“Il trovatore” di Negrin
chiude le anteprime under 30

MACERATA - Giovedì 28 luglio alle 21 farà il suo debutto anche l'ultima delle opere del cartellone dello Sferisterio nello spettacolo dedicato ai più giovani che anticipa la prima

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Una scena de “Il trovatore”

 

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L’opera Il Trovatore

Ultima anteprima under 30 allo Sferisterio di Macerata con l’opera “Il trovatore”. Giovedì 28 alle 21 andrà in scena il terzo appuntamento dedicato al pubblico giovanile con la rappresentazione del regista spagnolo Francisco Negrin che già debuttò allo Sferisterio nel 2013. In buca d’orchestra Daniel Oren, bacchetta di fama mondiale e apprezzato allo Sferisterio nel lontano 1983 in Tosca con Monserrat Caballè, dirige l’Orchestra reAl suo fianco, nei panni del Conte di Luna, Marco Caria, baritono sardo apprezzato nel 2015 in Pagliacci nel personaggio di Tonio, e Enkelejda Shkosa, l’Azucena che già ha incantato il pubblico dell’arena nel 2013.gionale delle Marche. In scena il soprano napoletano Anna Pirozzi è Leonora, ruolo che ha interpretato di recente alla Royal opera house di Londra. Per la Pirozzi, artista ormai di fama internazionale, si tratta di un ritorno dopo l’esibizione dello scorso anno a Macerata nel dittico verista Cavalleria rusticana/Pagliacci.

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Anna Pirozzi e Marco Caria

Al suo fianco, nei panni del Conte di Luna, Marco Caria, baritono sardo apprezzato nel 2015 in Pagliacci nel personaggio di Tonio, e Enkelejda Shkosa, l’Azucena che già ha incantato il pubblico dell’arena nel 2013. La voce di Piero Pretti invece è protagonista nel ruolo di Manrico; il basso Alessandro Spina, di recente alla Scala sotto la direzione di Chailly ne La fanciulla del West, è Ferrando. L’allestimento concepito per la passata stagione dal titolo “Muri e divisioni” si riscopre fortemente attuale, alla luce delle divisioni e dei contrasti etnici e sociali su cui accende i riflettori la 52° stagione maceratese Mediterraneo. Spetta quindi al pluripremiato regista Francisco Negrin raccontare la storia dei due figli del Conte di Luna divisi nella culla dalla superstizione e dalla guerra. «Come i fratelli Grimm – spiega Negrin – ho cercato di conciliare il lato cruento con la poesia, ispirandomi alla tragedia greca dominata dai temi della ripetizione e della vendetta». La scenografia pensata da Louis Desiré accende lo Sferisterio di bagliori di fiamma.

(foto di Antonio Tabocchini)

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