Da sinistra l’onorevole Piergiorgio Carrescia, il criminologo Stefano Padovano, l’avvocato Giuseppe Bommarito e il senatore Mario Morgoni
Giuseppe Bommarito, presidente dell’associazione “Con Nicola oltre il deserto dell’indifferenza”
di Leonardo Giorgi
(foto di Andrea Petinari)
«La nostra è una zona ideale per la criminalità organizzata perché non c’è la consapevolezza del problema». Così l’avvocato Giuseppe Bommarito al convegno di ieri sera all’hotel Claudiani di Macerata sulle infiltrazioni e le attività mafiose nella regione e organizzato dall’associazione “Adesso Marche”. Oltre all’avvocato, presidente dell’associazione “Con Nicola oltre il deserto dell’indifferenza”, sono intervenuti il docente e criminologo Stefano Padovano, l’onorevole Piergiorgio Carrescia e il senatore Mario Morgoni.
L’onorevole Piergiorgio Carrescia
«Questa serata – ha spiegato Carrescia, aprendo i lavori – fa parte di una serie di iniziative tra Ancona e Macerata volte a dare maggiore consapevolezza, anche all’interno del Pd della situazione. Con il senatore Morgoni, abbiamo intenzione di portare la situazione di Civitanova e dintorni anche all’attenzione della commmissione parlamentare Antimafia che nei prossimi giorni sarà in visita alla direzione antimafia di Ancona».
Bommarito, dopo aver esposto la sua ricostruzione dei collegamenti tra le cosche mafiose crotonesi e la costa maceratese-fermana (pubblicata il mese scorso sulle pagine di Cronache Maceratesi), ha spiegato come le Marche non siano mai state una “isola felice” lontana dalla criminalità organizzata, anzi. «Una città come Civitanova – sottolinea Bommarito – si presta bene a spaccio e riciclaggio, oltre a essere una città ideale per nascondersi in momenti di necessità. L’attività di riciclaggio di denaro è così pesante che tantissimi negozi aprono e chiudono nel giro di qualche mese, con il solo scopo di “ripulire” i soldi provenienti da attività illecite. A Civitanova ci sono banche che prestano soldi a soggetti pluricondannati tramite la fideiussione di persone provenienti da tutta Italia». Secondo l’avvocato sono tanti i personaggi di spicco delle cosche del sud Italia che nella riviera marchigiana avrebbero trovato un buon territorio sul quale fare affari, anche perché «al porto di Ancona ci sono meno controlli ed è prediletto dalla ‘Ndrangheta. La questione è grave perché in città come Civitanova, dove la criminalità organizzata è dietro a incendi d’auto, estorsioni, spaccio e prostituzione, l’opinione pubblica ha scarsa consapevolezza del problema. Allo stesso tempo – conclude Bommarito – la magistratura e le forze dell’ordine del territorio non hanno esperienza in questo tipo di vicende e spesso non si riescono a fare i collegamenti necessari tra i fatti che accadono. Se non facciamo un veloce salto di qualità, sarà sempre peggio».
Il professore Stefano Padovano
«In certi bar di Civitanova ti fanno alzare quando arriva quello coi soldi. Bisogna fare attenzione a quei segmenti di società che rimangono affascinati da certi personaggi». E’ l’allarme lanciato dal professore Stefano Padovano, che espande la questione delle infiltrazioni mafiose anche a centri abitati «con meno di 5mila abitanti», facendo presente che «l’attuale criminalità organizzata è andata oltre la figura degli “uomini-cerniera” (persone che fungono da tramite con gli ambienti mafiosi ndr). Oggi si cerca il consenso popolare. Al nord ci sono persone di 30-40 anni che si vantano di aver avuto a che fare con vecchi mafiosi che raccontano dei loro anni in carcere o di dove nascondevano le armi. Ci sono componenti di tifoserie organizzate affascinate da questi ambienti». Tornando al territorio marchigiano, «negli ultimi 50 anni – continua Padovano – le criminalità organizzate si sono radicate e rafforzate, la forza i questi uomini è riuscire a radicarsi in piccoli comuni, come successo nella provincia di Savona. Bisogna ammettere che si è parlato della mafia al nord in modo più diffuso solo dopo il 2006, ovvero dopo la pubblicazione di Gomorra di Roberto Saviano». Il senatore Mario Morgoni del Pd sottolinea a fine serata come l’opinione pubblica, nella lotta alla criminalità organizzata nel nostro territorio, deve svolgere un ruolo diverso, visto che il poco pubblico presente al convegno di ieri «dimostra purtroppo lo scarso interesse verso questo argomento. Inoltre, tantissime volte capita in modo involontario ai cittadini di entrare in contatto con sistemi malati, con persone che magari ti danno 3mila euro per comprare un’auto che ne vale 500. Anche nella politica dobbiamo predisporre un attacco a certi sistemi e rifuggire dalla sciocchezza dell’isola felice. Molto spesso – conclude Morgoni – prevale ancora la cultura di farsi i fatti propri».
Il senatore Mario Morgoni
Il convegno all’hotel Claudiani di Macerata
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Un incontro come questo, dato il tema, avrebbe dovuto essere molto più partecipato.
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Purtroppo anche a Macerata, come nel resto della Provincia e della Regione, oramai la popolazione si è assuefatta (quasi vaccinata) alla mala-cronaca, alle rapine, ai furti, alla delinquenza che, probabilmente, la da per scontata e pertanto diserta, non partecipa, si disinteressa…. Per la serie: “tanto c’è e non ci possiamo fare nulla”.
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Abbiamo purtroppo visto e rivisto che l’interesse (della politica e delle amministrazioni) si “accende” solo se è colpito qualcuno vicino (un parente, un amico, uno “potente” a cui si devono favori, ecc.).
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Altrimenti anche chi dovrebbe vigilare , purtroppo, talvolta tende a minimizzare [[[[i soliti ripetuti: “altrove è peggio”, “se vediamo gli indici della cfiminalità non siamo la peggiore città/Provincia” ecc….. fino ad arrivare, ai più idioti, che addirittura nascondono la testa sotto la sabbia “inutili allarmismi”, “solo propaganda disfattista”, “si creano timori ingiustificati”, ecc. ecc.]]]]
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La cosa raccapricciante è che, da molto tempo (almeno 20/25 anni, probabilmente di più), ci sono state le avvisaglie, gli “avvertimenti” che l’aria stava cambiando: un furtoi li, un’auto bruciata qui, una rapina nella città vicina, un capannone che misteriosamente prende fuoco, ecc. ecc.)…
Eppure, per troppo tempo, questi atti criminali sono stati sempre trattati come “casi isolati”, l’eccezzzzzzzzzzzione che conferma la regola di essere una città/Proivincia tranquilla…
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Del resto lo diceva anche Jimmy Fontana “Paese mio che stai sulla collina, disteso come un vecchio addormentato la noia, l’abbandono, il niente….” quindi qui da noi non accade nulla, mai accaduto nulla, tutto regolare…
Ma intanto i furti nelle case aumentavano, le rapine in banca, le auto bruciate…
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Ora siamo così tanto vaccinati che incontri importanti come questo vanno semideserti.
La criminalità ringrazia per l’assuefazione dei cittadini e l’ignavia delle Istituzioni
La gente si fa i fatti propri perché ha paura. Non vedo come si possa dargli torto, visto che le forze dell’ordine scarseggiano al punto che non si riesce ad istituire neanche il poliziotto di quartiere.
Per quanto non condivida quasi niente di quello che dice Morgoni, stavolta c’ha azzeccato.
Purtroppo, però, anche Iacobini ha ragione
Il senatore non l’ha detto, ma non credo che non sia convinto che le forze delle ordine siano da potenziare come persone e come mezzi.
@ Iacobini & Pantò
Una quindicina di anni fa partecipai ad un’incontro dei sindacati di Polizia, proprio al Claudiani.
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Paradossalmente emerse che il rapporto per numero di abitanti, delle Forze dell’Ordine italiane (Polizia, Carabinieri, Finanza, Vigili, ecc.), era uno dei più alti del mondo (tipo 1 poliziotto virgola qualcosa ogni 100 abitanti, mentre gli USA ne avevano solo 0,55 ogni cento abitanti e l’Inghilterra 0,44… i numeri sono a caso, ma è per rendere l’idea delle proporzioni: in Italia avremmo dovuto avere una sicurezza e un controllo del territorio vastissimo, ben maggiore degli altri Stati).
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Ma pur avendo un così alto numero di Tutori dell’Ordine paradossalmente gli agenti sulle strade (volanti, controlli, ecc.) era uno dei pù bassi del Mondo.
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Nello specifico nelle Marche le Forze dell’Ordine erano in SOTTONUMERO in quanto le “emergenze” erano in altre Regioni per cui su ogni 100 che andavano in pensione (da anni) i sostituti “nuovi” erano solo 70/80…. Con la conseguenza che, anno dopo anno, c’erano sempre di meno uomini sulle strade.
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La “tranquillità” della Regione (sebbene ci fossero casi di delinquenza organizzata lungo la costa, da San Benedetto a Pesaro), per alcuni, era solo una precisa scelta d’investimento: i criminali nelle Marche riciclavano soldi, per cui non avevano alcun interesse a rendere la Regione “a rischio”, con la conseguenza di far moltiplicare le Forze dell’Ordine ed i controlli e le indagini… E quindi sceglievano di avere una Regione “pacifica” (dove investire) e pertanto andavano a delinquere altove….
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Credo solo che 15 anni dopo la situazione sia solo peggiorata
In Germania non esistono i vigili urbani, né la distinzione tra Polizia e Carabinieri (così come d’altronde non esistono prefetti – reintrodotti in Italia da Napoleone – e questori): esiste invece la Polizei. Forse questo è il presupposto dell’efficienza nel mantenimento dell’ordine in Germania.
Credo che sia sorprendente due parlamentari del PD facciano un convegno su “CIVITANOVA MARCHE MAFIOSA” al Claudiani e senza invitare il Sindaco di Civitanova Marche, i partiti della città, e non siamo stati invitati come partito.
Sono giorni che , come nel 2011 , girano veleni sulla città, oggi come allora siam alla vigilia di scelte amministrative importanti. Ieri giravano mail al veleno su presunte collegamenti tra la camorra ed esponenti del PD cittadino, oggi idem. No è dietrologia ma coincidenze sospette.
Noi come città ci siamo adoperati per segnalare i fatti criminosi, come PD noi abbiamo fatti diversi convegni con Emanuele Fiano e Claudio Minniti , abbiamo invitato le forze dell’ordine .
Se il vostro convegno è stato scarso per partecipazione è dato dalla vostra voglia di non confrontarvi, con la nostra città, con il PD di Civitanova Marche e con la realtà.
Non è vero ciò che scioccamente si afferma che la gente si fa i fatti suoi, la malavita trova difficoltà a radicarsi poiché i marchigiani non si piegano ai ricatti. Nella nostra città, come in provincia la piazza dello spaccio è controllata da extracomunitari, le mafie qui investono i proventi delle loro attività criminose, questo è un dato di fatto acquisito, come investono a Milano, a Roma etc. Associare le auto in fiamme a atti criminosi da parte delle mafie è forzare a proprio piacimento la realtà.
Io vorrei ricordare che i primi segnali di forti presenze mafiose avvennero nei comuni che costeggiano la strada Regina, sia dai fatti antichi che recenti di camion bruciati e bar .
Quindi onorevole Carrescia se vuol portare il caso all’antimafia aggiunga PORTO POTENZA PICENA e porto Recanati dove l’Hotel House è la roccaforte dello spaccio, della contraffazione di griffe e altri ameni scenari criminosi. Onorevole Carrescia la invito a venire a Civitanova Marche , lei è il professor Padovano garantisco io per la vostra incolumità fisica
Io sono andato a denunciare fatti e circostanze, voi?
Informo Giancarlo Berdini che il tema del convegno era ” sicurezza urbana e rischio criminalità organizzata nelle Marche” e non quello fantasioso da lui attribuito. L’obiettivo del convegno non era certo quello di dare pagelle ai politici ne’ tantomeno ai circoli del PD ma solo l’ opportunità di un approfondimento su un problema preoccupante per la nostra comunità .
Mario ma confermi o smentisci che Carrescia abbia detto porterò il caso Civitanova all’antimafia? Se questa affermazione corrispponde a verità è grave ciò che ha detto.
Non ho mai parlato per difendere la”pagella” ma dalla ricostruzione che Cronache fa del vostro convegno, esce scritto a chiare lettere che la questione era ” CIVITANOVA MAFIOSA” , a corollario della equazione CIVITANOVA=MAFIA sta la affermazione del Proffessore Padovano che a Civitanova se in un locale entrano i potenti ti fanno sloggiare., questa affermazione è grave , ed è lesiva dell’immagine della città, se io fossi Sindaco ne chiederei conto al Professore.
Ora ho Cronache ha fatto titoli per fare cassetto , ho nel convegno si è criminalizzata una città operosa e civile come Civitanova Marche.
Incendi di auto sulla costa, il procuratore Giovanni Giorgio: «Abbiamo ottenuto buoni risultati, riteniamo di aver individuato la maggior parte dei responsabili. Non ci sono episodi legati a trame estorsive o richieste di pizzo».
https://www.cronachemaceratesi.it/2016/02/03/incendi-di-auto-il-procuratore-individuati-maggior-parte-dei-responsabili-non-ci-sono-richieste-di-pizzo/764922/
A Civitanova e dintorni, l’eroina circolava a tutto spiano già nel 1976. La maggior parte di chi ne faceva uso all’epoca o giù o su di lì sta al cimitero.
Per il resto Civitanova sarà in linea con il resto d’Italia.