. Non tutti stanno comodi sui lettini in mezzo a tante persone ma “siamo qui per fare compagnia a lei”, dicono.
(Fe. Nar.)
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