Le recenti proteste contro le industrie insalubri a Monte San Giusto
di Marco Ribechi
Regolamento sulle industrie insalubri: l’opposizione di Monte San Giusto accusa Comune e Provincia di inciucio. La pietra dello scandalo riguarda l’approvazione della variante al piano regolatore comunale che, secondo la minoranza, permetterà di insediare industrie insalubri nel territorio comunale senza richiedere l’autorizzazione del Comune stesso. «Il primo punto all’ordine del giorno del consiglio comunale del 18 giugno era l’approvazione definitiva di una variante prodotta a suo tempo dalla passata amministrazione – spiegano i consiglieri Salvatori, Tortolini e Castricini di “Progetto Monte San Giusto” – Le norme tecniche di attuazione però sono state trasformate. Se prima non era ammesso l’insediamento delle industrie insalubri di prima classe nelle zone D, quelle destinate a usi industriali, artigianali e simili, ora è possibile se dimostrato caso per caso che non si rechi danno alla salute del vicinato».
Paola Mariani, vice-presidente della Provincia
Per l’opposizione si tratta di un modo per scavalcare il problema dei comitati locali permettendo ai privati di velocizzare l’iter di insediamento. «Non si riesce a comprendere la motivazione di tale prescrizione che arriva oggi dalla provincia di Macerata – spiegano i consiglieri – Una prescrizione anomala, per non dire sospetta, che favorisce solo i privati. La Provincia ci deve spiegazioni e deve uscire dall’impenetrabile silenzio e dalla completa assenza dalle vicende che hanno di recente riguardato il territorio sangiustese. Peraltro l’attuale vicepresidente è l’onorevole Paola Mariani, nota cittadina sangiustese, oltre che ex sindaco: speriamo non si sia completamente dimenticata del suo paese natio e manifesti la stessa sensibilità per l’ambiente proclamata ad alta voce negli anni passati».
L’area vicino alla quale dovrà essere costruito l’impianto
I consiglieri avrebbero chiesto di votare a parte il punto in questione e di bocciarlo ma dopo discussioni e sospensioni del consiglio si è andati al voto. «La variante è stata approvata all’unanimità, l’opposizione ha votato contro la modifica dell’articolo 21 che invece è stato approvato dalla maggioranza – concludono i consiglieri di minoranza – E d’ora in poi nelle zone artigianali di Monte San Giusto potranno trovare posto anche le industrie insalubri come l’impianto tanto discusso nelle ultime settimane. Questo sulla base di un Regio Decreto del 1934 appositamente rispolverato. Come a dire, quando serve, tutto va bene, anche le norme del ventennio. La sospensione non è stata possibile perché il 23 giugno sarebbe scaduto il tempo per approvare la variante. Bastava discuterlo prima. Nonostante il comitato dei cittadini che si oppongono alla presenza di industrie insalubri il Comune non ha voluto lanciare un segnale chiaro e deciso per tutelare il suo territorio».
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