L’architetto Silvano Iommi torna a denunciare la malagestione dei beni culturali cittadini. In una nota l’ex consigliere comunale di Forza Italia, già critico sulle modalità del restauro dell’orologio della torre civica, segnala il danneggiamento, dopo la pulitura effettuata il mese scorso, della statua di Esculapio, posizionata all’interno del cortile del palazzo comunale.
«Mentre tutti i turisti e curiosi sono oggi, giustamente, con il naso all’insù ad ammirare la novità della “torre dello Swatch” – si legge nella nota – nessuno (tranne rarissimi amanti della storia locale) si è accorto del nuovo e straordinario apporto culturale offerto -a due passi dall’orologio- dalla amministrazione uscente. Proprio quella Amministrazione che solo alcuni mesi fa immaginava di candidare Macerata a capitale della cultura o, in subordine a città “capitale della creatività”, ha pensato bene di ripulire la statua romana di Esculapio (proveniente dagli scavi di Urbisaglia), alterandone i connotati.
E’ l’ennesima dimostrazione della dilagante ignoranza, incuria, arroganza e relatività culturale di questa classe dirigente comunale che affida indistintamente ad un povero manovale, sia la pulizia della pavimentazione di un cortile, sia la pulizia di un preziosa e antica statua marmorea. Come si può osservare, al “Dio della Medicina” (Asclepio per i Greci, Esculapio per i Romani), dopo l’evidente lavaggio e raschiatura degli strati di guano, si sono sfumati i lineamenti del volto e appiattito l’effetto della massa plastica dei capelli e della folta barba, ridotta ad un intreccio di incisioni. Quello che non hanno fatto in oltre un secolo gli escrementi dei piccioni, è stato fatto in un solo giorno dalla Amministrazione uscente. Tutto il patrimonio lapideo presente nel cortile dell’antica università (oggi Palazzo Comunale) è a rischio come dimostrano anche le ormai vuote nicchie sui muri. La cosa non può riguardare solo il Comune anche se le altre autorità competenti, avendo accettato l’innovazione (sperimentale) dell’uso delle resine sintetiche per le repliche di monumenti antichi come l’orologio, potrebbero ignorare quest’ultima e barbara manomissione».
Ma le segnalazioni di Iommi non si fermano agli effetti dello “scrub” su Esculapio: «Le nicchie ricavate nelle mura perimetrali del cortile un tempo contenevano testine, anch’esse ritrovamenti archeologici insetimabili del periodo romanico e pre-romanico ritrovate nell’area di Urbisaglia o durante la costruzione di palazzo degli studi. Testine che oggi sono scomparse come si può constatare facendo un giro nel cortile. Alcune erano state portate nella pinacoteca comunale ma ne se ne è più avuta traccia».
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Non c’è dubbio che la denuncia di Silvano Iommi colga nel segno ed evidenzi l’imperizia e la sconcertante disinvoltura di chi, nella scelta degli obiettivi di valorizzazione culturale della città, privilegia solo quelli che possono dare un immediato ritorno di immagine ed un “benefit” di tipo elettorale.
Eccone un’altra. Chi non sa che per ripulire una statua romana occorre usare la massima cura? Un conto è lo sporco un’altro è la patina della superficie marmorea. Questa va trattata secondo le norme adottate dai restauratori. I responsabili dei Beni Culturali hanno altro da fare?
Dobbiamo costituire un Comitato di salvaguardia del patrimonio artistico e culturale di Macerata?
Tranqulli….
Le parti mancanti/rimosse verranno presto sostituite da resine e plastiche particolari (marmorizzate) per creare un effetto “tutt’unico” con l’orologio dei pupi….
Er confessore de manica larga
Doppo morta mi’ madre, io da zitella
fascevo le mi’ sante devozzione
da un certo Padre Bbiascio bbennardone,
che mm’annava inzeggnanno st’istoriella.
Me disceva accusí: «Ffijja mia bbella,
trall’opere cattive e cquelle bbone
bbisoggna abbadà bbene all’intenzione,
pe nnun confonne mai questa co quella.
Ecco, pe ssemprigrazzia, io te do un bascio.
Si ttu lo pijji per offenne Iddio,
questo, fijja, è peccato; e vvàcce adascio.
Ma ssi ttu nner pijjatte er bascio mio
vòi dà ggusto ar Ziggnore e ar Padre Bbiascio,
pijjelo, fijja, e ffa’ ccome facc’io».
Il barba e capelli ad Esculapio non sembra molto ben riuscito e servirebbe un qualche chiarimento ufficiale sull’intervento per capirne di piu’ ed evitare di prendersela con il “povero manovale” di turno.
Ironia della sorte questo dio della medicina sfigurato dal chirurgo estetico, ora i piccioni maceratesi dovranno prodursi in un grande sforzo intestinale di reantichizzazione.
Che vergogna. E continuano a riempirsi la bocca di cultura!
Però a ben guardare prima ci trovavamo di fronte a un’ordinaria statua antica di Esculapio, sia pure di buona fattura, ora possiamo vedere un originalissimo capolavoro di sconvolgente potenza espressiva e sbalorditiva modernità sul tema dell’agonia di Dio, del Dio morente, della morte di Dio… grazie a un oscuro manovale ora abbiamo un’opera che avrebbe incantato Francis Bacon, che in un attimo ci insegna tutto Nietzsche…
Il tempo che separa l’epoca del semidio mitologico e quella del “dio” tuttofare o della “dea” della cultura si può misurare sia con il calendario romano che ad occhio nudo. In effetti è proprio la nudità un elemento significativo sia dell’arte antica che della pochezza moderna.
Ora, dopo la divagazione sul tema, è necessario prendere in considerazione con estrema attenzione la segnalazione dell’Arch. Iommi (che come ricordava un lettore tempo fa, interviene raramente ma quando lo fa è sempre con cognizione di causa). L’Amministrazione comunale uscente ha fatto effettuare un’analisi tonale per l’acustica del “RE” della campanella dell’orologio, uno studio assai particolareggiato; tutto lascia pensare che anche per il restauro di un’opera storico-artistica non si sia limitata ad affidare l’incarico ad una impresa di pulizie. Siccome il danno è evidente (sebbene nessuno lo avrebbe notato in difetto della segnalazione) sarebbe il caso che un Consigliere di buona volontà richieda l’accesso ai documenti che hanno preceduto l’affidamento dell’incarico e le direttive imposte nel contratto di affidamento; solo così potremo valutare se l’Amministrazione è stata negligente nell’aver affidato un incarico tanto delicato senza alcuna programmazione dei lavori oppure se l’impresa affidataria è stata incauta nell’esecuzione della prestazione.
All’sito della verifica, individuato il responsabile del danneggiamento, si dovrà chiedere conto.
E’ fondamentale recuperare quanto è stato distrutto.Sarà necessario utilizzare il Laboratorio delle pietre dure di Firenze per un impasto moderno in poliestere,così come è stato fatto per l’orologio. Sia condannato l’operaio alla tortura e a morte chi lo ha inviato.L’Esculapio di Macerata è unico in Italia.
@ Marchiori
Chiedere che??
Caro Andrea, l’amministrazione uscente non ha nemmeno preteso dalla ditta Simonetti il milione di euro di fidejussione che deve al Comune, nonostante le numerose richieste dei consiglieri sia di maggioranza che di opposizione; secondo te chiede un risarcimento per il danneggiamento della statua di Esculapio, sempre che il restauro sia stato affidato ad un’impresa?
Sconcerante, come tante cose che a Macerata stanno accadendo una dietro l’altra
@ Filippo Davoli
Ma cosa stai a puntualizzare?!?
Passiamo oltre, andiamo avanti: ci sono le elezioni…
Vedrai adesso che tra feste, inaugurazioni, brindisi, porchette varie e maiali arrosto sarà tutta una festa (presumibilmente a spese nostre) autocelebrativa per Citizen Zero e Green Mound….
Allegria!!!!!!!