Mario Monachesi
di Mario Monachesi
Per molti non a torto settembre è considerato il mese migliore. Spariti il solleone e l’afa, le giornate pur rimanendo calde, diventano giorni godibili da farne spesso dei veri e propri capolavori della natura. Oltre al granoturco, per i campi c’è abbondanza di frutti, tanto da fare ancora dire a qualcuno: “A settembre l’ua è fatta, li fichi penne”. Il canto dei mesi descrive così questo periodo: ” Io so settembre, / che sono cortese, / puritti e ricchi / io fo le spese, / io porto uva, fichi e limoni, / li fo condendi, / ‘sti cari padroni. / E ji li porto/ li frutti più belli, / quisti so’ tutti / mi cari fratelli”. Gli altri proverbi che lo dipingono maestoso, tenero, colorato e zuccherino sono: “Luna settembrina/ sembre sette ne strascina; / se po’ nasce con sereno / se ne porta dui armino”. “Settembre cortese, / puro li sii paga le spese”. “Settembre, / notte e di contenne.” “San Matté / la runnula va, lu turdu vè'”. Settembre settembrotte, / tanto lu di quando la notte”. “La luna sittimbrina, / sette lune se strascina”. “Sarvia, majorana, trosomarino / se strappando a settembre o ar suo vicino”. “Quanno ll’ua sta su la tina, / se secca la gajina” ( pare che la gallina beccando i granelli dell’uva smetta di fare le uova). “Se pioe li quattro de settembre, / pioe fino a tuttu dicembre”. / “A la Sanda Natività / lo callo se ne va”. “San Nicola / l’asunu a la marzola” “Sanda Croce, / la perteca su la nuce”. “San Mattè’, / la palomma sta in pe'”. “San Mattè’, / la ronnola parte, la palomma vè'”. “Quanno ll’Agnulu (San Michele Arcangelo, 29 settembre) se vagna ll’ale, / triga fino a Natale”. “La piogghja de settembre o secca le fonti o porta via li ponti”.
Per quanto riguarda la cronaca, la storia di questo mese, dimenticando certamente qualcosa, fa affiorare che il 7 settembre 1759 nella piazza Centrale ora ” della Libertà” si accavallarono due manifestazioni piuttosto sentite: la partita di palla a bracciale, gioco gradito ai nobili e la caccia al toro, preferito invece dai popolani. Per scongiurare il rischio di una sommossa popolare il luogotenente del governatore dette la precedenza alla caccia del toro, con il vivo disappunto di tutta la nobiltà. Il 17 settembre 1802 dopo sei mesi di siccità, i pozzi si erano tutti asciugati e perso qualsiasi raccolto, arriva la tanto desiderata pioggia. Il 19 settembre 1808 transita in città diretta Napoli, la moglie di Murat (sorella di Bonaparte). Il 28 settembre 1808 Mons. Vincenzo Maria Strambi, per non aver voluto giurare fedeltà alla Costituzione francese, accompagnato da un sergente francese, viene condotto a Milano. Il 14 settembre 1814 viene destituito il prefetto Lauri eletto da appena otto mesi.
Ferdinando Lori
Il 9 settembre 1815 proveniente da Genova, via Ancona e diretta a Roma passa in città la regina d’Etruria, figlia del re di Spagna e vedova del duca di Parma. La accompagnano due dei suoi figli, una femmina di dieci e un maschio di quattordici anni. Il 26 settembre 1816 Benedetto Costa viene eletto con 23 voti nuovo gonfaloniere. Il 19 settembre 1860 viene annunciata da Castelfidardo la disfatta delle truppe papaline, che quattro giorni prima avevano proclamato lo stato d’assedio anche a Macerata. La popolazione in un’esplosione di gioia si riversa cantando e ballando in strada, il prefetto apostolico Mons. Apolloni se la dà a gambe. Il 28 settembre 1869 nasce a Macerata Ferdinando Lori, ingegnere e primo sindaco dopo la liberazione, Il 18 settembre 1947 muore. L’8 settembre 1943 giunge a Macerata il nuovo Prefetto Ettore Forni. Il 13 settembre 1943 nasce in un’abitazione di via Mozzi 106 il Comitato della Guardia Nazionale che in seguito diventerà il Comitato Provinciale di Liberazione Nazionale.
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