E’ Peter Aufreiter, 40 anni, storico dell’arte austriaco, il nuovo direttore della Galleria nazionale delle Marche di Urbino, uno dei sette stranieri scelti dal ministro della Cultura Dario Franceschini per guidare altrettanti fra i 20 principali musei italiani. Dal 2010 è direttore del Dipartimento mostre, prestiti, depositi e dell’Artoteca del Museo Belvedere di Vienna, dove dal 2008 al 2010 ha diretto l’Ufficio mostre.
Nato a Linz, Aufreiter si è laureato a Vienna in Storia dell’arte e Filologia germanica. Dal 2010 è direttore del Dipartimento mostre, prestiti, depositi e dell’Artoteca del Museo Belvedere di Vienna, dove dal 2008 al 2010 ha diretto l’Ufficio mostre. Nella capitale austriaca ha lavorato anche presso il Kunsthistorisches Museum e il Sigmund Freud Museum. Ha studiato e vissuto per un periodo in Italia. I 20 top manager sono stati individuati dal ministro sulla scorta delle schede di valutazione della commissione di esperti presieduta da Paolo Baratta.
«Il ministro Dario Franceschini mortifica il suo esercito, non difende le truppe che ha. La scelta di fare un concorso per i direttori dei 20 principali musei italiani è un atto politico pericoloso, che il ministro pagherà: fra i 20 selezionati ci sono persone capaci, ma non credo che il neo direttore degli Uffizi Eike Schmidt sia più bravo di quello uscente, Antonio Natali». Vittorio Sgarbi boccia senza appello l’idea della selezione per concorso dei top manager dei musei. Il critico d’arte e polemista, assessore alla Rivoluzione (Cultura e Agricoltura) ad Urbino, non conosce il neo direttore della Galleria nazionale delle Marche, l’austriaco Peter Aufreiter, che viene dal Museo del Belvedere di Vienna :«Sarà bravo, può darsi che faccia bene, e del resto il museo è piccolo, non è difficilissimo da gestire. Ma sono totalmente in disaccordo con l’idea del concorso: all’epoca avremmo fatto un concorso di idee fra Michelangelo e Raffaello? ma che vuol dire… E poi, il presidente della Commissione selezionatrice, il mio amico Paolo Baratta, è diventato presidente della Biennale di Venezia per concorso? non mi pare. E’ il principio che è sbagliato. Natali era il miglior direttore possibile per gli Uffizi, e Franceschini che fa? invece di aspettare che il suo incarico scada, lo sostituisce con un ottimo studioso, certo, ma che non credo farà meglio di lui. Un ministro che non difende il suo esercito, lascia sul campo dissapori e conseguenze sgradevoli. Diverso era lo spirito della riforma delle Soprintendenze, che istituì i settori di competenza affidati a singoli esperti: monumenti, architettura, opere d’arte. Così come nelle procure c’è il magistrato che si occupa di mafia e quello addetto ai reati tributari». Per alcuni dei top 20 Sgarbi ha parole di apprezzamento: «La nomina all’Accademia di Venezia (Paola Marini ndr) è ottima. Bene anche la conferma di Anna Coliva alla Galleria Borghese di Roma, ma, di nuovo, perché lei sì e Natali no?» Con il quarantenne Aufreiter l’assessore si dice pronto a collaborare. Anzi, meglio, sorride, sarà Aufreiter «che dovrà collaborare con me».
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Con tanti bravi italiani andiamo a pescare all’estero….povera Italia
Penso che sia una scelta giusta solo x un fatto, essendo stranieri, altra educazione, forse non saranno corrutibili e corruttori……
Sgarbi con le sue eccessive esternazioni non poteva guidare il museo di Urbino. Ed è stato tagliato fuori.
Penso che Sgarbi difenda solo il posto di Natali! Ma comunque se siamo in un’Europa unita… anche gli stranieri se sono bravi, possono funzionare molto bene! Speriamolo!
Lei pensa davvero che un promettente e brillante storico dell’arte tedesco possa abbandonare la Germania per dirigere un museo italiano con infinite e incomprensibili pastoie burocratiche, per metà dello stipendio? La verità è che nessuno di questi nuovi direttori stranieri è un autentico califfo. (Daverio).