di Marco Ribechi
(Foto-servizio di Lucrezia Benfatto)
Applausi scroscianti, “Bravi” urlati a squarciagola e anche qualche lacrima di commozione. Lo Sferisterio continua a regalare forti emozioni al suo pubblico con “Jesus Christ Superstar”. Il musical sugli ultimi giorni di Gesù, ormai diventato un colossal, resterà a lungo nei ricordi dei tanti presenti nell’arena in una stagione memorabile che sembra non finire mai. Il tempio della lirica è stato lo scenario perfetto per la messinscena dell’opera rock, cantata e suonata rigorosamente dal vivo con una forza e un’abilità artistica che non ha deluso, nemmeno per un momento, nessuno dei tanti appassionati della storica versione cinematografica del 1973. Tra il pubblico anche ospiti illustri giunti a Macerata per godere della bella serata, come Neri Marcoré, reduce da un’esibizione molto apprezzata a Cingoli (leggi l’articolo). All’altezza della sfida gli attori e i ballerini del cast, superlativo Ted Neeley nei panni di Cristo che all’età di 72 anni sfodera una performance incantevole puntellata dai potentissimi acuti che con ogni diritto sono entrati nella storia del rock. Il palco diviso in due. Sul lato sinistro una pedana girevole con la band e quattro colonne luminose raffiguranti il tempio di Gerusalemme. Dall’altro un’ampia scalinata su cui si sono svolte quasi tutte le scene di azione. Sullo sfondo un grande schermo con immagini di fiamme, di foreste, a volte fortemente psichedeliche.
Lo schermo utilizzato anche per proiettare i versetti del vangelo ha accompagnato lo svolgersi della storia, rendendo solenni i momenti più salienti. La rappresentazione è subito un vortice di emozioni con l’alternarsi delle voci raffinate dei protagonisti. L’ingresso di Giuda, fedelissimo nell’aspetto al film, fa presagire che le emozioni non mancheranno come nella scena in cui accusa Maddalena, in seguito protetta da Gesù. Molto apprezzati anche i due sommi sacerdoti del tempio, Anna e Caifa, che con i loro dialoghi sprizzanti malvagità hanno saputo accattivarsi l’ammirazione degli spettatori. Entusiasmanti anche le scene collettive come il coro di “Hosanna” con tanti ballerini presenti in scena intenti a sventolare foglie di palma. Drammatici il tradimento e il suicidio di Giuda spinto al limite della follia da una scena surreale creata con sapienti giochi di luci e proiezioni. Il momento più toccante è stata però la perla offerta da Ted Neeley nel pezzo “Gethsemane / I Only Want to Say” in cui Cristo, nell’orto degli ulivi, interroga il Padre sul motivo del suo sacrificio.
Neeley solo sul palco su una pedana ha fatto sfoggio di tutta la sua tecnica mostrando come non senta affatto gli anni trascorsi. Il suo “Why should I died” seguito dall’immagine di una enorme croce di luce ancora riecheggia tra le colonne dell’arena. Curiosa la reinterpretazione dell’Erode buffone e glamour, resa con le maschere italiane della commedia dell’arte. La parte delle frustrate inflitte al re dei Giudei offre un saggio dell’abilità del regista che accompagna i violenti suoni della musica con delle immagini di tutte le più grandi tragedie dell’ultimo secolo come a dimostrazione della validità del messaggio di tutta l’opera. Il finale, attualizzato ai nostri giorni, viene cantato direttamente nelle sale dello Sferisterio e tra il pubblico, ormai in piedi per il desiderio di accompagnare le splendide musiche. Al termine standing ovation e infiniti applausi che comunque non erano mancati neanche durante le fasi dello spettacolo, accompagnate ad ogni pausa da esplosivi battiti di mani. Dopo lo show solo entusiasmo. In visibilio il sindaco Romano Carancini che ha dichiarato «Per quelli della mia generazione, cresciuti con queste musiche, è stata una serata indimenticabile». Il primo cittadino, accompagnato dal vice sindaco Stefania Monteverde, non ha saputo resistere alla tentazione di congratularsi nei camerini con il protagonista che ha ringraziato Macerata per l’ospitalità, la bellezza dello Sferisterio e il panorama mozzafiato di cui ha potuto godere dal terrazzo della sua camera all’hotel Claudiani: «E’ come affacciarsi in paradiso» ha dichiarato, ancora immerso nelle atmosfere del musical che hanno evidentemente emozionato anche lui.
Ted Neeley abbraccia il sindaco Romano Carancini
In platea anche Neri Marcorè
Ted Neeley, Romano Carancini e Stefania Monteverde
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Davvero una splendida serata.
Spettacolo pagano.
Carancini Superstar.
Ted Superstar!!!!
Ted e Romano, abbraccio da amici d’infanzia…chissà quante ne avranno combinate insieme :-)))))))
Sig. Meschini, in che senso “Spettacolo pagano”?
Monsignore crede ancora che la terra sia piatta, evidentemente non conosce Cristoforo Colombo…
https://www.youtube.com/watch?v=XGOoQtYD5co
Veramente un bel spettacolo.
X Carlo Nardi – Distorce i valori religiosi cristiani soprattutto per l’impostazione non convenzionale con cui vengono sviluppati i personaggi e la storia. La divinità di Gesù non è data per scontata. La figura di Maria Maddalena è rappresentata come palesemente innamorata di Gesù. Infine nell’opera manca qualsiasi accenno alla risurrezione di Gesù.
Non credo rientri negli scopi del musical l’essere Magistero. Non credo che distorca valori, credo che rilegga una storia da un punto di vista solamente umano senza pretendere di essere la “Verità”. Penso che possa parlare anche in chi crede con la voce del non credente che sempre c’è e dialoga dentro di lui, come ripeteva il card. Martini.
Personalmente non condanno nessuno. La mia è stata solo una puntualizzazione. Ho risposto alla sua domanda per spiegarmi perché è uno spettacolo profano. Per il resto, dopo 40 anni di successi e riconoscimenti artistici, lo spettacolo è sicuramente piacevole e bravi gli artisti.