Angelo Sciapichetti
Firmato il protocollo d’intesa, che avrà effetti anche nelle Marche, tra ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, le Regioni, l’Anci e le città metropolitane per far fronte all’emergenza polveri sottili nelle aree urbane. Approvata dalla giunta regionale la convenzione con il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, proposta dall’assessore Angelo Sciapichetti, per realizzare il progetto “Reti di ricarica per veicoli elettrici”.
POLVERI SOTTILI – Ecco cosa prevede il protocollo: in caso di sforamenti dei limiti di concentrazione degli inquinanti per più di sette giorni consecutivi, viene previsto l’abbassamento dei limiti di velocità nelle strade urbane di 20 km orari, la riduzione di due gradi della temperatura interna degli edifici civili e pubblici e la riduzione dell’uso delle biomasse laddove sia possibile ricorrere ad alternative di riscaldamento. A prescindere dall’emergenza, vengono previsti poi interventi strutturali: incentivi per la sostituzione dei mezzi pubblici, con la previsione dell’intervento della Cassa depositi e prestiti quale centrale unica di committenza (in questo senso la legge di Stabilità prevede un primo stanziamento di 150 milioni di euro), incentivi alla rottamazione delle auto private e per la sostituzione delle caldaie di condomini, scuole ed edifici pubblici. «Come Regione siamo molto soddisfatti perché si tratta di misure ampiamente anticipate da interventi già realizzati o in corso di realizzazione – dice l’assessore regionale Angelo Sciapichetti, all’uscita dall’incontro – Stiamo predisponendo un progetto per la sostituzione delle caldaie condominiali nell’ambito del nuovo Piano regionale energetico ambientale, e nella delibera di giunta del 30 novembre scorso abbiamo previsto limitazioni all’uso delle biomasse di riscaldamento. Abbiamo avviato un progetto per la promozione dell’uso delle auto elettriche, con la previsione di una rete di stazioni di rifornimento capillarmente diffusa. Nel 2016 rilanceremo il progetto collaterale alla terza corsia dell’autostrada per la piantumazione di ben 400 ettari di nuove aree verdi. L’intesa firmata con il ministero prevede infine una cabina di regia congiunta per il monitoraggio dell’efficacia delle misure adottate».
Foto di repertorio
TRASPORTO ELETTRICO – “Reti di ricarica per veicoli elettrici” coinvolgerà i comuni di Ancona, Ascoli Piceno, Civitanova Marche, Fermo, Macerata, Pesaro, Porto San Giorgio, San Benedetto del Tronto e Senigallia. Il progetto, dal costo di circa 240mila euro, è stato ammesso a finanziamento da parte del ministero ed è quindi interamente coperto. Per installare nei comuni citati le infrastrutture di ricarica per veicoli a energia elettrica, si prevede preliminarmente la predisposizione sia di un piano delle installazioni della mobilità elettrica, l’acquisto delle infrastrutture e la realizzazione delle opere accessorie e azioni di informazione al pubblico. Le installazioni rispecchiano la realtà insediativa e urbana della regione, che vede nella costa la più alta densità di centri di maggiori dimensioni. La mobilità elettrica è capace di rompere l’attuale modello non sostenibile di trasporto su strada ed è in grado di promuovere una rivoluzione verde intelligente. Già oggi, i veicoli alimentati con l’attuale tecnologia elettrica disponibile, sarebbero teoricamente in grado di soddisfare le esigenze di quel 90% di automobilisti europei e italiani che percorrono quotidianamente meno di 100 chilometri.
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Ci sono o ci fanno?
Dopo essermi posto varie volte questa domanda stavolta ne sono quasi certo: ci sono.
Due provvedimenti inutili se non addirittura peggiorativi.
La diminuzione di due gradi di temperatura nel riscaldamento degli edifici: passi per il centralizzato, per fortuna sempre meno diffuso dove non ce ne è l’obbligo, ditemi chi di voi quando regola la temperatura del proprio appartamento ha mai pensato di essere spiato quando ha portato il termostato a più di 22 gradi (il limite è di 20 gradi più o meno 2 gradi). Il provvedimento non lo rispetterà nessun privato e i gestori degli impianti centralizzato sono in ferie.
Riduzione della velocità a 30 km/h: questa è la dimostrazione che sono proprio idioti. Viaggiare a una velocità così ridotta significa farsela tutta di prima o seconda, mandando al massimo i consumi e quindi le emissioni.
Ogni popolo ha il governo che si merita, ma forse questo è troppo anche per gli italiani.
20 km orari?vado a piedi!
hanno il tempo e le risorse x controllare le famiglie e fabbriche no??..
Quindi, se non ho capito male, adesso negli uffici pubblici (quelli stessi uffici pubblici che tengono accese le luci a mezzogiorno in luglio e agosto!!!!!) ci saranno temeprature “normali” e non, come spesso accadeva d’inverno, trovarsi fuori con temperature polari e, dentro, essere costretti ad andare in giro in T-shirt e calzoncini corti per via del caldo….
Speriamo quindi che i “tagli” NON avvvengano nelle scuole, dove al contrario degli edifici pubblici, NON è mai così tanto caldo…..
Sig. Marini in realtà esistono studi scientifici internazionali che dimostrano che la riduzione della velocità consentita da 50 a 30 km determina una riduzione degli inquinanti oltre che ovviamente un aumento della sicurezza . La sua convinzione personale basata su una semplice opinione e’ errata .
i miei sono bassissimi quasi toccano terra
La str…ta della riduzione della velocità delle auto a 20km orari sta semplicemente nel fatto che è inapplicabile nella pratica!!! Come si può pensare di percorrere le mura a quella velocità!! Incidenti a go go !!
BBah!!!
Quante macchine elettriche ci sono a Macerata? Con quello che costano!
Per Iesari. Forse la velocità avrà effetto sugli ossidi di azoto e sulle polveri sottili. Infatti per quanto riguarda la CO2 sembra che quel che contino siano solo i chilometri percorsi, ossia non conti la velocità di percorrenza, almeno stando alla pagina del Sole 24 Ore: http://www.ilsole24ore.com/speciali/emissioni_auto/emissioni_auto_emissioni_tipologia_alfa_romeo_benzina.shtml
Nella pagina del Sole 24 Ore si può notare anche che maggiore è la cilindrata del motore, maggiori sono le emissioni di CO2 a parità di percorso. Pertanto preferire un’auto piccola ad una grande di per sé significa dare un minor contributo all’inquinamento atmosferico.
Mario Iesari se mi da indicazioni di come trovare gli studi che dice le sarei grato. Consideri però che le misure antinquinamento prescrivono la riduzione di 20 km/h delle velocità massime, cioè da 50 a 30, da 70 a 50, da 90 a 70, e non so se gli studi che dice fanno riferimento a tutte le riduzioni possibili, altrimenti è come dire che anche 20 è meglio di 40, 10 è meglio di 30, 5 è meglio di 25…allora meglio di tutti è stare fermi con il motore acceso (?!?). Bisogna fare poi attenzione alle ipotesi di verifica di certi risultati scientifici, un po’ come quando dicono che la nostra auto fa 20 km con un litro, ma noi non ci riusciamo a farli nemmeno facendo i miracoli. Probabilmente viaggiando a 30 km/h, costantemente, senza ostacoli, senza fermate, con certe condizioni di temperatura ecc.ecc.ecc. si ottiene quello che dice lei. Ma se dovessimo andare al centro di una metropoli a 30 km/h, con i semafori, i pedoni, chi non rispetta le precedenze, sarebbe un continuo fermarsi e ripartire per effetto fisarmonica (un po’ quello che producono i curiosi in autostrada sull’altra corsia quando c’è un incidente), ed i 30 km/h sarebbe una velocità che si raggiunge raramente. Immagino che con una velocità MASSIMA di 30 km/h si arrivi a viaggiare ad una velocità MEDIA di 10-15 km/h, con frequenti code di auto ferme. Non so se sulla sua auto ha l’indicatore di velocità media, sulla mia auto, dopo circa 12.000 percorsi in parte anche in autostrada e quasi tutti fuori città, mi indica una velocità MEDIA di 44 km/h. Questo per dirle che un conto sono i risultati di laboratorio o nel nostri caso su pista, e un conto poi è la realtà che è facile immaginare.
Per Iacobini . Le misure di cui si sta discutendo riguardano l’inquinamento dell’aria in ambito locale che provoca come sappiamo pericoli per la salute. L’emissione dei gas serra come la Co2 invece riguarda i cambiamenti climatici su scala globale che è l’altro problema forse anche più minaccioso nel lungo periodo dell’utilizzo di combustibili fossili . Ma credo che questo lei lo sappia .
Per Iesari. E’ vero, avevo agganciato le emissioni di CO2 alla questione del Parksì e nel contempo sottovalutato la legge della fisica secondo la quale la resistenza aerodinamica opposta ad un veicolo è direttamente proporzionale al quadrato della sua velocità (per cui una velocità doppia implica un’emissione quadrupla di prodotti della combustione). Me ne scuso.
Per Marini
di seguito le copio un link di un breve testo (in lingua inglese) che mi sembra faccia una buona sintesi della conoscenza scientifica in quel momento (il lavoro è del 2011 e non ho trovato studi successivi). il documento afferma in realtà che la riduzione della velocità in area urbana rappresenta un scelta da prendere più per motivi di sicurezza che per motivi ambientali. I modelli più sofisticati di analisi però dimostrerebbero che proprio le PM sono gli inquinanti che dovrebbero godere dei maggiori effetti positivi (da un quarto ad un terzo in meno) della riduzione della velocità. Insomma non si tratta di certo della soluzione definitiva contro l’inquinamento ma nemmeno una decisione da stupidi come lei riteneva eccedendo forse nella polemica. In ogni caso le auguro, come auguro a tutti i lettori di CM , un buon anno con magari un pò di pioggia e vento a risolvere davvero questo problema … almeno per ora
http://ec.europa.eu/environment/integration/research/newsalert/pdf/226na5_en.pdf
Per Iesari, le invio un link che sosterrebbe ciò che dico io, e la polemica è sicuramente dovuta all’approssimazione di chi ci governa, che non chiede mai scusa e non ha mai il coraggio di dire “ho sbagliato”. Un sincero augurio di buon 2016 anche a lei, ai lettori di CM e alla sua fantastica redazione. http://m.ilgiornale.it/news/2015/12/31/ma-ridurre-la-velocita-e-persino-dannoso/1209092/
Giusto per ravvivare il già asfittico dibattito fra i vari interventi butto nella mischia alcune considerazioni:
1) Dove sono le centraline (ammesso che funzionino) che monìtorano lo stato dell’aria oltre che Macerata anche negli altri centri in considerazione che il protocollo è valido per tutti (ANCI)?
2) Chi controllerà se nella mia casa, stanza per stanza, ci sono 18 o ancor meglio 17 gradi?
3) Per la riduzione della velocità da 50 Km/h a 30 Km/h cioè 20 Km/h in assenza di apposita cartellonistica nei centri urbani il codice indica 50 Km/h e la multa relativa allo superamento di 20 Km/h prevede una sanzione da € 168,00 a 674,00 e 3 punti patente (art 142 c.8 CdS). Oltre ovviamente i vari studi se diminuendo la velocità si inquini di più o di meno.
Infine qualcuno ma soprattutto “gli idioti” come affermato dal sig. Franco Marini fra i ns. pensatori politici nazionale e locali NON fanno riferimento al METANO che essendo un gas, e pertanto non inquinante, non viene nemmeno preso in considerazione, il povero Enrico Mattei che aveva scoperto un giacimento in Italia nei pressi di Piacenza talmente grande che saremmo diventati un paese esportatore e non importatore si rivolterà nella tomba. Una nota polemica finale è per le auto elettriche che è vero che non inquinano, ma non ci si chiede come produciamo energia elettrica nel nostro paese?!!!…..come al solito fa comodo a “qualche idiota” (per riprendere l’aggettivo di Marini) pubblicizzare tale soluzione per farci in qualche modo affari. Buon 2016 a tutti meno……
Sig. Fabbrizio sperando che non le mie risposte non le risultino troppo asfittiche provo a soddisfare qualcuna delle sue domande. Le centraline gestite dall’Arpam nella regione marche sono 16 e sono presenti in tutti i capoluoghi di provincia , nelle principali città (esempio Jesi, Fabriano, Civitanova , fano , san benedetto, etc.) e anche in alcune aree come Genga per monitorare la situazione lontana dai centri urbani. credo siano previsti dei finanziamenti (magari insufficienti si vedrà) per favorire il passaggio verso auto più efficienti e/o meno inquinanti come quelle che utilizzano il metano. Per quanto riguarda le auto elettriche è evidente che se l’energia elettrica immessa nella rete fosse interamente prodotta (ma in parte lo è) da energia rinnovabile sarebbe la soluzione perfetta. in ogni caso, però, bruciare petrolio in una centrale elettrica è notevolmente più efficiente e meno inquinante che nel motore a scoppio di un auto e quindi converrebbe comunque utilizzare auto elettriche. Per quanto riguarda il controllo a casa sua ha proprio bisogno di averlo se considera necessaria la misura ?
@Iesari. Prima di scrivere è sempre opportuno informarsi.
1) Non il sottoscritto, ma bensì l’assessore Cristiana Cecchetti (assessore ambiente Civitanova M. ndr) nell’articolo di CM del 30 c.m. dice che molti centri si sono sforati limiti facendo intendere che non vi sono centraline come quelle installate a Civitanova e seguite dall’UNICAM. Forse l’ARPAM segue come lei afferma quelle di Genga etc. e non Civitanova Marche.
2) Quindi, fatta 100 la produzione di energia elettrica nazionale, il mix energetico è così composto:
il 62,5% è prodotto da centrali termoelettriche
il 12,3% è prodotto da centrali idroelettriche
l’ 11,6% è prodotto da impianti geotermici, eolici, fotovoltaici, ed altri da fonte rinnovabile
( Da un rapporto di Terna, il gestore della trasmissione dell’energia elettrica nazionale)
Forse lei non è ha conoscenza che quando si impone una regola e a questa non si da seguito con provvedimenti sanzionatori non v’è valenza se non quella morale. Ecco che allora le luci e i gradi centigradi e quant’altro nei pubblici e privati edifici vengono monitorati. Mai visti ispettori ARPAM gironzolare per le case o ancor meglio negli uffici.
La morale caro sig Iesari, forse le è sfuggita, quando parlavo del METANO. Provi a dare un’occhiata alla rete di distribuzione in Italia, le porto solo un esempio in Sardegna causa SARAS (Moratti/Esso) non c’è traccia di un solo mc. di metano pensi che le città Cagliari etc al riscaldamento provvedono con gas propanato derivato dal petrolio sic!!!.
Per Marini. Quanto riportato d ‘Il Giornale’ è praticamente l’opposto di quanto riportato da ‘La Repubblica’, secondo la quale invece a Milano con il blocco del traffico si è registrata una diminuzione significativa del PM10. D’altronde le affermazioni de ‘Il Giornale’ sono basate su considerazioni dell’ACI (nella persona del suo presidente), il quale non può essere definito esattamente un soggetto terzo rispetto al problema. Una delle soluzioni strutturali del problema a mio avviso può essere l’incentivazione all’acquisto in massa di auto di piccola cilindrata e, in subordine, di auto alimentate a GPL.
@Iacopini: Il GPL, acronimo di gas di petrolio liquefatti, erroneamente indicato anche come gas propano liquido (essendo il propano il suo principale, ma non unico, componente), in sigla GPL, è una miscela di idrocarburi alcani a basso peso molecolare. Pertanto l’origine è il petrolio che è INQUINANTE. Vorrei poi sapere cosa intende per auto di piccola cilindrata, io ho una Panda alimentata a metano 2 cilindri 900 cc che arriva a 150 km/h le sembra normale? Per togliere dalla circolazione gli Euro 3 quanti soldi in tasse sono disposti gli italiani a spendere? Perché altrimenti dovrei cambiare auto senza nessun incentivo? Volkswagen docet….chi pensava di avere un Golf euro 5 cosa pensa ora. Perché poi si è messa a tacere la notizia che altre marche comprese le auto italiane non sono a norma con le direttive degli Euro 3,4,5. Ci siamo dimenticati forse anche troppo in fretta il fenomeno “marmitta catalitica”?
Tema:La marmitta catalitica
Svolgimento
E’ un oggetto alquanto misterioso e costoso che a partire dal 1992 ha rivoluzionato la vita di noi automobilisti.
Fino ad allora la stragrande maggioranza delle auto avevano ancora il carburatore, usavano super, col piombo, a 100 ottani e se si scassavano era facile ripararle, l’elettronica era poca e semplice. Poi la parola VERDE, che in tutto il mondo fa magicamente diventare innocue le peggiori fregature, colpì ancora.
Basta super col piombo, ci vuole la benzina verde, ci vuole il catalizzatore!
Da dove veniva questo piombo?
Da molto lontano nel tempo nel 1921 un ricercatore della General Motors, Thomas Midgeley jr. scoprì a Dayton (Ohio), che l’aggiunta di piombo Tetraetile alla benzina era l’aiuto che ci voleva per aumentare i rapporti di compressione e far girare più in alto, quindi più potenza, i motori. Detto fatto la Standard Oil (la casa madre della Esso) iniziò ad additivare la benzina col piombo, i motori non picchiarono più in testa e tutti furono felici e contenti, tranne l’ambiente che iniziò a inquinarsi di piombo.
All’inizio degli anni ’90 qualche burocrate stabilì che era ora di cambiare sull’inquinamento, e iniziò a inseguire pedissequamente il “Clean air act” della California, basta piombo, viva la benzina VERDE, marmitte catalitiche per tutti, via il piombo, sostituiamolo col … Benzene!!!!! E poi con il… metil-terziar-butil-etere (MTBE) e etil-terziar-butil-etere (ETBE).
L’uso di MTBE è stato recentemente bandito negli Stati Uniti per l’effetto fortemente inquinante per le falde acquifere e in quanto cancerogeno (dalla padella del piombo alla brace dei catalizzatori). L’ETBE viene preso ultimamente in maggiore considerazione in quanto parzialmente proveniente da fonte rinnovabile. Esso consiste infatti in un prodotto di reazione tra isobutilene e etanolo, che può esser di origine agricola.
Il resto da Euro 1 a Euro 4 e delle loro limitazioni è storia nota.
Scusate la domanda stupida e banale….
Ma se per abbassare i vari inquinanti presenti nell’aria ci dicono che serve la pioggia: poi questi inquinanti dove vanno a finire?
Scompaiono? Passa il Cosmari che li raccoglie? Diventano maggggggicamente Ossigeno????
Cioè io da profano penso che la pioggia spinga gli inquinanti verso terra, cioè verso i terreni (coltivati) e le falde acquifere (da dove noi arttingiamo acqua per cucinare, bere, lavarsi)….
Cosa cambia quindi se li respiriamo o, graize all’acqua che lava l’aria, se li beviamo e mangiamo??
le misure proposte dal governo? L’ennesima pidiotata…