di Marco Cencioni
Chiusura Craglia Marmi, fumata nera nell’incontro tra azienda e sindacati che si è svolto ieri nella sede di Confidustria a Macerata: i proprietari alzano un muro, dipendenti in lacrime. I vertici della ditta- leader in Italia nel settore lapideo – hanno ribadito la proposta per definire la liquidazione di tutti i dipendenti (pagamento della retribuzione di novembre alla normale scadenza, la tredicesima entro febbraio e il pagamento in dodici rate dei 640mila euro di Tfr a partire da aprile 2015) e – come già annunciato lunedì i sindacati hanno respinto al mittente la proposta, dicendosi pronti alla trattativa affinché la stessa possa salvaguardare le 34 maestranze (leggi l’articolo). Oggi, inoltre, nel corso di un’assemblea molto accesa, i sindacati hanno esposto quanto accaduto ieri ai lavoratori e, al termine dell’incontro, uno degli impiegati ha mostrato un foglio firmato da una quindicina di dipendenti che intendono accettare la proposta dell’azienda. La spaccatura è netta e domani si terrà un altro incontro fra maestranze e rappresentanti dei sindacati per valutare come procedere nei prossimi giorni.
“Abbiamo appena finito l’assemblea con i lavoratori – raccontano Massimo De Luca di Fillea Cgil e Primo Antonelli di Filca Cisl – in cui abbiamo comunicato che l’incontro di ieri non ha avuto alcun esito. L’azienda non ha fatto altro che rimanere sulle proprie posizioni ha alzato, in pratica, un muro totale. La proposta non si è modificata, nessun passo avanti è stato fatto ma, sicuramente, è stata confermata la mancanza di chiarezza da parte della ditta. Non abbiamo accettato le loro condizioni, la legge permette 45 giorni di trattativa in sede sindacale e 30 a livello istituzionale, andremo sino in fondo – sottolineano – Dopo oltre due ore di accesissima assemblea con le maestranze, con addirittura il pianto esasperato di alcuni lavoratori, in cui abbiamo spiegato quanto accaduto e tutti i dubbi che abbiamo avuto modo di constatare nell’agire dell’azienda, alla fine della riunione uno degli impiegati ha tirato fuori un foglio in cui una quindicina di lavoratori hanno comunicato la loro volontà di aderire alla proposta dell’azienda. Le categorie rimangono sulla loro posizione, il nostro è un no netto, questa mossa non fa altro che far accrescere il sospetto che le pressioni dell’azienda nei confronti delle maestranze siano pesanti, confermando che la controparte non vede l’ora di chiudere l’accordo perchè, forse, ha necessità di chiudere subito la situazione. Noi, dopo questa mossa imprevedibile, siamo stati costretti a convocare una nuova assemblea con i lavoratori domani pomeriggio ore 18,30 presso la Cisl di Tolentino – annunciano De Luca e Antonelli – valuteremo insieme quali eventuali ripercussioni possa avere questa raccolta firme che riteniamo non valida: lavoreremo per tutelare ogni dipendente e domani decideremo come procedere nei prossimi giorni”.
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Comprereste mai un’auto da…………un sindacalista?
che massacro
Metteteci una bella, grossa, enorme, mastodontica lapide… sopra.
Esproprio dei capitali e dell’azienda è ora di una rivoluzione culturale basata sul benessere sociale e non sul profitto di pochi.E’ arrivata l’ora di dividere più equamente la torta,il capitalismo è palesemente fallito!!!!!!
Caro Alberto Poloni, credo che stia delirando parlando di espropri.
Difficile fare impresa in Italia , ma nel periodo di vacche grasse il proprietario mangia e rimane in silenzio, quando le cose vanno male piange chiude e stranamente il suo stile di vita non cambia anzi migliora!!
Caro MARIO ROSSI allora continuiamo a mettere operai in mezzo alla strada che è molto meglio.Ha presente quei film catastrofici(o neorealistici vista la situazione globale)in cui pochi eletti vivono isolati in un mondo idilliaco ma superprotetto perchè circondati da zombie assetati ecco quel futuro è già qui.Siccome nel luglio del 2013 mi sono ritrovato in una situazione simile(vedi ex panificio PARIMA) ed ho perso lavoro e dei bei soldini mentre i titolari stanno continuando a fare la loro bella vita capirà che parlare di espropri non è poi cosi delirante.Un augurio di buona fortuna a tutti i lavoratori della CRAGLIA Marmi.PS qualsiasi decisione prendiate fatelo unitariamente,spaccandovi favorireste il loro gioco.
invece di dare la colpa agli imprenditori prendetevela con questo governo sinistroide del cazzo che sta facendo chiudere tutte le aziende!!!! Sta facendo morire l’italia.
Caro Camilli io sono sicuramente di sinistra e di certo non difendo questo governo che sta attuando un disegno sul lavoro in combutta con Confindustria,ma dare le colpe a Renzi per uno sfacelo che va avanti da venti anni mi sembra un tentativo velleitario di denigrazione politica che lascia il tempo che trova.Rimpallarsi le colpe oggi non serve a niente occorrono soluzioni drastiche che tutti i soggetti in campo non sono in grado di prendere perchè aggrappati ai loro interessi.Io non ce l’ho con gli imprenditori onesti ma molti in questo momento stanno sfruttando il sistema per colmare anche le loro manchevolezze.Lo stato laddove ritiene che un’azienda può essere ancora produttiva o strategica per il paese(la FIAT tanto per fare un esempio) o per il territorio come in questo caso la deve commissariare(visto che espropriare è troppo di sinistra) per garantire la continuità lavorativa.