di Sara Santacchi
Fiamme all’ex Mark hotel di Ussita: bruciati 20 materassi nelle stanze della struttura chiusa da dieci anni ma disponibile per ospitare profughi.
La scoperta nella notte nel piccolo paese dell’entroterra dove sono stati dati alle fiamme i materassi di nove stanze dell’ex Mark hotel, albergo chiuso da 10 anni. Ad accorgersi del rogo è stato il proprietario, un 58enne residente a Civitanova che ieri, dopo essere stato a cena a Ussita ha deciso, intorno a mezzanotte, di passare nel suo albergo per controllare che fosse tutto a posto. E’ lì che ha trovato i materassi bruciati nelle stanze. A quel punto ha chiamato i carabinieri di Camerino che sono subito intervenuti sul posto insieme ai vigili del fuoco. Una volta sul posto hanno effettuato un sopralluogo nella struttura. Stando a una prima ricostruzione dei fatti, degli inquirenti, l’incendio sarebbe avvenuto nei giorni scorsi, tra l’1 e l’8 maggio. Un incendio doloso. Il proprietario, infatti, era stato nel suo hotel il 30 aprile e non aveva notato nulla. Chi ha generato l’incendio, sempre stando alle ipotesi degli inquirenti, è entrato nella struttura forzando una porta secondaria andando direttamente alle stanze, bruciando i materassi che sono stati cosparsi di gasolio. Non si è esclude che possa trattarsi di un atto dimostrativo dal momento che il proprietario si era reso disponibile a ospitare profughi all’interno della struttura.
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poco cosi nn li prendi
Voi sapete già che si tratterà di profughi? A me risulta che ci vogliano mesi o anni per capirlo, e che buona parte degli ospiti delle altre strutture regionali non sono affatto profughi, ma immigrati clandestini non identificati.
Per chi non conoscesse la zona: l’albergo, che credevo chiuso anche da più tempo, è in una zona montana disabitata, a sette chilometri dal paese di Ussita, freddissima e desolata. Il paese ha solo un generi alimentari, e i negozi sono ad altri cinque chilometri di distanza. I trasporti pubblici sono scarsissimi, e ad eccezione dei mesi estiv non raggiungono Frontignano. Non ci sono discoteche nel raggio di cinquanta chilometri. La zona è piena di case vuote, in cui è facilissimo creare reti clandestine di criminalità (come avviene, ad esempio, negli analoghi villaggi estivi di Porto Recanati o Fermo). Insomma, se non ci pensano gli eredi dei partigiani locali a dar fuoco alla struttura, probabilmente ci penseranno gli ospiti, come hanno già fatto in altre situazioni analoghe in tutta Italia.
Se non vado errato, si tratta dell’ex Rifugio del CAI Macerata, sito in Frontignano, che circa 30 anni fa venne venduto a privati che lo trasformarono in albergo. Si trova nella vicinanza degli accessi alle piste.
Anche questa è emergenza buonismo? Ma che merde sono quelli che hanno fatto un gesto simile?
Secondo voci, i “profughi” dovrebbero venire dalla Nigeria, nazione in cui non c’è guerra, le azioni di terrorismo sono limitate ad una ristretta zona del nord-est poco popolata (è foresta fitta), l’economia è in crescita travolgente. In compenso ci sono almeno due organizzazioni mafiose ben strutturate e già attive in Italia e nelle Marche, e una popolazione tra le più violente e meno alfabetizzate del mondo.
Come funzioni l’assistenza ai “profughi” lo descrive la guardia di finanza. Consiglio di cercare un articolo del fatto quotidiano dal titolo “Siracusa, onlus per assistenza ai migranti evadono 4 milioni di euro”.