Un anno di Romano II, (videointervista)
“Caro Pd, basta con i signorsì”

MACERATA - Carancini, il sindaco più "grillino" dei democrat, stila il bilancio del primo anno dalla riconferma davanti alle telecamere di Cronache Maceratesi: "Ci attendono sfide inedite in temi su cui c'è conflitto con la Regione come ad esempio la sanità". Lo stallo sul ParkSì: "Finita l'istruttoria porteremo la delibera in Consiglio, al massimo a luglio". Piscine: "A giorni nomineremo un legale. Il privato si assuma le sue responsabilità". Sul candidato area vasta: "Era necessario un tavolo con Pettinari, questo partito nel Maceratese deve uscire dalle stanze e parlare con la gente. Le batoste elettorali ci sono state anche qui, da San Severino a San Benedetto"

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Romano Carancini durante l’intervista nella redazione di Cm

 

di Claudio Ricci

(riprese di Gabriele Censi)

ParkSì, piscine, Palazzo Ricci, scuola delle Vergini, nuova Area vasta. Ad un anno dalla sua riconferma il sindaco di Macerata Romano Carancini traccia un bilancio in un’intervista a Cronache Maceratesi. Un racconto a tutto campo di quanto fatto e di quanto l’amministrazione è in procinto di fare per la città, uno dei capoluoghi ancora rimasti in Italia a segno Pd, dopo il secondo turno che ieri ha consegnato al M5S 19 città su 20 in tutto il Paese. Il “baluardo Carancini” rimane invece solido al comando (lontani sono i tempi delle crisi di maggioranza del primo mandato) nonostante proprio i democrat fossero stati nel 2015 i maggiori avversari alla ricandidatura di Carancini contrapponendogli nel duello delle primarie il gigante Bruno Mandrelli. Eppure Romano ha fatto il “bis” schiacciando anche gli altri 8 candidati tra cui i 5Stelle. Ma forse la sua forza è che nel Pd è il più “grillino” di tutti, schierandosi spesso contro i vertici di partito. Gli scontri sulla sanità del territorio e sul gestore unico del ciclo idrico insegnano.

Da sinistra il sindaco Romano Carancini, e Luca Ceriscioli

Il sindaco Carancini con Luca Ceriscioli nell’ultima visita del governatore all’ospedale di Macerata

E’ proprio nel “lunedì nero” del Pd che il primo cittadino ripercorre le tappe del suo secondo giro, gettando lo sguardo sugli orizzonti amministrativi e politici: «Ci aspetta una serie di sfide inedite, inaspettate e molto difficili. Cito fra tutti il tema della sanità ma anche alcuni servizi locali in cui le decisioni regionali confliggono con i territori. Abbiamo il compito di stare sul campo su aspetti come la gestione dell’acqua (che è il tema più scottante rispetto ad un indirizzo che altrimenti risulterebbe sconcertante per i  nostri territori). C’è chi mi accusa di fare teatrino con la Regione rispetto ad una linea assunta i difesa dell’intero territorio. A me farebbe comodo non dare fastidio. E’ esattamente un atteggiamento opposto che invece mi vede con gli altri sindaci in un ottica di atteggiamento chiaro nei confronti dei cittadini».

Centrale nel programma il tema ParkSì, cifra amministrativa e politica del Carancini atto secondo. Una delibera contrastata tanto dalle opposizioni che non sono d’accordo sull’acquisizione del parcheggio di Via Mugnoz a 1,6 milioni di euro quanto da parte della maggioranza. Contrasti, quelli interni soprattutto al Pd che Carancini sta cercando di appianare da mesi con una serie di confronti che hanno fatto slittare la presentazione del piano di mobilità prevista in un primo momento per gennaio.

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Il ParkSì

«Andremo in Consiglio i primi o al massimo metà luglio – dichiara Carancini – Praticamente è stato completato l’ approfondimento istruttorio. Ora abbiamo un rinnovamento del contratto di servizio con Apm che presenteremo alla maggioranza nei prossimi 15 giorni. Abbiamo impiegato qualche mese di più ma il rigore e l’attenzione al rapporto di servizio con Apm (che significa toccare l’utenza e i cittadini) richiedeva più di tempo. Sarà una delibera rivoluzionaria per il sistema della mobilità a Macerata. Ci sarà una modifica sostanziale del rappoorto tra cittadino, auto e centro storico”. Scuola Vergini e acquisizione di Palazzo Ricci inviata sono i pallini per l’anno a venire con un pensiero stupendo anche sulla prosecuzione alla direzione artistica dello Sferisterio di Francesco Micheli in scadenza nel 2017.

Rimane la nota dolente delle piscine. I lavori a Fontescodella non sono mai veramente partiti e il sindaco annuncia battaglia nelle opportune sedi. «Abbiamo formulato diffide e nonostante questo i lavori sono fermi. Ci apprestiamo in questi giorni a nominare un legale perché non può essere accettato un inadempimento di tale gravità rispetto ai cittadini. Vi è responsabilità dell’amministrazione che continua a credere in questa opera. Ma allo stesso tempo chi si è impegnato a realizzarla deve assumersi le proprie responsabilità rispetto ai propri comportamenti».

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Romano Carancini con il presidente della Provincia Antonio Pettinari presentano il builancio della Raci 2016 per la prima volta organizzata dal Comune di Macerata

 

Sulla candidabilità del presidente uscente Antonio Pettinari: «Con lui e’mancato un rispetto umano e di una dignità di alleanza politica da parte del Pd. Il primo passaggio era fare un tavolo con Pettinari per capire come mandare avanti il percorso. Purtroppo il Pd si ritiene autosufficiente quando non lo è. E ci si chiude nelle stanze per delineare a tavolino un candidato presidente della provincia. Se questo debba essere il sindaco di Monte San Giusto, Recanati, Macerata o il presidente Pettinari non può essere che l’effetto di un ragionamento politico. Se cerchiamo invece un “signor sì” rispetto alle linee amministrative faremmo un ulteriore sbaglio che ci porta ai risultati di oggi. Abbiamo perso San Benedetto, Porto Recanati, Castelfidardo. A San Severino non abbiamo un consigliere comunale del Pd. Credo che questo debba far porre qualche domanda a chi ha la responsabilità del partito in provincia e in regione. Una riflessione pubblica su alcuni temi credo che sia necessaria».

 



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